Capitolo 13

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Pov's Mal
Le vacanze natalizie sono giunte al termine ed è arrivato gennaio, con lui anche il mio compleanno.
Esatto. Oggi compio 17 anni e non ho la minima voglia di festeggiare, dopo l'episodio del ballo d'inverno i miei flashback sono ritornati e sono dovuta andare nuovamente dal neurologo per i problemi legati all'insonnia.
Sono le 5:00 del mattino e sto fissando il soffitto da più di mezz'ora, meno male che oggi è sabato altrimenti non sarei nelle condizioni di tornare a scuola.

"Buongiorno." Biascico mentre entro in cucina per la colazione seguita da Evie.
"Buongiorno!"
"Rachel! Ti prego!" Sento urlare dal piano di sopra e Rachel spunta in cucina con in mano i pantaloni di Ben. Subito dopo Ben fa capolinea in cucina con indosso solamente i boxer.
Evie scoppia a ridere e Ben diventa rosso come un pomodoro.
"Io...ehm...scusate."
"Benjamin! Ci sono due ragazze qui!" Esclama Margaret in tono di rimprovero.
"Ma Rachel mi ha fregato i pantaloni!"
"Rachel, restituisci i pantaloni a Benjamin."
"Okay mamma." Ridacchia Rachel e porge i pantaloni a Ben.
Devo ammettere che stare qui, in questa famiglia, mi da un senso di calore e sicurezza.
È la cosa più bella che mi sia mai capitata.
"Che giorno è oggi mamma?" Chiede Rachel.
"15 gennaio. Avevamo qualcosa in programma?" Riflette Margaret.
Io non dico nulla.
"Guardiamo il calendario...Mal! Oggi è il tuo compleanno!" Esclama Evie.
Io abbasso lo sguardo.
"Tesoro perché non ce lo hai detto?" Chiede Margaret.
"Io...non mi piace il giorno del mio compleanno. Mi ricorda che io sono uno sbaglio..."
Evie mi abbraccia.
Per la prima volta ricambio un suo abbraccio, a noi si unisce pure Rachel.
Poi tocca a Margaret e a Ben.
Il signor Dixon entra in cucina ancora con il pigiama indosso.
"Di chi è il compleanno?"
"Papy! È il compleanno di Mal!" Esclama Rachel andando ad abbracciarlo.
"Auguri Mal! Sono 17 anni, eh?"
Sorrido debolmente.
Quando prova ad abbracciarmi mi ritiro d'istinto.
"Io...scusa." Si limita a darmi un colpetto affettuoso sulla spalla.
Cala il silenzio.
"Be' cosa facevi per il tuo compleanno? Prima intendo." Chiede Margaret.
Abbasso la testa e le lacrime mi salgono agli occhi.
"Io...non ho mai festeggiato il compleanno. In questo giorno mia madre mi faceva dormire...in giardino. Diceva che questo era il giorno che le ricordava il più grosso errore della sua vita."
"Terribile..." sussurra Ben.
"Mal, questo sarà il miglior giorno della tua vita." Conclude Evie.
Ci sediamo a tavola e Margaret prepara i pancake.

Sto passeggiando per le vie della città in compagnia di Ben ed Evie che hanno deciso di mostrarmi la zona.
Ben spiega la storia del paese come se fosse una guida e devo dire che è davvero piacevole.
Dopo molte ore in giro torniamo a casa per il pranzo.
Appena varco la soglia noto l'ultima persona al mondo che volevo vedere.

"Papà?!" Esclamo.
"Hey Mally."
"Non chiamarmi così. Che ci fai qui?" Dico fredda.
"Andiamo Mal! Non sei felice di vedere il tuo vecchio?"
"Per niente. Come mai sei qui?" Insisto.
"Ti ho portato un vecchio album di foto e sono venuto a riprenderti."
A queste parole mi si gela il sangue.
"Cosa?"
"Non sei felice?"
"Ho 17 anni. Sono in potere di decidere per la mia vita e stare con te è l'ultima cosa che voglio fare. Mi hai lasciato nelle mani di nessuno e hai fatto il possibile affinché finissi in un riformatorio e non mi impicciassi nella tua vita fatta di alcol e di donne. Adesso hai probabilmente perso tutto, le donne che avevi ti hanno abbandonato e hai deciso di usare me come giocattolo. Ma io non verrò mai con te. Forse non lo sai, ma l'assistente sociale che segue il mio caso ha il divieto assoluto di affidarmi a te o a quella sottospecie di madre che ho, quindi mi dispiace dirti che dovrai tornare a casa da solo." Detto questo lascio gli altri sbalorditi e mio padre dice:
"Bene. Vedo che hai studiato ma su una cosa ti sbagli, io non ti metterei mai le mani addosso, sarò pure spregevole come dici tu ma sono sempre tuo padre. L'album te lo lascio. Ah, e volevo che tu sapessi una cosa...Bertha. Questo è il tuo secondo nome. Goditelo, Mally. E sappi che io, torno."
Gira i tacchi ed esce da casa Dixon.

Dopo pranzo io, Margaret ed Evie apriamo l'album di fotografie lasciato da mio padre.
In prima pagina c'è una foto dei miei genitori insieme al ballo del liceo e mia madre ha il pancione, sembrano felici.
La seconda pagina contiene due foto: io nata da poche ore avvolta in una coperta tutta sbrindellata ed io a pochi giorni di vita in braccio a mia madre.
Il resto delle foto ritrae il periodo meno peggiore della mia vita: da 0 a 1 anno.
Poco prima del mio primo compleanno tutto è andato a monte.
I miei si sono separati, non che fossero mai stati sposati, e mia madre ha cominciato ad odiarmi.
Le lacrime scendono sul mio viso.
"Mal..." Evie cerca di consolarmi ma non trova le parole.
"Oggi sei stata pazzesca con tuo padre. Ma lui ti avrebbe portato via per..."
"Si. Lui dice di no ma lo avrebbe fatto. Non importa se io sia sua figlia."
"Orribile..." commenta Margaret.

A cena conclusa faccio un discorso:
"Io volevo ringraziarvi per tutti i bei momenti che mi stare facendo vivere, grazie a voi sto scoprendo cosa è una famiglia e sto imparando a fidarmi delle persone. Signor Dixon, il passato non si può dimenticare. Fino ad adesso gli uomini hanno solo recato dolore nella mia vita ma...io vorrei provare a instaurare un rapporto con lei, se è d'accordo."
"Sarei onorato. Io vi voglio bene come se foste mie figlie e...non vi farei mai del male..."
Margaret è commossa e ci uniamo tutti in un grande abbraccio.
Forse è la volta buona che io sia felice.

Spazio autrice
Nuovo capitolo!
Come va la quarantena?
Spero vi piaccia!

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