Nelle battaglie che verranno pensa a me!

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Era il momento di affrontare la verità.
Mei Lin era forte, qualsiasi cosa contenesse quella missiva, consegnatale a una settimana dalle nozze con il giovane tenente Americano Jack Cooper, non si sarebbe fatta abbattere.
Era nata in un paese, il Vietnam, abitato da gente caparbia e lei  ne era una degna figlia. Mei non era in verità preoccupata per sé ma per sua figlia Thi Xuân: temeva che la ragione di quella lettera fosse un ripensamento dell’ambizioso tenente. La sua dolce bambina credeva talmente tanto in quella farsa voluta da Cooper e recitata ad arte da entrambi, che scoprire la verità le avrebbe spezzato il cuore e questo era il solo peccato che Mei fosse incapace di perdonare. Loro erano dei cinici bugiardi, la sua bambina no.
Continuare a tormentarsi era inutile. Aprì la lettera senza ulteriori indugi e si immerse nella lettura.
Cara Mei,
se stai leggendo questa lettera qualcosa deve essere andato storto e non sono riuscito a portarti in America con me. 
Spero solo di non esser stato così stupido da farmi ammazzare come un pivello a poche settimane dal rientro in patria e al relativo congedo. Se fosse così, sei autorizzata a rompere un bastoncino di incenso sulla mia foto visto che non potrai darmi il ceffone che  meriterei.
Sono certo che è tutta colpa di uno dei lavoretti che mi appioppa il Colonello Braxton, o di una missione che avrà definito: “Semplice come bere un bicchier d’acqua!” se non sono lì con voi adesso, ma in qualche guaio che mi tiene lontano da dove dovrei e vorrei essere. 
Sono un soldato e devo obbedire agli ordini, lo sai, ma non ho intenzione di deludere Thi Xuân. Non ti libererai di me, Mei, te l’ho detto e, se sono ancora vivo, come fermamente credo, ti assicuro che ci sposeremo e verrete via con me! La nostra partenza è solo rimandata. 
Ho attraversato l’inferno e sono sopravvissuto e lo rifarò, se sarà necessario, per mantenere la promessa che ho fatto alla piccola e  portarvi al sicuro in America.
Ti lascio i miei contatti migliori visto che ci potrebbe volere un po’ prima che riesca a raggiungervi e potrebbero tornarti utili. Ho messo delle riserve di riso e denaro a nome tuo presso alcuni miei collaboratori e dei documenti nuovi di zecca che possono sempre servire se la situazione precipitasse e doveste fuggire. 
Farò di tutto per sopravvivere e riabbracciarvi, ma promettimi che farai altrettanto. Ricordati che devi tenere al sicuro Thi Xuân! 
Non farti scrupoli: sopravvivere è la sola cosa che conta. Se siete vive posso trovarvi e venire de voi per mantenere la mia promessa! È importante, non lo dimenticare: nella battaglia che forse un domani dovrai affrontare pensa a me ti prego! Usa i miei contatti, usa il mio nome e la mia influenza, fa ciò che farei io per sopravvivere senza esitare: mi assumo ogni responsabilità davanti a Dio, il Budda, Confucio o chi ti pare, ma dovete vivere. 
Non lo dimenticare: nella battaglia che ti attenderà domani combatti pensando a me e non ti arrendere mai, io non lo farò e tornerò da voi! 
Giver.

«Stupido, ti fossi fatto ammazzare ti venivo a prendere all’inferno!»
Mormorò Mei asciugandosi una lacrima traditrice; poi, notata la figlia osservarla preoccupata, l’abbracciò forte.  

Nel medesimo istante nell’oscurità di una cella angusta un uomo ritenuto ormai impazzito, ripeteva come un mantra come fosse l’ultima speranza che gli fosse rimasta: «Combatti… sopravvivi… tornerò da voi.». 

  
  

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