Happy Birthday Korosensei! «one-shot // karmagisa»

Happy Birthday Korosensei!

13 marzo 2020

Attraverso cautamente quel sentiero boscoso prima così familiare, inspirando ad ogni passo un'aria di ricordi bizzarri, alcuni divertenti, altri gioiosi, che narrano di sacrifici, abbattimenti, crescita, formazione. Fra gli alberi torreggianti di quell'ambiente così inospitale mi pare ancora di sentire gli ordini e gli ammonimenti del prof Karasuma.

Mi chiedo come stia, l'ultima volta che l'ho visto fu quattro anni fa e dal suo sguardo traspariva ancora quell'aria dura e seria, degna di un professionista. La professoressa Bitc- Irina, la prof Irina, era lì con lui, innamorata persa e alla ricerca disperata di sue attenzioni proprio come undici anni fa, "non cambierà mai!" pensai.

In fondo sapevamo tutti che quei due fossero fatti l'uno per l'altra, bisognava pur addolcire quel testone di Karasuma. Lui sarebbe stato felice di vederli così.

Così perso fra i pensieri pesto qualcosa e in men che non si dica mi ritrovo a testa in giù. Sospiro rassegnato. "Degno di lui", porto gli occhi al cielo, cioè..in teoria a terra!

"Oi oi Nagisa, ti sei già rammollito?"

Una fragorosa risata mi rimbomba nelle orecchie, così insalamato non vedo un granché, ma saprei distinguere la sua voce e il suo modo di fare in ogni situazione ormai.

"Tu non sei cambiato di una virgola, Akabane Karma"- sbuffo.

Si avvicina pericolosamente a me, risvegliando pensieri poco cast-no, non è il momento di pensare a queste sciocchezze Nagisa, è passato troppo tempo.

Con un semplice gesto mi tira giù e mi tocco la schiena indolenzito. Devo levare lo sguardo in alto e sollevare le punte per poterlo inquadrare, non solo mi scambiano ancora per una ragazzina, anche con l'altezza sono un disastro!

"Come mai così d'anticipo?"- rompe il silenzio il rosso. Guarda dritto davanti a sé, quasi fosse il padrone di questi sentieri, di questi edifici, di questa città. Ho sempre ammirato la sua disinvoltura, il suo spirito felino che lo rende ora aggressivo e provocatorio, ora assolutamente placido e impertubabile. Nonostante tutti questi anni non ha mai perso il solito sorriso fiero e beffardo.

"È un posto troppo pieno di ricordi e di esperienze, volevo essere pronto prima di rivedere tutti gli altri. Ma non sono stato l'unico a quanto pare"- gli sorrido spontaneamente. I miei piani di godermi da solo i ricordi è andato in fumo, ma sono felice di condividerli assieme a lui e nel corso del tragitto non mi accorgo di star sorridendo come un menomato.

PUNTI DEBOLI DI NAGISA: AKABANE KARMA

Deviamo il sentiero per dirigerci a quel laghetto dove lui ci aveva costruito quella sottospecie di piscina, ricordo ancora lo shock delle ragazze nello scoprire che non fossi una di loro.

I raggi del sole mattutino si specchiano nell'acqua limpida, intravedo il riflesso degli uccelli che svolazzano chiassosi, delle nuvole dalle forme bizzarre, delle foglie mosse dal venticello primaverile e quello di..KARMA!? COS'HA INTENZIONE DI FARE QUEL BASTAR-

In un attimo perdo l'equilibrio e sprofondo in acqua con un grido poco virile. Fino a che punto vuole spingersi quello lì!? Decido di restarmene ancora per un po' senza riemergere, sono sempre stato bravo a trattenere il respiro, soprattutto davanti a quel figaccione di Kar-INSOMMA NAGISA, PIANTALA.

"Nagisa?? Non sottovalutarmi, credi davvero che sia così stupido da gettarmi a salvarti?" -ghigna orgoglioso.

15 seconds later

Mister "non sono così stupido" si è gettato, ne ho sentito il tonfo dopo pochi secondi. Afferro il diavolo per la caviglia e lo tiro giù, riemergo per riprendere aria ma vengo trascinato a mia volta. Al suo tocco avverto uno strano formicolio nello stomaco, apro gli occhi scoprendo il mio viso pericolosamente vicino al suo, potrei giurare di sentire il suo profumo forte e intenso anche qui sotto, le labbra tremolanti e bramose di sfiorarsi, i suoi occhi di lava consumano l'azzurro dei miei e in un attimo tutto ciò che mi sembrava pericoloso, ora è diventato così dannatamente giusto. Mi fiondo sulle sue labbra carnose, scambiando quel poco di respiro che mi resta con il suo.