4/03/1992
Richie Tozier uscì correndo dalla scuola, raggiungendo i suoi amici, che lo stavano aspettando al cancello.
- Potevi metterci un po' di più, eh! - commentò Stan, visibilmente seccato.
- Scusate, ma dovevo parlare con il prof del mio test di letteratura - si scusò Richie, mettendo nello zaino un paio di fogli che gli erano rimasti in mano e sistemandosi gli occhiali sul naso.
- Comunque, ne stavo parlando prima con gli altri, stasera ti va di venire da me? Facciamo una specie di pigiama-party. - chiese Beverly.
- Ci siete tutti? - chiese Richie, speranzoso che Eddie dicesse di sì.
- In teoria sì - rispose Beverly, facendo spallucce.
- Io devo chiedere a mia madre, ma proverò a convincerla - disse Eddie, guardando Richie negli occhi, che scoppiò a ridere.
- Oh, andiamo Eds! Esci con noi da quando avevi sei anni, tua madre ancora non si fida? -
- No, lo sai com'è fatta. E non chiamarmi Eds - giustificò Eddie, infastidito da quel soprannome.In generale, il comportamento di Richie non gli dava fastidio, ma quel nomignolo non lo poteva sopportare. E ripeteva sempre a Richie di non chiamarlo così, ma l'altro se ne fregava altamente.
- In ogni caso, sì Bevvy, dovrei esserci. Come potrei mancare? -
- Certo Richie, hai ragione - disse Beverly, per fermare l'ironia di Richie sul nascere.A lei, qualche volta, infastidiva veramente. E non si faceva scrupoli a dirglielo, o a fermarlo.
- Andiamo? - propose Ben.
- Sì dai, andiamo a casa. Venite alle 9? - chiese Beverly, rivolgendosi a tutti.
- Sì, v-va bene ma chi avvisa M-Mike? - disse Bill.
- Glielo chiedi tu, Bill? -
- Ok, vado oggi pomeriggio -Detto questo, si avviarono tutti a casa: non abitavano troppo lontano gli uni dagli altri.
Abitavano molto vicini, ironia della sorte, Eddie e Richie. Si vedevano spesso loro due, anche fuori dal gruppo. Eddie era molto felice di ciò. E anche Richie.Il pomeriggio passò velocemente, e alle 9 in punto si trovavano già tutti davanti alla porta di Beverly.
- Ciao ragazzi! Entrate - disse lei, aprendo la porta.
- Ma...tuo padre è a c-casa Bev? - chiese Bill, leggermente spaventato.
- No, no, assolutamente. Stasera non c'è, non so dove sia. Non mi interessa nemmeno, sinceramente - lo rassicurò lei, scrollando le spalle.
Ognuno di loro sistemò le proprie cose nel salotto, e decisero di guardare un film.- Cosa volete guardare? - chiese Bev, sistemandosi comodamente sul divano, lasciando spazio agli altri.
- Non lo so... che cos'hai in videocassetta? - chiese Mike.
- Vediamo... The Breakfast Club, Stand by Me, I Goonies... -
- Goonies! Goonies! - gridò Ben.
- Scusate, è il mio film preferito - disse poi, arrossendo.
- Tranquillo Ben, i Goonies quindi? - chiese Bev, ridendo.
- Ok, perché no - disse Richie, mettendosi a sedere anche lui sul divano.Mentre Beverly andava a prendere la videocassetta, tutti presero posto sul divano e per terra, con i loro sacchi a pelo.
Stan e Bill si misero vicini, ai piedi del divano, con Mike accanto.
Ben prese posto vicino a Bev, e Eddie se na andò vicino a Richie.Quando il film partì, Richie alzò un braccio e lo passò attorno alle spalle di Eddie, che si strinse di più a lui.
Per loro era abbastanza normale fare questo tipo di cose, ma in quel momento Eddie si sentiva diverso.
Non avrebbe mai voluto spostarsi da quella posizione, con la testa sul petto di Richie e il suo braccio attorno alle spalle.
Provava però una strana ansia, una sensazione particolare, non del tutto negativa, che si accentuò nel momento in cui Richie prese a fare su e giù, distrattamente, con le dita sul braccio di Eddie. A quest'ultimo, vennero i brividi nella parte di braccio che Richie stava accarezzando e si maledì mentalmente, sperando che l'altro non se ne accorgesse.
Ma Richie se ne accorse eccome: sorrise leggermente, in modo da non farsi vedere da Eddie. Sapeva perfettamente di fargli un effetto strano, lo vedeva da come reagiva istintivamente a queste piccole cose, lo studiava. Ma non ne avevano mai parlato, anche se a Richie avrebbe fatto piacere capire cosa passasse nella testa di Eddie.Il film finì, ed erano praticamente tutti in coma: Stan dormiva profondamente addosso a Bill che cercava di tenere gli occhi aperti, a fatica.
Mike sembrava in stato di trance, appoggiato al divano con la schiena e con gli occhi semiaperti.
Eddie si era addormentato su Richie, che aveva appoggiato la testa all'indietro, sulla testata del divano, con ancora il braccio attorno a Eddie.
Ben e Bev erano invece i più svegli, eccitatissimi per il film appena visto, e pronti per vederne un altro.- Ragazzi! Mica state dormendo, vero? - chiese Bev ironicamente, divertita dalla scena.
Richie fece un piccolo scatto, portandosi una mano sulla faccia, svegliato dal dormiveglia dalla voce di Beverly.
- No Bev...assolutamente...cosa te lo fa pensare ... - disse, con la voce leggermente impastata.
Eddie si svegliò, stiracchiandosi, ma rimanendo nella stessa posizione di prima, girando la testa per guardare gli altri.
- Buongiorno Eds, dormito bene? - gli chiese Richie.
- Come buongiorno?? Che ore sono? - disse Eddie, alzandosi velocemente.
- Le 8 - disse Richie, prendendolo in giro.
- Ohh Richie, sta zitto. Sono solo le 11 di sera Eddie! - lo rassicurò Bev.
- Fanculo Richie - gli disse Eddie, mettendosi giù di nuovo e portandosi le mani sulla faccia, facendo ridere Richie.
- Ora andiamo a dormire, vero? - chiese Stan, che nel frattempo si era svegliato, anche se non completamente.
- Ma che dormire! Ora guardiamo un altro film! - disse Bev.
- Eh, sicuramente! Io non lo guardo un altro film! - protestò Mike, sbadigliando.
- Uff ok ok... giochiamo a Obbligo o Verità allora? -
Richie e Eddie spalancarono gli occhi.
Non amavano Obbligo o Verità, ma erano con i loro migliori amici, cosa sarebbe mai potuto succedere?nuovo capitolo!
ok ci ho messo una vita a scriverlo, ma spero sia carino.
quanto sono miei eddie e richie basta.
la quarantena mi uccide looooool
enjoy♡
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𝘐 𝘸𝘢𝘯𝘯𝘢 𝘣𝘦 𝘺𝘰𝘶𝘳𝘴 // 𝘙𝘦𝘥𝘥𝘪𝘦
Fiksi Penggemar𝘙𝘦𝘥𝘥𝘪𝘦. 𝘓𝘰𝘴𝘦𝘳𝘴 𝘊𝘭𝘶𝘣. 1993. 𝘸𝘢𝘳𝘯𝘪𝘯𝘨𝘴: •𝘩𝘰𝘮𝘰𝘱𝘩𝘰𝘣𝘪𝘢; •𝘴𝘵𝘳𝘰𝘯𝘨 𝘭𝘢𝘯𝘨𝘶𝘢𝘨𝘦; ❗IN PROGRESS❗ #1 itchapter2 #1 kaspbrak #7 Eddie #1 Reddie