"A cosa pensi?" mi domanda Serena raggiungendomi in giardino e mettendosi al mio fianco.
"Odio questa sensazione di ansia mista a nervoso che mi attanaglia" non capisco perché io sia fatta in questo modo, sono stanca di farmi sempre problemi pensando a cosa gli altri potrebbero pensare o dire di me, soprattutto quando pensano il falso. Sono stanca di vivere con la gastrite nervosa, e con l'ansia costante di non poter essere abbastanza.
"Sei tu a voler stare così" dice senza nessun giro di parole, e lei è sempre stata così sin da piccole, nel bene o nel male dice sempre cosa pensa.
"Lo so" ammetto, e mi sento così stupida, perché non è normale saper di farsi del male da soli e nonostante ciò continuarlo a fare come se niente fosse.
"E allora cosa stai aspettando? Capisco che siamo la tua famiglia e che per te il nostro parere conta molto, ma questo non significa che devi sacrificare la tua felicità per gli altri" cioè da un lato c'è Christian a cui non frega un cazzo di niente, non gli importa se i suoi soci o il resto dei dipendenti possa odiarlo più di quanto non facciano. Dall'altro ci sono io arrivata da pochi mesi e non mi sono fatta mancare nulla. Inizialmente ci siamo odiati, lui per ripicca mi ha scelta come associata, sono riuscita a mostrare a tutti e tre i soci titolari di che pasta sono fatta, ho preso una super cotta per il mio capo, ci siamo baciati, ci siamo allontanati per evitare tutto questo e adesso eccoci qui: stiamo insieme e conviviamo.
"Io non lo so non lo soooo" urlo frustata portandomi le mani ai capelli come a volerli strappare tutti. Spero solo che i miei capiscano, loro mi conoscono, io mi approfitterei mai di nessun per raggiungere l'apice del successo. Tutti i miei traguardi raggiunti li ho sempre sudati, nessuno mi ha mai regalato nulla, anche se appartengo ad un famiglia importante da più generazioni.
"Hey Cloe, calmati" mi si fionda davanti prendendomi il viso tra le mani, ho paura e lei lo percepisce, ma devo parlare con i miei.
"Stammi vicino per favore" l'abbraccio, e lei mi stringe più che può.
"Come ho sempre fatto""Ecco qui, la cena è servita" annuncia entusiasta Gloria portando insieme a mia padre gli ultimi due vassoi pieni di cibo.
Così aspetto che entrambe si siedano per fare il mio piccolo discorso evitando di far freddare il tutto e sperando che la serata si concluda bene.
"Io se non è un problema avrei qualcosa da dirvi" ce la posso fare, faccio un respiro profondo, contando mentalmente fino a dieci per trovare le giuste parole e per non dilungarmi troppo. Breve e indolore.
"Sono fidanzata da un mese con il mio capo, Christian Spencer, e sono andata a vivere da lui" Serena mi stringe la mano, il mio sguardo slitta da mamma e papà, non dicono nulla, e i loro volti sono privi di qualsiasi espressione.
"Per favore dite qualcosa" li supplico.
"Beh" inizia mio padre "Noi c'eravamo accorti di qualcosa la sera della festa, però abbiamo lasciato correre."
"Abbiamo aspettato che fossi tu a parlarcene nel caso ci fosse stato qualcosa" aggiunge mia madre, ma i loro toni non sono delusi o arrabbiati.
"Adesso ve l'ho detto, e credetemi è stata dura non farlo prima" guardo anche Gloria e Michael "Ma ho aspettato perché avevo paura di ciò che voi avreste potuto pensare di me. Sarà già difficile accettare quello che potrebbero pensare o dire i miei colleghi, ma sopportare anche la delusione e il disgusto della mia famiglia mi faceva troppo male" la mia voce si riduce ad un minimo e sento un grosso groppo in gola, brutto segno sto per piangere.
"Disgusto?" chiede scioccato Michael, come se avessi detto una delle assurdità più grandi al mondo.
"Delusione?" dice con disprezzo Gloria, quasi arrabbiata per le parole da me usate.
"Si, perché lui è il mio capo ed io la sua associata, potevate pensare che avrei fatto tutto questo per diventare la prediletta dello studio, raggiungendo l'apice più velocemente. Ma io vi giuro che non è così" la mia vista si appanna, e mi mordo il labbro per evitare di scoppiare.
Odio le crisi di pianto post accumulo d'ansia, mi rendono troppo vulnerabile.
"Tesoro, ma sei impazzita, nessuno di noi penserebbe mai una cosa del genere. Vi abbiamo cresciuti con certi valori e tu sei stata sempre quella più prudente e razionale"
"Cloe, amore di papà, perché tutti questi brutti pensieri? Come hai potuto pensare tutto ciò? Non hai rubato il partner a nessuno, innamorarsi non è un reato, andare a vivere insieme così presto forse è più del dovuto, però noi ci fidiamo di te." sento il peso al petto svanire, il cuore ritornare ad un battito normale e l'ansia svanire.
"Tutto quello che ho fatto finora a lavoro l'ho meritato, sono diventata la sua associata prima di tutto questo, lavoro giorno per giorno dando il meglio di me. E lo sanno anche Louis e Jessica visto le responsabilità che mi hanno affidato. Per quanto la vostra benedizione sia importante per me, so pure che il giudizio dei miei colleghi mi farà star male. E per non parlare della reputazione di Christian, se prima la maggior parte non lo sopportava adesso avranno di cui lamentarsi per non so quanto" mi verso dell'acqua nel bicchiere per poi berla tutto d'un fiato.
"Sai come funziona nel nostro ambiente, sorellina, tutti contro tutti. Sono pochi gli amici di cui puoi fidarti. Tu hai Kim al tuo fianco da sempre e Donna" loro non mi giudicano loro sanno solo consigliarmi cosa credono sia più giusto o sbagliato per me, vogliono solo il mio bene ed io il loro "E poi tu hai la coscienza sporca?"
"Assolutamente no" rispondo secca senza pensarci due volte.
"E allora non hai che da preoccuparti puoi camminare a testa alta, e se qualcuno dovesse dirti qualcosa ignorali soprattutto le ragazze" questo è poco ma sicuro, vedo come la maggior parte cercano di far cadere Christian ai loro piedi, ma l'unica cosa che cade è il loro pudore, vista la sfacciataggine con lo fanno.
"Tuo fratello ha ragione, sia Jessica che Louis mi hanno parlato di te in modo eccezionale, definendoti un gioiello prezioso per lo studio. Quindi mia cara bambina, sei tu sei felice noi siamo felici" mi indica di sedermi sulle sue gambe ed non facendomelo ripetere due volte mi fiondo sulle gambe di mio padre, abbracciandolo e ringraziandolo per la fiducia che ripone in me. Lui è tutto per me, mio padre è sempre stato il mio eroe il mio modello preferito da seguire, il mio primo amore e non farei mai nulla per deluderlo. Né lui né nessun membro della mia famiglia, neppure Noah.
"Propongo un brindisi" si alza George, noi prendiamo i calici di vino già riempiti e li alziamo. "Alla famiglia, oggi e sempre"
"Alla famiglia".
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I'm in love with my boss
RomanceQuando Cloe Lively intraprende la strada del lavoro, non si aspetta minimamente tutto quello che dovrà affrontare. Tra l'invidia dei suoi colleghi e delle sue colleghe, le richieste dei suoi superiori e in modo particolare di LUI! Christian Spenser...