Capitolo 77

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DYLAN

<<Smettila, mi fai fare tardi, idiota!>> Holly si stacca di prepotenza dalle mie labbra, sul quale persiste un sorrisetto divertito e malizioso.

<<L'intento è questo. Magari resti con me.>> Le bacio la punta del naso e questo la fa sorridere, ma non dura molto, perché si ricorda di essere davanti al parcheggio della sua scuola, in ritardo di appena mezz'ora e, per di più, ancora distratta da me.

<<Dylan, è tardi!>> Borbotta, sbrigativa.
Mi lascia un ultimo bacio sulle labbra, rosse per i precedenti troppi baci molto più impegnativi di questo, e corre fuori dalla mia macchina, sbattendo, ovviamente, la portiera.

<<Prima o poi, questa portiera finirà in mille pezzi!>> Le urlo dal finestrino, facendola ridere e voltare, nel bel mezzo del giardino.
<<È solo una macchina, Anderson!>> Mi fa l'occhiolino e io scuoto la testa, alzando gli occhi al cielo.

Mi farà ammattire.

Non appena Hol sparisce all'interno di quell'edificio infernale, metto in moto e parto verso Harlem, la mia meta di ogni mattina da ormai due settimane da quando abbiamo recuperato la mia ragazza.

Odio mentirle. Davvero, non lo sopporto, ma se sapesse che io e i ragazzi abbiamo accettato di unirci agli Scorpions mi taglierebbe le palle con delle cesoie...e grazie, ma no grazie.

Nel frattempo, arrivo ad Harlem, parcheggio la macchina dietro ad uno dei container sotto all'autostrada e ripercorro nuovamente la strada segreta nel sottosuolo.

<<Dylan, gli altri sono già dentro.>> Mi avvisa Maurice, non appena mi apre la porta blindata.
Annuisco e lo saluto con una pacca sulla spalla, per poi attraversare la stanza e il corridoio, arrivando alla piazza sotterranea di ritrovo, dove Jason, Martin, Carlos e Logan stanno giocando a calcio contro K-Reed, Ryan, Jack e Donnie.

Abbiamo fatto conoscenza, in questi giorni.
Gli ultimi Scorpions rimasti, compresa Wendy, hanno per lo più la nostra età. Sono rimasti soltanto due ultra quarantenni, uno di questi è Luther, l'altro è Maurice.

<<Dylan, hermano. Finalmente!>> Esclama Carlos, fermandosi di colpo.
Li saluto velocemente, sedendomi accanto a Seth e Tyler.

<<Holly?>> Mi chiede quest'ultimo.
Scrollo le spalle. <<A scuola.>> Borbotto. Seth sospira.
<<Sei sicuro che non vuoi dirle nulla?>> Chiede.

<<Si, Seth. Non posso dirglielo.>> Mi passo una mano tra i capelli.
<<Come io non posso dirlo a Kylie. Perciò silenzio anche voi.>> Interviene Jordan. <<Se lo scoprono, quelle due ci uccidono.>>
Ridacchio, annuendo.

<<Ecco perché non sono fidanzato. Gestire una donna è più complicato persino di gestire un'intera azienda.>> Borbotta Tyler, sorridendo divertito.
<<No, Ty. Tu non sei fidanzato perché ti piace scopare!>> Ride Jason, mentre fa palleggiare la palla sul piede.

Tyler alza gli occhi al cielo.
<<E che cosa ci sarebbe di male?>> Chiede mio cugino.
Ruoto gli occhi al cielo.
<<Scopare lo puoi fare con chiunque, Tyler. Farlo con una persona sola è diverso.>> Fa' Seth, con fare filosofico.

Tyler fa una smorfia, fissando il pavimento di fronte a noi, con lo sguardo perso nel vuoto.
Gli occhi verdi spenti e il respiro mozzato.

Abbiamo toccato un tasto dolente.
Gli poso una mano sulla spalla e lui sussulta, senza però guardarmi negli occhi.
La sua espressione torna la stessa di sempre: indifferente e silenzioso.

<<Ho smesso di credere nell'amore anni fa.>> Mormora, atono.
I ragazzi si guardano, per poi puntare lo sguardo su di me, forse in cerca di spiegazioni.

𝐋𝐈𝐅𝐄𝐋𝐈𝐍𝐄. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora