ricomincio dal passato

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Arrivò il momento tanto atteso, o quasi.
Il primo giorno di scuola mi svegliai presto.
Misi i vestiti, mi sentivo ancora più grasso del solito...pesavo 62kg.
Nel mese di settembre ed ottobre accaddero svariati episodi, ma nulla di sconvolgente.
Sta di fatto che la dieta cominciò ad influire sempre di più nella mia vita quotidiana.
Mi controllai nell'alimentazione, in modo tale da rimanere stabile e non rischiare di ingrassare.
Inutile dire che rimangiai normalmente ed a novembre ripesai 66 kg.
Le curve erano più accentuate, mi sentivo in un corpo non mio.
Stavo ricedendo alla tentazione.
Ma nonostante la consapevolezza, non smisi di mangiare, e dallo stress mi lasciai andare.
A dicembre arrivai a pesare 69 kg.
Ci fù un lato positivo in questo.
I vestiti non mi stavano più ed utilizzavo le maglie larghe di mio padre, il che non mi dispiaceva affatto.
Nei giorni seguenti cominciarono a venirmi dolori al petto e problemi di tachicardia.
Il dottore mi diagnosticò una gastrite nervosa, ma i dolori non erano certamente giustificabili.

Passò una settimana ed i dolori peggioravano.
Andai nuovamente dal dottore, che mi disse che non aveva idea di cosa potessi avere.
Ma prima di andare via mi vennero degli spasmi davanti a lui.
Cominciai a sudare, a tremare...grazie a questo si scoprii che soffrivo di attacchi di panico, il che giustificava ogni sintomo.
Mi diedero dei sedativi per gestirmi, ma non funzionarono.
Passai le vacanze natalizie a digiunare, ed arrivai nuovamente a 61 kg, ma utilizzando ancora i vestiti larghi.
Arrivò Capodanno.
Tutti pensavano ai buoni propositi, qualcuno rideva, qualcun'altro piangeva... Insomma, un capodanno come tanti.
Bastarono poche ore per far sì che la situazione si ribaltasse.
Per pranzo mia madre aveva preparato una lasagna senza sugo, appositamente per la mia gastrite.
Era da tanto che non mangiavo, e decisi di provare a mangiarla.
Ne diedi circa 3/4 ai parenti, dopodiché misi in bocca la prima forchettata, ma non riuscii a deglutire.
Corsi in bagno a vomitare e cominciai ad avere spasmi.
Mia madre se ne accorse e mi raggiunse.
Mi portarono in camera mia, dove mi venne un attacco di panico.
Ci vollero 5 persone per riuscire a calmarmi.
Inutile dire che, al quanto pare, non avevo superato la mania del controllo sul cibo, ma riuscii a calmarmi.

Passarono alcuni giorni.
Io ed i miei fratelli organizzavamo i pigiami per il giorno dell'Epifania, l'unico giorno dell'anno in cui dormiamo da mia nonna, come da tradizione.

Era tutto pronto.
I miei fratelli non vedevano l'ora di vedere la befana, ed io dovevo aiutare mio nonno a travestirsi.
I miei genitori stavano per andare via, quando mi venne un altro attacco di panico.
Non riuscirono a calmarmi, quindi mi portarono in ospedale, dove rimasi fino alla mattina seguente.
Non mi prescrissero nulla, ma mi aumentarono le dosi dei sedativi, e mi dissero che avrei potuto prenderne di più nel caso in cui non avessero funzionato.
Il giorno dopo tornai a scuola.
Ero un po' scosso per via dei medicinali e della malnutrizione.
Ricominciai a mangiare qualcosa, pur sentendomi in colpa.
Ma ogni volta che mangiavo mi sentivo più grasso.
La situazione rimase identica fino al mese seguente.
Il 6 febbraio mi venne un attacco abbastanza importante a scuola, e mi venne la malsana idea di prendere circa 50 gocce di Xanax, uno dei sedativi che mi avevano prescritto.
Chiamarono l'ambulanza, ma i miei genitori mi riportarono a casa, sequestrandomi i medicinali.

Ricominciai a stare male, e feci un'altra settimana di digiuno totale, arrivando a pesare quasi 58 kg.
Il dottore parlò con i miei genitori e disse che c'era il bisogno urgente di uno psichiatra.
I miei genitori si rifiutarono, pensando che il problema fosse per lo più una fissazione ed il dottore provò ad incentivarmi a farmi seguire da una nutrizionista.

I disturbi alimentari di un transgenderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora