Capitolo 22 - Festa affollata

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Ho quasi paura che ci sia troppa gente a questa festa.
Giro e rigiro da quasi 20 minuti e di Salvatore non si vede neanche l'ombra!
Penso questo... ed eccolo che si palesa davanti a me, in tutta la sua magnificenza. In mano ha del pane e del salame, che si sta gustando con molta iniziativa.
-:”Finalmente ti ho trovato! Avevo paura che non fossi venuto”:- mi dice mentre mi circonda con le sue forti braccia.
-:”Mi stavi cercando? Io stavo cercando te!”:- gli dico sorridendo.
-:”Come va? Tutto bene? Ti sei già servito e preso qualcosa da bere?”:- mi chiede mettendomi un braccio sulle spalle.
-:”Sinceramente no”:- gli rispondo, mentre ci incamminiamo verso un tavolo ben allestito di ciò che ho già indicato.
Raggiungiamo il tavolo dove altri ragazzi si stanno rifocillando. C'è chi pippa, chi beve e chi fuma. Un quadretto davvero bello dove si possono notare diversi ragazzi che si divertono, quanto vorrei avere una vita così piena.
Salvatore prende un bicchiere e beve un gran sorso -:”Che cos'hai bevuto?”:- gli chiedo, -:”Puoi scoprirlo da solo”:- mi dice mentre mi avvicina il bicchiere alla bocca, invitandomi a berne il contenuto.
-:”No grazie. Magari dopo”:-dico sorridendo, sono imbarazzato, non ho mai bevuto neanche un goccio di birra.
-:”Scusa, devo andare”:- me ne vado, questa situazione di pressione mi ha messo tantissima ansia.
Cammino, cammino in mezzo a chi balla, a chi limona e a chi pippa. Voglio andare a prendere una grande boccata d'aria, ho male alla testa.
Sono quasi fuori, quando, sento qualcosa. In mezzo al casino e alla musica, odo un rumore, un mugolio concitato.
Mi giro e alla mia destra, in un angolo, c'è qualcuno accovacciato, in posizione fetale, che si muove come un dondolo, avanti e indietro. La testa è appoggiata alle braccia che a loro volta sono accasciate sulle ginocchia.
È una figura così triste, credo che andrò ad aiutarlo.
Mi avvicino. -:”Hey, tutto bene?”:- appoggio la mia mano sul braccio del malcapitato.
Il gigantesco feto alza la testa e la sua faccia non mi è nuova. È Sorrentino!
La puttanella è qui che piange e si rotola nella sua tristezza. Il trucco gli è colato tutto dagli occhi. Ora sembra una vera puttana di strada, dopo che qualcuno l'ha fatta lavorare ma non l'ha pagata.
-:”Cosa vuoi? Sei venuto a deridermi?”:- mi chiede, mentre ha gli occhi pieni di lacrime.
Mi fa pena, davvero. -:”No, cos'è successo?”:- gli chiedo sedendomi accanto a lui -:”dimmi tutto”:-.
Mi guarda, tira un sospiro ed una lacrima gli attraversa il viso. Tiro fuori un fazzoletto e glielo passo.
Mi sorride, -:”Grazie, ma è anche per colpa tua se sto piangendo ad una festa così”:- dice abbassando lo sguardo.
-:”Spiegati”:- gli dico gentilmente. Mi dispiace vederlo così. Di solito è forte e potente ma ora invece è così debole.
-:”Mi hai rubato Salvatore”:- dice ed un'altra lacrima gli scende dall'occhio.
-:”Cosa?”:- i miei occhi si spalancano, non immaginavo ci stesse così male, pensavo che facesse la troia solo per darmi fastidio, non perché a lui piacesse Salvatore.
-:”Sì, ma la cosa peggiore, è che lui sta meglio con te. Lo so, si vede”:- prende un respiro -:”non vorrei starci male, ma non fa niente, poi non è del tutto colpa tua.”:-.
Sono senza parole, non ho proprio idea di cosa dire o se dire qualcosa. Ma fortunatamente, Sorrentino continua a parlare.
-:”e poi, le mie Bitches se ne sono andate. Mi hanno abbandonato”:- continua sembrando ancora più triste.
-:”Mi hanno tradito, stavano con me solo perché ero la bitch più popolare. In fondo lo sapevo, ma qualcosa mi faceva andare avanti comunque. Ora hanno un gang tutta loro. E sono molto più puttane di prima, quanto le invidio...”:-.
-:”Tutto si sistemerà, te lo prometto Sorre”:- gli dico, lo voglio confortare.
-:”Grazie, ora vai a goderti la festa, vai da Salvatore, saluta il mio daddy”:- mi fa cenno di andare sorridendo. È stato bello parlargli, spero che diventeremo buoni amici.
Ora devo tornare da Salva.

Manuel la troiona vogliosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora