CAP.5
Attraverso la porta della classe appena dopo la segretaria, seguita subito da Sean. Il corridoio è silenzioso e illuminato. La strada verso la presidenza non è lunga, ma doverla affrontare con Sean che mi fiancheggia non è una passeggiata. ‘Devo trovare una soluzione, assolutamente ed immediatamente’ penso nell’istante in cui capisco che solo 10 metri mi separano dall’ufficio della preside. Solo ora mi accorgo di quanto Sean sia silenzioso, cosa che si discosta dal comportamento euforico che ha tenuto poco fa in aula. Ha gli occhi fissi in un punto davanti a se, e sembra pensieroso.
Sto per bussare alla porta della presidenza quando mi strattona per un braccio, e così facendo mi obbliga a guardarlo negli occhi, che di solito sono di un verde acceso, ma ora sono infestati da un velo di grigio che gli dona una certa malinconia e tristezza. Ci leggo dentro un mi dispiace velato, quasi una supplica. Gli sorrido e busso
-Avanti- dice una voce allegra e limpida al di la della porta della presidenza. Entriamo uno dopo l’altra e ci addentriamo in quell’ufficio dalle pareti chiare. La preside è rivolta verso la finestra ,con i pantaloni che sfiorano terra e i tacchi che si fanno sentire quando lei si gira a guardarci. – Sedetevi pure ,ragazzi- dice ,mentre lei fa lo stesso. Ora posso osservare i suoi capelli rossi mossi, gli occhi verdi e le piccole rughe che li circondano. Il tutto mi ricorda qualcuno, ma non saprei dire chi. -Voleva vederci?- chiedo per smorzare il silenzio che infesta l’ufficio. –Si, e per una questione ben precisa.- dice e io temo che si tratti del fatto che entrambi abbiamo saltato gran parte della prima ora, per non parlare del fato che io l’ho saltata tutta. Anche Sean sembra averlo sospettato, perché mi guarda di sottecchi, per poi tornare a guardare la preside che inizia il suo discorso.
-Sean- dice e sposta lo sguardo su di lui-, tu ti sei trasferito in questo istituto solo da pochi giorni, e se non erro hai iniziato a frequentare le lezioni solo oggi, giusto?-continua solo dopo aver ricevuto un segno del capo da lui –Confrontando il piano formativo dell’altro liceo con il nostro, ho potuto riscontrare che è leggermente diverso da quello che abbiamo adottato qui, soprattutto per quanto riguarda lo studio del diritto, della biologia e della filosofia. Tu, Zoe, invece sei in una situazione difficile a causa della tua gravidanza, e differentemente da quanto ci si potrebbe aspettare ho notato che il tuo rendimento non è calato per niente, anzi potrei azzardare che sei addirittura migliorata…- ‘Che diamine! Certo che sono migliorata’ penso. Dopo quello che è successo, uno dei modi che ho trovato per tenermi impegnata è stato proprio lo studio: sono riuscita ad alzare di almeno un voto tutte le materie. –Quindi, proprio a causa di ciò, ho pensato di coniugare le due cose. –conclude appoggiando gli occhiali sulla cattedra . -Tu, Zoe, sarai il tutor di Sean per i prossimi mesi, e cercherai, ove possibile, di risanare le sue lacune. Domande?- chiede. Io scuoto la testa, e come me fa Sean. L’ultima cosa di cui mi aspettavo di parlare era fare da tutor a Sean. Mi aspettavo una ramanzina, e magari una nota, ed invece, benedizione per il Natale anticipato. Ci congeda ed usciamo dall’ufficio ed usciamo mentre sta suonando la campanella. Cerco Pen in giro, ed ho una mezza idea di dove possa essere, o per meglio dire con chi. La giornata si protrae lenta, nonostante abbia avuto abbastanza sorprese per oggi.
ANGOLO AUTRICE:
CIAO A TUTTI ... OGGI HO TROVATO IL TEMPO DI POSTARE, E COME TUTTI AVRETE CAPITO I MIEI CAPITOLI SONO PIUTTOSTO CORTI. PER QUESTO CERCHERO' ,SE NON DA QUESTA VOLTA , DI POSTARNE PIU' DI UNO. MI PIACEREBBE SAPERE COSA NE PENSATE DI QUESTO CAPITOLO.
PER ORA ,CIAO
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Insieme, senza paura
Roman d'amourTutti mi guardano, mi osservano, mi studiano come se fossi " un cucchiaio in mezzo ad un set di forchette" per usare le parole della mia amica Penelope, per tutti Pen. E penso che tutti quegli occhi abbiano ragione ad osservarmi...