•Minuto per minuto•

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Martino e Niccolò si amavano. Era quel tipo di amore incondizionato, meraviglioso.
Quel tipo d'amore che ti faceva dimenticare tutti i problemi della vita.
Che ti facesse innamorare di nuovo, ogni giorno, della stessa persona.
Che ti facesse innamorare della vita.
Quell'amore vero, puro. Quello che sa renderti felice, in un attimo. Era passionale, commovente. Era il vero amore. Era quel tipo di amore che tutti desiderano incontrare nella vita, e Martino si sentiva così fortunato, ad averlo incontrato. E Niccolò dalla sua parte, era incredulo di aver trovato una persona amorevole e costante, che gli stesse accanto ogni giorno, che lo amasse senza oppressioni. Anche lui era felice dal canto suo, aveva smesso di piangere sui terrazzi, di scappare, di inviare messaggi tristi, di avere ansie. Aveva capito da solo quello che sentiva. Non aveva più paura di correre troppo con lui. Vivevano così, minuto per minuto.
E tutto ciò era solo grazie al suo fidanzato, che gli stava accanto ogni giorno, e gli dava tanto amore, quello che lui desiderava da tempo; da quando lo aveva visto per la prima volta, in radio, e il suo cuore prese un altro ritmo.
Si era innamorato, e ancora non lo sapeva.
Facevano ogni cosa insieme, erano uniti più che mai, soprattutto ora che condividevano una casetta insieme.
Ormai per la vigilia Natale era diventata una tradizione la "tombolata" insieme a tutti, che era soprattutto un'occasione per vedersi e stare insieme, come ai vecchi tempi.
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24 dicembre : era la mattina della Vigilia di Natale, e i sogni di Martino vennero presto interrotti da una musica in sottofondo, proveniente dal salotto, dove il suo ragazzo stava canticchiando.
Quel piccolo stereo, regalato da Luca e Silvia lo scorso Natale, suonava "all I want for Christmas". Decise così di alzarsi, e stiracchiandosi assonnato, si diresse verso il salotto. La scena che vide davanti ai suoi occhi lo fece scoppiare a ridere sonoramente: Niccolò, con indosso solo un maglioncino natalizio con una renna gigante stampata davanti, che ballava e intonava la canzone, nel bel mezzo del salotto, con una scopa in mano, visibilmente felice. Quella scena gli fece subito ricordare quella mattina, a Bracciano, dove aveva fatto conoscere il suo fidanzato ai Contrabbandieri. L'inizio di un'amicizia splendida.
Martino scoppiò a ridere alla vista di quella scena meravigliosa, e si appoggiò con il braccio alla porta.
"vedo che siamo felici stamattina!" urlò al suo ragazzo, per contrastare la musica e farsi sentire dallo stesso, con il sorriso stampato in viso.
Subito Niccolò scattò su e corse ad abbracciare il suo innamorato. Gli saltò addosso e cominciò a baciarlo, e a guardarlo con quegli occhi dolci, a cui Martino non poteva resistere.
"amore mio buongiorno! certo che sono felice, è la vigilia oggi! Senti, hai controllato il telefono stamattina?" disse Nico, scendendo dal corpo del fidanzato, e rimettendosi in piedi.
" no, mi sono svegliato sentendo la musica e sono corso a vedere che cosa stessi combinando, ma perché?"
"bene, allora ti aggiorno io. I ragazzi hanno detto che verranno un pochino prima degli altri perché si sono offerti di fare la spesa e porteranno gli snack, così li sistemiamo insieme a loro. Verranno verso le 16, mentre gli altri verso le 17/17:30. Silvia ci raggiunge insieme alle ragazze, che vanno a comprare i regali. Eleonora e Edo vengono insieme, mi hanno confermato ieri sera, mentre tu dormivi già. Sono rientrati venerdì sera dall'America. E Filo viene con Dario, finito di lavorare. Non vedo l'ora di vederli! E a proposito di regali, non vedi delle cose strane in terra? " chiese, con un sorrisetto complice.
Martino abbassò lo sguardo, e vide dei petali di rosa, diretti verso la cucina.
" ho voluto fare una cosa diversa dal filo rosso, quest'anno.. vai, seguile".
Lo prese per mano e gli diede una pacca sul sedere per farlo muovere. Cominciarono a seguire quei petali rossi, mano nella mano. Portavano alla cucina, dove sul tavolo c'era il vassoio di legno con la colazione e un pacchetto. " per te" disse, e gli diede un bacio sul naso. Era una giraffa di peluche. Sorrisero entrambi. Ormai era il loro simbolo, e non era l'unico.
"se vai in camera nostra c'è il tuo" disse sorridendo Martino, sedendosi sulla sedia affamato, pronto a mangiare quella colazione, preparata con tanto amore dal fidanzato. Non fece in tempo a dare un morso a quel pezzetto di torta al cioccolato, che sentí un urlo di gioia proveniente dalla stanza, dove si trovava Ní. Subito corse per abbracciarlo, e lo invase con un abbraccio forte e un sorriso grandissimo stampato in viso. Gli aveva regalato 2 biglietti per il concerto a Roma di Earl Sweatshirt, che amava particolarmente. Il concerto era il 20 aprile, alle 21.  C'era ancora tempo, ma voleva comprarli prima per evitare intoppi, e darglieli proprio il giorno che lui amava particolarmente, il Natale. A suo tempo, grazie al fidanzato e agli amici, anche Martino si era innamorato di quella ricorrenza che prima tanto odiava.
"grazie grazie grazie! Non so che cosa dire. TI AMO!!" rispose il ragazzo, con le lacrime agli occhi.
" anche io ti amo, piccola giraffa, puoi andarci con chi vuoi" disse sorridendo, e spettinando i capelli del suo fidanzato.
"ovviamente ci verrò con te! non voglio nessun altro accanto, quella sera"
"sarò felice di andarci con te allora. Il nostro primo concerto insieme..." disse, quasi commuovendosi al pensiero.
" dai romanticone, ora muoviti, dobbiamo ancora fare l'albero!" disse Niccolò, afferrandolo per il braccio e facendolo alzare dalla sedia.
Insieme, si diressero verso quegli scatoloni pieni zeppi di cose natalizie.
Martino, correndo, pensò di essere in paradiso.

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