CAPITOLO 2 - Sovrannaturale

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Quella non era una notte come tutte le altre. Era passata una settimana da quando arrivai in Inghilterra, e cinque giorni da quando arrivai a Wammy's House.

Mi alzai dal letto di Matt che era sdraiato tra me e Mello e iniziai a togliermi i vestiti che nascosi sotto al letto così che non li trovassero e scrissi velocemente un biglietto che diceva che per via delle patatine mi ero sentita male durante la notte, che ero andata in bagno e di non aspettarmi visto che ci avrei messo un po'.

Aprii la finestra e iniziai a scalare il muro per andare nel giardino sul retro; scavalcata la recinzione metallica, cominciai a correre per i campi e dritta nella foresta, la sensazione che provavo era inebriante: le mie gambe e le mie braccia avevano una forma non umana così che io potessi correre su quattro zampe, i miei lunghi capelli ricci si stavano accorciando e dei peli grigi iniziarono a crescere su tutto il mio corpo insieme a una coda e due orecchie da lupo, il mio cuore batteva all'impazzata e i latrati si fecero sempre più pesanti.

Arrivai nel cuore della foresta verso mezzanotte e mezza dove c'erano già tutti i nuovi membri e il resto del branco compreso l'alfa.

Quando arrivai, i nuovi membri si stavano posizionando al centro della cerchia di adulti e io li seguii. L'alfa iniziò ad ululare e gli adulti lo seguirono, una nebbia si stava formando al centro tra i nuovi membri mentre io iniziai a sentire brividi su tutto il corpo man mano che mi alzavo da terra, poi, all'improvviso, sentii di nuovo il terreno sotto ai miei piedi. L'alfa ululò seguito da tutti gli altri membri.

Finita la cerimonia di apertura ai nuovi membri, mi specchiai in una pozza d'acqua, la mia pelle era di un colorito grigio scuro, al posto degli occhi avevo solo delle nere e vuote orbite da cui colava, come lacrime un liquido nero, ma nonostante tutto ci vedevo ancora.

Andai nella biblioteca del branco a cercare quale demone fosse il mio 'padre spirituale' e trovai un nome: Chernobog, estende la sua famiglia tramite possessione o, in questo caso, spiritualità, gli individui sopra i diciotto anni iniziano a mangiare organi umani o animali almeno una volta alla settimana, preferibilmente i reni.

Alla fine della mia ricerca andai a parlare con l'alfa, gli spiegai cos'era successo, dalla vacanza fino ad oggi.

"-Le mie più sentite condoglianze, i tuoi genitori erano tra le più brave e leali persone che abbia mai incontrato, in quanto tua sorella, mi metterò in contatto con quanti più branchi possibili nel tentativo di ritrovarla e come ultima cosa, ti chiedo di presentarti almeno quattro ore a notte-".

"-La ringrazio, questo significa molto per me. Farò tutto ciò che è in mio potere per presentarmi quattro ore ogni notte, adesso devo andare. La ringrazio ancora-".

Quella notte nessuno si accorse della mia assenza e riuscii a trovare un modo non molto complicato per rispettare le trattative promesse al capo branco senza farmi scoprire.

Bussai nuovamente alla porta di Mello e Matt, ero ansiosa, da due giorni a questa parte ho avuto incubi terrificanti, nel primo ero in nel salotto di una casa e intorno a me c'erano tantissime persone che avevano da poco a niente di umano, avevano sorrisi inquietanti, pelli pallide e vestiti sporchi di sangue, sembravano dei fantasmi. Nel secondo ero sdraiata su un letto e non potevo muovermi, era tutto buio, poi, una figura con una maschera di metallo saliva sopra di me e iniziava a ridere, ma la sua risata era contorta e malsana; però, il sogno di questa notte era il più terrificante: era il mio riflesso nella mia forma demone, ero sporca di sangue sui vestiti e intorno alla bocca e dietro di me, appoggiato al muro, c'era un ragazzo, i suoi occhi erano vuoti, privi di vita e anche lui era sporco di sangue e la parte in cui dovevano esserci i reni era tagliata fino al davanti.

Bussai più forte e più velocemente, avevo paura, paura che quei corridoi non fossero così vuoti come sembravano, paura che le ombre e il buio della notte, nascondessero il più pauroso e viscido tra i mostri.

La porta si aprì rivelando un Mello assonnato e chiaramente infastidito.

"-Che diamine ci stai facen...-". Si fermò quando vide la mia figura tremante e sul punto di scoppiare in lacrime.

"-Che è successo? -" mi chiese con uno sguardo preoccupato.

"-Io ho avuto un incubo e Near non era sveglio e-e-e-". Ormai stavo piangendo e facevo fatica a parlare e stavo tremando come una foglia; Mello si avvicino a me e mi mise una mano sulla testa mi disse che era tutto ok e che era solo un incubo, poi mi chiese se volessi dormire con lui e Matt, io annui cercando di calmarmi. Mello avvicinò il suo letto a quello di Matt e mi invitò a stare in mezzo, io mi sdraiai, ancora tremando; lui si sdraiò di fianco a me.

"-Mello, posso... abbracciarti? -". Lui sgranò gli occhi però accettò comunque. Il suo corpo era caldo, mi dava sicurezza, le sue braccia erano attorno alla mia vita e la mia faccia era accostata al suo petto, tant'è che riuscivo a sentire il suo cuore battere.

Gli incubi si presentavano quasi ogni notte, se Near era sveglio (il che succedeva praticamente sempre) ci pensava lui a calmarmi, altrimenti andavo da Mello e Matt. Iniziai a fare delle ricerche su questi incubi alla biblioteca del branco e a quanto pare, era tutto naturale per i nuovi figli di avere sogni terrificanti, però è sempre meglio di quelli che sono stati rapiti e 'trasformati' dalle sette, chi ha vissuto questa esperienza è malapena sopravvissuto dalla fame e dai terribili mal di stomaco. Nonostante avessi scoperto l'origine di questi incubi, essi si stavano facendo di notte in notte, sempre più terrificanti; mi ricordo una notte in cui mi svegliai completamente sudata e in lacrime e per Near ci volle un'ora intera per calmarmi, non mi ricordo cosa sognai ma al tempo mi terrorizzò per notti; e più gli incubi erano intensi, più non riuscivo a dormire e mangiare. In una settimana persi quasi tre chili, avevo delle evidenti borse sotto agli occhi e la mia pelle era ridotta a un bianco latte.

Una notte, ero nell'infermeria del campo di addestramento e implorai il dottore per una cura, non ce la facevo più, volevo solo che tutti questi incubi smettessero. Il dottore mi disse che non c'era una cura ma c'era un modo per 'alleggerire' questi incubi; prima di dormire mi sarei dovuta rilassare con una persona a cui volevo bene, come un amico. Il giorno dopo dormii insieme a Mello, Near aveva fatto cambio con lui visto che la mia situazione era piuttosto critica. Fu la notte più bella che io abbia mai avuto nell'ultimo mese, sì, gli incubi c'erano ancora ma si erano molto alleggeriti, era quasi come un sogno normale.

Questa routine continuò per almeno tre giorni, e il quarto fu l'ultimo di quei dannati incubi, esso stesso era tutt'altro che un incubo, era un bellissimo sogno.

C'eravamo io e Mello sdraiati su un letto matrimoniale, il letto e la camera in generale erano riccamente decorati con un tema vittoriano con i colori bianco e viola; però Mello sembrava molto più grande di adesso, avrà avuto intorno ai vent'anni e mi fissava dolcemente con quegli occhioni azzurri, la sua mano era sulla mia guancia e si stava lentamente avvicinando al mio viso.

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