Racconto numero 2

2 0 0
                                    

Una goccia di sudore cadde sulla carta poggiata sul tavolo in legno massiccio, inumidendola proprio sul confine tra due territori.

Avrebbe potuto affettare l'ansia col coltello che teneva sempre nello stivale destro, pronto per ogni emergenza.

Allora, ha deciso quale mossa fare?

Sollevò il viso dal punto in cui ormai lo teneva fisso da cinque minuti, con la mano tremante sistemò gli occhiali e bastò solo uno sguardo per fargli capire che per quel giorno aveva parlato anche troppo.

Chiedo scusa.

Fece due passi indietro, andando a nascondersi dietro i suoi pari di livello.

FUORI!

Gli urlò contro, mettendo paura a tutti i presenti che assistevano alla grande decisione che sembrava non arrivare mai.

Il soldato, senza protestare e senza fare rumore con i pesanti stivali, camminò in direzione della porta blindata.

Abbassò nuovamente lo sguardo sul tavolo, questa volta ancora più lentamente di quanto lo aveva sollevato un attimo prima. Una nuova goccia di sudore scese lungo lo zigomo e si spostò verso l'interno, andando a incanalarsi in quei baffi così particolari che solo lui portava.

Baffi neri, piccoli e precisi, pettinati e nemmeno un pelo fuori posto.

Tutti coloro...

Decine di sguardi si posarono su quell'uomo colmo di autorità.

...che pensano stia sbagliando, possono lasciare la stanza senza conseguenze.

Come previsto nessuno azzardò muoversi, nonostante fosse evidente che risollevare le sorti di quello scontro fosse impossibile.

La sconfitta iniziava a prendere forma e le sue decisioni, ponderate e riponderate, sembravano accompagnate dalla sfortuna.

Solo una persona lì presente aveva stampato sul volto un leggero sorriso.

Sorriso innocente, innocuo e sincero.

Sorriso di chi sa che sta per vincere.

Il padre, invece, sperava con tutto il cuore che il figlio perdesse. Le motivazioni erano chiare.

Attacco...

All'unisono inspirarono profondamente e attesero quelle parole che avrebbero cambiato le loro sorti, nel bene o nel male.

...da qui a lì.

Prese un solo dado rosso, lo agitò, chiuse gli occhi, lo lanciò e pregò se stesso.

Questo rotolò lungo tutti i territori una volta suoi e persi miseramente, fermandosi e mostrando la sua faccia peggiore. La faccia con un solo puntino al centro.

CAZZO!

17 luglio 2018

Racconto numero 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora