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Mi sono infilata nella fila più corta, infatti dopo circa cinque persone, mi trovo davanti a Avani Gregg: è bellissima, sorridente, con una pelle dorata e i capelli ricci e castani.
Li parte lo sclero, le vado incontro e la abbraccio con tutte le mie forze. La adoro:
-Ciao, come ti chiami?- mi chiede lei.
-Sono Eva!-
-Dai Eva, facciamo una foto!- esclama lei entusiasta. Prendo lo smartphone e ci facciamo un selfie. Lei è venuta benissimo, ovviamente, io sembro un pinguino con i capelli rossi.
-Sei bellissima!- le dico.
-Anche tu sei molto carina!- Avani Gregg mi ha detto che sono carina? Sto male, per la seconda volta.
-Ciao Eva!-
-Ciao Avani!-
La saluto. Mi accorgo di non avere più nulla da regalare ai ragazzi, quindi scendo velocemente al piano di sotto e faccio un salto in dei negozi random. Prendo delle catenine che vedo spesso i ragazzi indossare, altri elastici per capelli, ma soprattutto cioccolata e biscotti.

Risalgo e vedo che ci sono due individui dall'aria minacciosa che prima non c'erano e  che controllano l'entrata. Cacchio, ci vuole il biglietto. Io non ce l'ho. Devo entrare abusivamente.
Mi faccio coraggio, mi avvicino a quei individui. Passo con non-chalance davanti ai due:
-Ferma ragazzina, devi avere il biglietto, fammelo vedere.-
-Ok signore.- gli rispondo con aria spavalda, frugando dentro agli shorts e tiro fuori la carta di una gomma da masticare -Ecco a lei.- ribatto porgendogli la cartaccia.
-Ah ah ah, simpatica la ragazza. Senti signorina, dammi il biglietto o ti faccio uscire da qui a calci nel sedere.- dice con aria scazzata l'addetto alla sicurezza.
-Bhe, non ce l'ho il biglietto.-
-Allora esci.-
Vado verso l'uscita, almeno è quello che credono loro. Infatti vado dall'altra parte del  Mall, salgo una rampa di scale che porta sempre al secondo piano, mi ritrovo davanti ad una porta. Eva non aprire, piuttosto vai a farti il biglietto. Di nuovo non ascolto la mia coscienza ed entro. Mi guardo intorno, è una stanza piena di anticamere, su ogni porta di ogni anticamera, c'è un foglio con scritto sopra il cognome di ognuna celebritá che sta fuori. È il backstage. Cacchio, se mi scoprono non mi cacciano solo dal mall, ma da New York City. Vedo la porta aprirsi. Cosa faccio ora?
Mi viene spontaneo nascondermi dentro un armadio. Sento delle voci:
-Certo che alcune fan sono proprio delle fighe!- lo riconoscerei tra mille. È Jaden Hossler.
-Già, quando mi abbracciano metto a loro le mani sul sedere.- dice Payton.
-Sei il solito pervertito.- lo riprende Jaden.
-Io ho visto una tipa con i capelli rossi fuoco, che è veramente tanta roba. Mi ha detto che è Italiana e le ho chiesto il numero.- Interviene Chase. Ma quella sono io. Io ho i capelli rossi. Io sono italiana. Io gli ho lasciato il numero di telefono.  Chase Hudson ha detto che sono "tanta roba"?
-Caspita, Chase ha fatto colpo!- esclama Payton.
-Le ho dato appuntamento per dopo.- aggiunge Chase.
-Sta a vedere che Chase torna a casa dal tour fidanzato.- lo prende in giro Jaden.
-Ma magari!-
-Ragazzi la nostra pausa è finita!- dice  Pay interrompendo i due.
-Dobbiamo tornare.-
-Andiamo!- sento chiudere la porta quindi do per scontato che se ne siano andati. Apro le ante dell'armadio ed esco  velocissimamente dai camerini.   Va bene, vado a pagare il biglietto.

Scendo e mi dirigo verso la biglietteria:
-Salve signorina, desidera?-
-Vorrei un biglietto per l'evento.-
-Sì...sono settanta dollari.- mi viene la nausea a sentire il prezzo del biglietto. Mal volentieri tiro fuori il portafoglio e do i soldi alla commessa.
-Grazie, arrivederci!- me ne vado senza salutarla. Ma cos'è il biglietto d'oro di Willy Wonka? Settanta cacchio di dollari.

Vado all'entrata e vedo di nuovo i due bodyguard. Mi avvicino a loro:
-Ancora tu, ragazzina. Se vuoi entrare devi darmi il biglietto. Dal momento che non ce l'h...- sfilo il biglietto dalla tasca. -Tieni.- glielo porgo zittendolo e  passandogli davanti.

Le file per gli stand sono più corte, tanti se ne sono andati. Faccio la coda per andare da Payton. Non vedo l'ora!
Una volta davanti a lui, gli vado addosso. Lui mi abbraccia, mi tiene una mano sul fianco e l'altra sul collo:
-Allora sei tu la tipa di cui parlava Chase.- dice lui. Io faccio finta di non aver capito.
-Cosa?- gli chiedo.
-Prima Chase diceva di essere rimasto colpito da una ragazza italiana con i capelli rossi.-
-Ah, bene a sapersi...-
-Bhe, comunque non ha torto. Sei molto bella.- ho le guance in fiamme.
-Ehm...grazie.-
-Allora, facciamo la foto?- propone.
-Sì, giusto!-
Ci mettiamo in posa. Lui mette una mano sul mio fianco e mi bacia sulla guancia. Solitamente non è la fan che bacia l'idolo sulla guancia? Non capisco cosa sia tutto sto contatto fisico nei miei confronti.
Lo saluto e smaltisco anche le altre cose per fare le foto con: Jaden, Anthony, Noen e Josh.

Sì è fatta una certa ora, mio padre non mi ha ancora chiamato, per dirmi di tornare, quindi lo chiamo io:
-Papà, a che ora mi vieni a prendere?- gli chiedo appena mi risponde.
-Eva, oggi devo stare ancora a lavoro. Ci vediamo domani. Vai ad un ristorante o da qualche parte a mangiare e poi torna a Brooklyn.- mi raccomanda.
-Ok papà, ma tu dove starai?-
-Tu non preoccuparti.-
-Come vuoi. A domani!-
-A domani!- bravo papà hai vinto il premio per il genitore dell'anno.

L'evento è finito. Vado allo stand di Chase, che mi aveva di vederci finito l'incontro. Eccolo:
-Ciao Eva, giusto?-
-Sì.-
-Lo so che non vi conosciamo, ma volevo chiederti se ti andasse di mangiare un boccone da qualche parte con me.- mi propone imbarazzato. Considerando che mio padre mi ha abbandonato nel cuore di Manhattan, che sono le sette di sera e che me l'ha proposto il mio idolo...non esito un attimo:
-Certo, sarebbe un piacere.-
-Ok, pensavo di andare in un ristorante molto carino, poco lontano da qui.-
-Io non conosco il posto, quindi mi faccio guidare da te.-
-Ah giusto, non sei americana.-
-Già...-
-Allora andiamo?-
-Andiamo!-

Tour boy⚡️| Chase HudsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora