ARRIVA QUANDO NON LO CERCHI.

Capitolo 2. IL CAPO

Entro e una volta chiusa la porta mi giro e.. OH CAZZO, questo ragazzo sarebbe il capo?

Io mi immaginavo di trovarmi davanti un uomo basso e puzzolente e invece mi ritrovo questo dio greco. Ho un attimo di disorientamento.

-Buongiorno signorina Johnson, prego si accomodi.- mi disse sorridendomi in modo strafottente.

Ecco il solito stronzo che crede che tutte siano ai loro piedi.- penso.

Mi distolgo dai miei pensieri, e mi siedo.

-Buongiorno, sono venuta per il colloquio.-dico

-Si, ho controllato il suo curriculum.. si è laureata da poco a pieni voti. Bene, questo è il suo contratto, se lo firma diventerà una mia dipendente.

Prendo i fogli e leggo velocemente il contratto. 

-Scusi, come mai non mi fa altre domande?

-Non ne ho bisogno, signorina Johnson.-dice guardandomi ammiccando.

Lo guardo continuando a non capire, sicuramente sarà stato mio padre, e firmo il contratto.

-Bene, signorina.. ora è la mia nuova collaboratrice, ci vediamo domani alle 8, siate puntuale.- dice 

-Si certo, a domani signor Clavis.

-Chiamami Austin, Josephine.-mi dice

-è il mio capo, non posso darle del tu e chiamarla così.

-Può perchè te lo ordino io.-dice guardandomi sorridendo.

Dio che sorriso.. penso. Ma che cazzo, Jo riprenditi è il tuo capo.

-Vabene sign.. Austin, ci proverò. A domani.- lo guardo arrossendo.

Mi alzo ed esco dalla stanza e successivamente esco dall'azienza, salgo in macchina e torno a casa. 

Appena arrivo vengo accolta da mia madre che mi riempe di domande per sapere se sono stata assunta.

- Si mamma, mi ha assunta. Ora vado in camera.

Salgo le scale senza ascoltare mia madre e mi chiudo in camera. 

La giornata passa. All'ora di cena scendo e mangio rispondendo alle domande di mio padre. Appena finito, metto i patti nel lavello, do la buonanotte ai miei e salgo in camera senza attendere risposta.

Mi addormento in poco tempo.