A simple Morning

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Per qualche minuto, rimase fermo con gli occhi chiusi, il naso premuto contro la spalla nuda di Jimin. Sospirò, muovendosi solo per premersi di più contro il corpo dell'altro ragazzo, nonostante fosse quasi troppo caldo sotto le coperte e si sentisse umido di sudore. Jimin mormorò qualche parola senza senso, girando la testa lievemente verso Taehyung nel sonno.
Quando Taehyung finalmente si decise ad aprire gli occhi, rimase in silenzio a osservare il viso di Jimin, ancora immerso nel sonno. Era un po' come osservare un dipinto, la sua opera d'arte preferita. Perché Jimin era un'opera d'arte e, nonostante le pieghe del cuscino stampate su una guancia, per Taehyung rimaneva una visione, un piccolo scorcio di paradiso. La sua notte stellata.
Non sapeva per quanto tempo era rimasto steso a letto, le gambe intrecciate con quelle di Jimin, il respiro del suo amante che gli solleticava la fronte, lento e regolare. Doveva essere già mattina inoltrata, almeno a giudicare dalla luce che entrava dalla finestra – dovevano essersi scordati di tirare le tende la sera prima, troppo presi l'uno dall'altro per occuparsi di piccolezze come quella. E a Taehyung in fondo non dispiaceva svegliarsi con quella luce che inondava la stanza, rendendola piena di sfumature dorate. Se non fosse stato troppo addormentato, troppo intossicato dal profumo di Jimin, avrebbe cercato di fotografare quella particolare sfumatura, il modo in cui tingeva la pelle di Jimin, il contrasto tra il corpo del suo amante e le coperte di seta.
Alla fine, dovette alzarsi. Posò le labbra per qualche secondo sulla spalla di Jimin, godendosi il calore della sua pelle contro le labbra, prima di alzarsi dal letto, attento a non svegliare il suo fidanzato. Trattenne una risatina, nel notare i suoi capelli scarmigliati, chiedendosi poi in che condizione fossero i suoi. Sbadigliando, si infilò una vestaglia, andando in cucina.
Spesso, era Jimin a preparare la colazione per entrambi – la colazione, e la maggior parte dei loro pasti, perché le doti di Taehyung in cucina sembravano essere quasi inesistenti.
Quella mattina però Taehyung aveva deciso di fargli trovare la colazione pronta -e forse non avrebbe potuto preparare dei pancakes o delle uova, ma sapeva che i suoi panini con la marmellata erano apprezzati, e che i cereali preferiti di Jimin, rigorosamente non zuccherati, erano nel ripiano in alto della dispensa. Riscaldò il latte, preparò il caffè – storcendo il naso a quell'odore forte e amaro che a Taehyung non piaceva. Stava sistemando il tutto sulla tavola, il silenzio della mattina interrotto solo dal borbottio della moka e dal rumore dei piatti posati sulla tavola, quando sentì i passi di Jimin nel corridoio.
Taehyung stava finendo di spalmare la marmellata su un toast, quando le braccia del fidanzato gli cinsero la vita, e per qualche momento rimasero così, il viso di Jimin premuto contro le sue spalle, i suoi capelli che gli solleticavano il collo.
"Buongiorno, 'minie"
In risposta, ricevette un grugnito, seguito da un bacio sulla nuca. Taehyung era sicuro che Jimin fosse ancora mezzo addormentato, probabimente premuto contro di lui con gli occhi ancora chiusi.
Almeno finchè Jimin non lo fece voltare, per dargli il buongiorno con un bacio – e Taehyung già aveva sentito fin troppo la mancanza di quelle labbra morbide.
"Buongiorno, baby" un sussurro, e un sorriso splendido, e Taehyung dovette baciarlo di nuovo.
Per qualche motivo, Jimin ridacchiò, sciogliendo il loro abbraccio, e sistemandosi sulla sedia, la vestaglia che già gli scivolava dalle spalle – e Taehyung realizzò in quel momento che se le erano scambiate quella mattina. Non che fosse una novità.
Poco dopo, Taehyung si sedette accanto a lui, sorridente per aver fatto quella piccola sorpresa a Jimin – che aveva mostrato il suo apprezzamento complimentandosi con lui e premiandolo con qualche bacio.
A parte qualche commento di Jimin sui cereali, fecero colazione in silenzio. Sotto il tavolo, Jimin continuava a strusciare il piede contro quello di Taehyung.
Mangiarono con calma, assaporando quella mattina sonnolenta, il silenzio rotto soltanto dal rumore delle forchette contro il piatto, e da qualche sospiro soddisfatto. I piatti vuoti davanti a loro, per qualche minuto rimasero lì, la testa di Taehyung posata sulla spalla di Jimin, mentre Jimin continuava a baciargli la fronte dolcemente, mormorando tra una lieve risata e l'altra di quanto fossero spettinati e ridicoli i capelli di Taehyung in quel momento. Taehyung avrebbe voluto rispondere qualcosa, fargli notare che anche i suoi capelli sembravano impazziti, ma era troppo distratto dalle spalle nude di Jimin, troppo impegnato a ricoprire di baci quella pelle morbida, lasciata fin troppo spesso casualmente e sensualmente scoperta – e a Taehyung piaceva in particolar modo, vedere la propria vestaglia scivolare giù da quelle spalle.
Jimin si tirò su dalla sedia solo per scivolare sulle gambe di Taehyung, posando le braccia intorno alle sue spalle, tirandolo a sé per un languido bacio, mentre le mani di Taehyung si infilarono sotto la sua vestaglia, carezzandogli i fianchi.
Un bacio, e ancora un altro, lento e dolce, e Jimin si lasciò sfuggire un sospiro sulle labbra di Taehyung.
Premette la fronte contro la sua, le loro labbra che continuavano a sfiorarsi, e Jimin non riuscì a sostenere quello sguardo intenso per più di qualche momento prima di lasciarsi sfuggire una lieve risatina imbarazzata, abbassando il viso per nasconderlo contro il collo di Taehyung.
"Jiminie..." c'era una nota di divertimento nella voce profonda di Taehyung.
"Non prendermi in giro!" borbottò in tutta risposta.
E dire che solo il giorno prima era stato proprio Jimin a premerlo contro un muro in un vicolo, inchiodandolo con uno sguardo così intenso e sensuale che per un attimo aveva avuto la sensazione che gli tremassero le gambe. Solo per rubargli un bacio, solo perché non poteva aspettare che fossero da soli, nel loro appartamento.
Taehyung premette la mano sotto il mento di Jimin, costringendolo a sollevare di nuovo il viso – e la mano di Jimin raggiunse subito la sua, quasi a premersela di più contro il mento, lasciando che fosse Taehyung a guidarlo. Le sue labbra si impossessarono di nuovo delle sue, la mano di Taehyung che gli premeva sulla schiena, tenendolo premuto contro di sé, mentre Jimin gli passava una mano tra i capelli – scoppiando a ridere quando sollevò lo sguardo e si rese conto del modo in cui i capelli del suo amante schizzavano da tutte le parti.

Davanti allo specchio in bagno, Taehyung si stava lavando i denti. Jimin era accanto a lui, ad esaminarsi il viso, chinato verso lo specchio – e forse gli occhi di Taehyung erano scivolati una volta di troppo su quel capolavoro che era il fondoschiena del suo fidanzato.
"Mi sta venendo un brufolo" Jimin avvicinò ancora di più il viso allo specchio, indispettito. Taehyung rispose qualcosa senza neanche levarsi lo spazzolino di bocca. Jimin sollevò un sopracciglio, guardandolo attraverso lo specchio.
"Ho detto: a me ne sono venuti due!" Taehyung sembrava quasi soddisfatto. Non che apprezzasse particolarmente i brufoli, ma da quando aveva deciso di dare un nome ad ognuno di loro, gli era più facile accettare la loro presenza.
"Comunque, dovremmo ancora avere quelle patches apposta che ti piacevano tanto, 'minie"
Con un piccolo 'Oh!', Jimin si mise a cercarle nell'armadietto del bagno, con un gridolino di vittoria quando se le ritrovò tra le mani.
Mentre Jimin si lavava i denti, Taehyung si lavò con cura il viso, applicando con gesti accorti la crema idratante. Jimin gli posò una mano sulla schiena, per riporre lo spazzolino e prendere i suoi prodotti per la cura della pelle.
Taehyung posò il mento sulla sua spalla, premendosi contro la sua schiena e aspettando impazientemente che Jimin avesse finito di applicare la crema, osservando ogni suo piccolo gesto. Il modo in cui piegava le labbra, il modo in cui picchiettava le mani sul viso per fare assorbire la crema, i capelli ancora spettinati ma più in ordine – solo perché ci aveva già passato le mani troppe volte, infastidito dalla frangia che gli ricadeva sugli occhi.
"Sei bellissimo"
E Jimin per un singolo, piccolo attimo, rimase fermo, quasi stupito di sentire quelle parole. Poi, la soddisfazione si impadronì di lui, e Taehyung poteva vedere nello specchio il modo in cui i suoi occhi scintillavano – amava ricevere complimenti. Taehyung era sempre sincero nel farglieli. D'altronde, ai suoi occhi nulla poteva essere più bello del suo Jimin, spettinato e con un piccolo brufolo sulla fronte. Nulla poteva essere più dolce, che condividere insieme quella intimità.
Sorrisero entrambi, scambiandosi un altro bacio. 

Sunday Morning With YouWhere stories live. Discover now