It's over

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Harry é forte. Harry é un uomo ormai, che ne ha viste tante nella sua vita. Ha superato muri che sembravano invalicabili, ma adesso é crollato tutto.

Stava piangendo come un bambino, rannicchiato tra le copete del grande letto che condivideva con Louis. Sul comodino il suo Iphone bianco, rimandava ancora gli ultimi tweet di Louis.

« Io sono etero »

Ma non era semplicemente la frase, palesemente falsa, ad aver fatto crollare Harry. Era la negazione che ci stava dietro.

Louis stava negando i sentimenti che c'erano tra di loro, stava negando tutto l'amore in cui Louis stesso si specchiava, quando guardava negli occhi verdi del riccio. Stava negando i quattro anni di lotte e continui sotterfugi, anni in cui Harry aveva sofferto, ma si era rialzato solo grazie Louis che gli stava accanto.

Ma adesso quel ragazzo sorridente e spigliato di xfactor non c'era piú. Era morto nell'istante stesso in cui i manager lo avevano obbligato ad uscire con Eleanor, ed Harry stava assistendo impotente alla trasformazione di Louis. I suoi occhi erano sempre piú spenti, i suoi sorrisi sempre piú finti. Aveva iniziato a bere ed a fumare, anche canne.

Harry all'inizio si era arrabbiato e non aveva parlato a Louis per un mese intero. Ma poi aveva capito che la rabbia era piú verso sè stesso, che per il suo compagno, perché stava assistendo allo sgretolamento lento, alla distruzione pezzo dopo pezzo, del suo Louis.
Non sapeva cosa fare. Nemmeno adesso lo sapeva, con le lacrime che gli bagnavano le guance e il sapore salato il bocca. Avrebbe voluto avvolgersi dentro alle coperte e farsi sempre piú piccolo, fino a scomparire per sempre.

Ancora il tweet di Louis era stampato nella sua mentre, marchiato a dolorosamente a fuoco, quando sente la porta dell'appartamento aprirsi e richiudersi poco dopo.

« Harry sono a casa »

Urla Louis. La sua voce sottile e acuta ferisce i timpani di Harry, che si stringe ancora di piú nelle coperte, mentre con le sue grandi mani, si ascuga le lacrime salate.

« Harry? »

La voce incerta di Louis si fa strada nel corridoio. Louis sta cominciando a preoccuparsi, perché di solito Harry gli veniva incontro quando tornava a casa, e finiviano quasi sempre stesi sul divano a sbaciucchiarsi poco dopo.

Vaga per le stanze fino a quando non nota la porta della camera socchiusa e un Harry infagottato sotto le coperte. Vorrebbe tanto tranquillizzarsi, dicendosi che probabilmene sta facendo solo un sonnellino. Ma non é cosí.

Le coperte si alzano e si abbassano in modo irregolare, segno che sta piangendo.

Louis si avvicina piano, con passi felpati, ma si blocca sul colpo quando « Vai via Louis per favore » esce dalla bocca di Harry. C'é rabbia in quella voce e delusione.

Meno di quanta Harry avrebbe voluto esprimere. Ma era riuscito a pronunciare solo quelle parole prima di scoppiare di nuovo in un pianto sconsolato e singhiozzi irregolari, che gli scuotevano il corpo.

« Harry che succede? » 

Chiede con innocenza Louis. É sempre cosí. Louis non capisce mai quando oltrepassa il limite ed inizia a ferire le persone senza ritegno. Forse lo sa, ma é troppo egoista e codardo per ammetterlo.

« Lo sai benissimo, Louis »

« Se te lo chiedo é perché non lo so, evidentemente »

Louis si siede sul letto accanto ad un Harry incondizioni pietoso. Alza il piumino che Harry si era tirato fin sopra la testa e osserva il suo ragazzo, che prontamente si copre il viso con le grandi mani.

It's over || LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora