Capitolo 1

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Dopo un lungo anno di sofferenza per la perdita di due persone a me care spero di poter ricominciare un nuovo capitolo della mia vita. Spero anche di riuscir a ritornare come ero una volta, un Amber sempre sorridente che riusciva a trovare la felicità in ogni minima cosa.

Oggi sarà il mio primo giorno di college. "Se ho ansia ?" Si ne ho e come, ma spero solo di riuscire a socializzare e a farmi almeno
un' amica per poterci mangiare insieme in mensa, per non apparire da subito la "strana nuova ragazza".
Dopo essermi svegliata mi faccio una doccia, mi asciugo i capelli e cerco cosa mettermi, non sono una di quelle ragazze che si sveglia alle 5 del mattino per arrivare a scuola con nemmeno un capello fuori posto, però mi piace  avere un aspetto curato. Oggi decido di indossare un paio di jeans neri e una maglietta con scollo a cuore bianca con le maniche corte, i capelli gli lego in una coda di cavallo e lascio i ciuffi della mia vecchia frangia cadermi sul viso, mi metto le mie vans bianche e corro giù in sala da pranzo a mangiare velocemente la colazione preparata dolcemente da mio padre.
"Buongiorno fiorellino!" Mi da il buongiorno con un grosso sorriso stampato sulla faccia.
"Buongiorno papà!" Lo dico afferrando una fetta di pane con della marmellata e mangiandola di fretta, correndo con passo svelto verso la porta visto il mio ritardo.
"Tesoro non ti scordare la borsa"Mi avvisa. L'affero velocemente e grido "sei il migliore", lui ride e riprende a bere il suo caffè leggendo il suo quotidiano. Di fronte a lui cerco sempre di esser forte, faccio sempre appello alle mie forze per dimostragli che sto bene con un sorriso.
Non voglio che mi veda triste e abbattuta dal fatto che non riesci lasciar andare il passato che mi perseguita

Mentre guido, la fetta stracolma di marmellata di more cade sulla mia maglietta, "ci voleva solo questa, non posso ritornare in dietro sono già in ritardo."Dico tra me e me. Arrivata nel parcheggio della scuola cerco della carta per provare a rimediare al disastro che ho fatto, ma nonostante i miei sforzi la macchia viola  non vuole andar via; decido di non farci caso. Apro la portiera della macchina per avviarmi in classe, ma la macchina arrivata accanto a me poco fa lo impedisce , per non fare in ritardo visto che già lo ero scendo dalla porta del passeggero. Una volta venuta fuori dall'auto, vedo il conducente dell'Audi nera che mi impediva di aprire la portiera, così gli chiedo gentilmente se può spostarla in modo che dopo avrei potuto aprirla per salirci. "Scusa potresti per favore spostare leggermente la tua auto?Mi  impedisce di aprire la portiera."Gli dico.
"Buongiorno anche a te." Dice con tono calmo.
"Buongiorno, scusa la mia maleducazione." Dico guardandomi le scarpe per l'imbarazzo.
"Perché dovrei spostarla?"Non capisco perché debba ripeterlo un'altra volta, ma non voglio fare la maleducata una seconda volta, può darsi non mi abbia capito, così ripeto. "Non c'è abbastanza spazio per poter aprire la mia portiera".
"Mhh... e come hai fatto a scendere sennò ?"
Mi chiede con una faccia curiosa.
"Dalla portiera del passeggero"  gli dico indicando la mia macchina.
"Non puoi usare lo stesso modo per risalire?". Dice camminando verso l' ingresso della scuola, che sfacciato . "Sarebbe più semplice per me se tu spostassi la tua macchina". Lo avverto.
"Parliamone dopo, ora ho lezione". dice con una voce più seria, e dire che pensavo io di essere la maleducata qui. Ora che ci penso anche io sono in super ritardo per la mi prima lezione, così comincio a velocizzare il mio passo.

Arrivata in classe mi siedo nell' ultima fila di bachi sperando che la professoressa , che sta scrivendo alla lavagna la lezione non se ne  accorga. "Tu sei la nuova alunna? perché non ti presenti ai tuoi compagni?" Ecco qui, era arrivato il momento più imbarazzante della giornata, divento istantaneamente rossissima, cerco di farmi coraggio mi alzo e inizio a enunciare con voce tremolante
" buon...gior.. no so...no Amber Withe". Mi rimetto a sedere, tutti gli occhi sono puntanti su di me, comincia a mancarmi il respiro per l' imbarazzo  delle ragazze pronunciano il mio nome sotto voce, decido di non farci caso. Apro il libro e comincio a prendere appunti. Quando alzo la testa, davanti a me noto una faccia familiare , è il ragazzo con cui ho parlato nel parcheggio,  mi sta osservando, cerco di non incrociare il suo sguardo e appena si gira verso la professoressa comincio ad analizzarlo anche io, un ragazzo molto carino con delle All Star bianche ma tutto abbigliato in nero, i capelli color nocciola, arruffati ma con un bel taglio, quando si rigira verso la mia direzione, faccio finta di prendere appunti sulla lezione, quello che dovrei far in teoria.
Finita la lezione la professoressa mi chiede di rimanere 5 minuti per poter parlare con me.
"Signorina Withe, venga pure". Mi avvio con una leggera  ansia che mi accompagna fino alla sua cattedra. "Si, professoressa". Le dico con un tono basso. "Le vorrei domandare il motivo del suo ritardo di stamattina, perché ho visto la sua eccellente media e spero che oggi essendo il suo primo giorno sia stato solo un problema con il trovare la classe." Io essendomi già informata su tutto la struttura e conoscendo perfettamente le classi in cui ho lezione, annuisco per darle ragione, perché il mio alibi  non andrebbe bene come giustificazione.
"Bene allora la lascio andare e buona fortuna per le sue prossime lezione". La saluto ed esco dalla classe per avviarmi alla lezione di filosofia.
Improvvisamente una mano mi tocca la spalla ed una voce femminile mi chiama. "Amber giusto?". Chiede una ragazza dai capelli lisci neri la pelle mulatta ed un rossetto rosso fuoco, credo fosse con me alla lezione precedente.
"Si, ciao."Dico timidamente.
"Ciao, io sono Bonnie,abbiamo gli stessi corsi credo." Dice sicura. "Credo di sì molto piacere." Sembra simpatica cominciamo a parlare mentre ci avviamo al corso di filosofia. Ci sediamo in fondo alla grande sala e lei mi avverte:"Preparati un cuscino perché sarà una lezione lunga lunga !" Scoppiamo in una risata. Davanti a me vedo nuovamente lo strano ragazzo che incontrai stamattina, girandosi dice. "Comunque, l'ho conosciuta prima di te sapppilo!" Dice sotto voce.
"Edward non fare il rompipalle e girati !". Lui mi fulmina con uno sguardo e mi accorgo dei suoi occhi color azzurro ghiaccio, Edward ecco come si chiama.
Il professore entra e comincia la lezione.
Il tempo sembra esser volato via, non come mi ha avvertito Bonnie, per fortuna.
Mi avvio alla mensa ma non  avendo fame prendo solo un' insalata e dei pomodorini. Vado verso il primo tavolo vuoto che vedo per mangiare, ma una mano mi tira a sé, è Bonnie "Non vieni a mangiare con noi?" Sono sollevata ma ho anche paura di mangiare con il suo gruppo di amici, che non conosco. Arrivate al tavolo lei mi presenta. "Ragazzi lei è Amber, è nuova quindi non datele una brutta impressione , grazie." Si siede dopo aver detto ciò e comincia a mangiare .
"Piacere io sono Luke, bella maglietta comunque!"Confusa dopo qualche secondo mi ricordo della macchia sulla mia maglietta , tutti scoppiano in una risata , imbarazzata e a disagio gli dico semplicemente "Molto piacere" poi mi metto a sedere e dopo qualche istante vedo il ragazzo del parcheggio che, credo si chiami Edward con una ragazza sdraiata sulla sua spalla, molto bella con dei capelli marroni con dei colpi di sole, mi fissano deridendomi, continuo a far finta di nulla, l' unica cosa che riesco a fare.
Un altra voce maschile dice. "Tranquilla non si nota nemmeno la macchia." Mi avverte con una dolce voce poi aggiunge "Sono Christian, piacere."
"Molto piacere." Gli sorrido e comincio a pranzare. "Amber vieni alle festa di Christian oggi ?" Chiede Bonnie con una faccia incuriosita. "Che festa ?" Domando non sapendone niente. "Faccio una festa a casa mia sei invitata!" Aggiunge lui. "Non saprei avrei da studiare oggi." Dico. "Devi tenere alta la tua perfetta media ,capisco." Aggiunge la ragazza seduta accanto ad Edward. Infastidita le rispondo "ho cambiato idea credo che verrò." riferendomi a Bonnie e Christian, non credo che ci andrò ma era per provare a tenerle testa.
Dopo l'ultima lezione,mi reco nel parcheggio e vedo in lontananza Edward che grida "ehi,ragazza con la maglia sporca!" Per attirare la mia attenzione e credo anche quella di tutto il parcheggio.
Mi dirigo verso la mia auto e noto che ha spostato la sua per lasciarmi spazio,continuo a evitare i suoi richiami e salgo mettendo in moto per partire. All'improvviso alla finestra della portiera mi appare il suo volto che bussa con forza , abbasso la finestra per evitare che la spacchi.
"Neanche ringrazi per il piacere che ti ho fatto ?" Ma chi crede di essere, che testardo. "Mhhh...Grazie sei stato molto generoso,ora posso andare?" Dico affrettata dall' andare a casa e lanciarmi sul mio letto.
"Non ancora,oggi vieni alla festa ?! Se vuoi ti do un passaggio visto che non sai come arrivarci."
non sono ancora sicura di andarci e non conosco il luogo ma potrei chiamare Bonnie e chiederle le indicazioni. Intanto vedo lui che getta un pezzo di carta in macchina su la quale è appoggiato, così lo prendo e vedo dei numeri... confusa gli chiedo "cos' è ??". Lui mi guarda e dice "È il mio numero scrivimi lì e dammi le indicazioni di casa tua, in caso tu venga ma ne dubito." È uno stronzo che credere di essere chissà chi, ecco cosa è.

Spero che questo primo capitolo
Vi sia piaciuto,non sono una scrittrice
ma spero apprezziate ciò che ho condiviso con voi, commentate facendomi sapere cosa ne
pensate e se avete dei consigli
son ben accetti.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 19, 2021 ⏰

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