⏸️ Cannibal

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Appena tornate in camera mi metto a fare i compiti. Questa giornata è proprio da dimenticare. Non so nemmeno che fare, oggi mi annoieró un sacco.

"ehi, che ne dici di giocare ad obbligo o verità? Così il tempo passa più velocemente.

"ok, ma in camera non è che si possano fare degli obblighi divertenti"

"tranquilla, ci inventeremo qualcosa"

"ok"

"allora, obbligo o verità?" mi chiede.

"verità"

"ti piace davvero Manuel"
Fantastico. Una domanda a cui non so nemmeno rispondere.

"ehm non lo so, penso di sì..."

"ok, vai"

"obbligo o verità?" le chiedo.

"obbligo"

"incrocia gli occhi"
Si fa schifo come obbligo, ma non sapevo cosa dirle.

"vai tocca a te" le dico appena finisce.

"obbligo o verità?"

"obbligo"

"ti sfido a correre in intimo fuori in giardino urlando 'sono un unicorno' per 9 volte" dice ridendo.

"cosa?! NO!" le rispondo. Ma che obbligo è?

"che fifonaa davvero non lo vuoi fare?"

"non ci guadagno niente in cambio"

"ti presto il mio profumo di Gucci se lo fai" beh...

"ok" non posso credere di aver accettato.

Andiamo fuori in giardino e inizio a spogliarmi. Non ci posso credere che lo sto facendo veramente.

Corro per il giardino e urlo per 8 volte "sono un unicorno" quando stavo per farlo la nona volta è arrivata la guardia. Si, quella che dorme sempre.

"ora vieni con me" oh cavolo.

Mi fa prendere I vestiti e poi mi ha portata nell'ufficio del preside. O mio dio.

"buongiorno" dico quasi a bassa voce. Ho molta, molta paura.

"buongiorno signorina Bianchi, sono venuto a conoscenza di ciò che ha fatto"

"io... Ecco mi dispiace molto. Le giuro che non è da me"

"lo so. Sono anche venuto a conoscenza della questione della droga, e quindi capisco che può essere un po' frastornata ma non la posso non punire. Dovrà pulire la palestra"

"d'accordo. Mi scuso ancora molto"

Vado nello sgabuzzino per prendere i detersivi. Non so nemmeno cosa si debba utilizzare in realtà.
Sto guardando tutte le cose che ci sono dentro quando sento aprirsi la porta.

"che ci fai qui?" chiedo. É Manuel.

"che ci fai tu qui piuttosto"

"sono in punizione e devo pulire la palestra. Stavo cercando il mocio ecc"

"oh ok"

"ok... Io vado"

Vado verso la porta ed giro la maniglia per uscire. Ma la porta non si apre.

"perché non si apre?!" dico.

"fa provare a me"

"no... Mi sa che si è bloccata" dice lui.

"oh fantastico. Chiusa in uno sgabuzzino minuscolo e con te"

"scusa?" mi chiede. Cos'è, pensa che io sia felice di rimanere con lui dopo che mi ha detto quelle cose oggi? E poi sono imbarazzata dopo aver saputo ciò che ho fatto alla festa.
Ci sediamo entrambi.

"niente" gli rispondo.

"allora... Che si fa?" chiede.

"non chiederlo a me"

"possiamo parlare, che ne dici?"

"e di cosa?"

"non lo so"

"perché sei in punizione?" mi chiede dopo un po'.

"ecco, ho dovuto fare un obbligo e il preside per fortuna non è nemmeno stato severo"

"già"

"senti... Per quanto riguarda oggi mi voglio scusare"

"scusare?" chiedo confusa.

"si, l'ho detto solo perché non sapevo cosa dirti. Ma sono stato benissimo alla festa" ok ora mi ha confuso ancora di più.
Mi alzo da terra.

"quindi vuoi dire che..."

"che nonostante l'età tu mi piaci" continua la frase alzandosi.
Cos'è sto sognando?

"quindi?" gli chiedo.

"quindi..." non finisce la frase e mi bacia. É solo un bacio tenero a stampo durato al massimo cinque secondi, per molti sarà insignificante ma per me no.
Ci stacchiamo e lo guardo per una frazione di secondo negli occhi ma poi stacco subito lo sguardo guardando per terra dato che odio guardare le persone negli occhi, anche se i suoi sono davvero belli.

"Quindi possiamo provare a..."

"stare insieme...?" dico in tono di domanda.

"si" risponde. Il più bel momento della mia vita. Ho letto tanti romanzi rosa, scene come questa le ho sempre immaginate ma non avrei mai pensato che potesse succedermi, sopratutto in una situazione come questa. In uno sgabuzzino.

quel maledetto giorno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora