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Il dubbio di quello che stava, probabilmente, accadendo tra Luca e Omar si insinuò con prepotenza dentro i pensieri di Matteo, tormendandolo giorno e notte.
Detestava se stesso per avere intuito sin dal principio le intenzioni del nuovo arrivato, maledicendosi per avere agito quasi facilitando le sue successive azioni.
Non stentava a credere che, per Luca, fosse scattato una specie di colpo di fulmine nei confronti di Omar: più rifletteva su quel punto, maggiori erano le risposte che riusciva a darsi riguardo la possibilità che ciò fosse accaduto per davvero.

Come poteva essere diversamente?
Omar era adorabile, bellissimo, dolcissimo e tutta una serie di aggettivi che terminavano in -issimo e che tanto presero a tormentarlo, facendogli dubitare sempre più della decisione che aveva preso.
Se il suo interesse nei confronti di Omar si era realmente esaurito, perché continuava a tormentarsi a quel modo se l'altro sembrava averlo già dimenticato?
Era solo gelosia, la sua? E come avrebbe potuta giustificarla? Non poteva di certo pretendere che l'altro restasse fedele a lui anche dopo la fine della loro relazione.

Però... era esattamente ciò che, in modo del tutto irrazionale, sembrava desiderare fortemente: come se sentisse ancora su di lui un senso di possessione, nonostante avesse deciso di lasciarlo.

Matteo spense il computer, rendendosi conto di non essere in grado di lavorare: dal farsi coinvolgere dalla trama del romanzo del suo nuovo cliente a non essere più in grado di leggere due parole e trarne il senso, era bastato un attimo. Un bacio che continuava a tormentarlo, come se fosse rimasto con la sua immagine impresso sulle sue iridi chiare. Ovunque rivolgesse lo sguardo, anche quando si obbligava a chiudere gli occhi, negandosi la vista, quello veniva subito riempito dalle labbra di Omar contro quelle di Luca.

Era furioso, sembrava non essere in grado di stare fermo e prese a camminare avanti e indietro per la stanza, lasciandosi andare a lunghi monologhi mentali sul perché il suo ex avesse compiuto una grandissima stronzata decidendo, forse, di intraprendere una relazione con il nuovo arrivato.

Mentre stava lì, ancora intento a snocciolare perché e insulti rivolti nei confronti di Luca, sentì delle voci provenire dalla cucina: diede uno sguardo veloce al suo orologio da polso, rendendosi conto che si era già fatta ora di pranzo. Tuttavia, sua madre, che sicuramente aveva chiuso l'attività per la pausa pomeridiana, non era divenuta pazza: per tale motivo non riusciva a spiegarsi perché stesse parlando da sola. Magari era intenta in una telefonata con qualcuno?

Tese le orecchie in direzione della voce sommessa della donna: la sentiva parlare, ma non riusciva a comprendere il senso di ciò che riempiva il brusio che giungeva a lui da oltre la porta.
A un certo punto, però, gli parve di captare chiara la voce di un uomo e lo stupore lo spinse a uscire dalla sua stanza, per cercare di dare un senso a ciò che sembrava stesse accadendo.

Arrivato in cucina, lo stupore di Matteo non sarebbe potuto essere più grande di quello che provò in quel momento: sgranò gli occhi e la bocca si spalancò, mentre la voce sembrava abbandonarlo, seguita a ruota dai suoi pensieri, che si volatilizzarono ben presto, lasciandolo totalmente svuotato a causa dello sconcerto che gli suscitò la scena che gli si parò dinanzi.

Al suo ingresso nella stanza, i presenti si zittirino di colpo ed entrambi volsero lo sguardo verso di lui.
Anna incrociò le braccia sotto al seno, assumendo un atteggiamento di sfida, mentre Rashid Damir si alzava dalla sedia, porgendo al giovane una mano in segno di saluto. Matteo ricambiò la stretta dell'uomo mollemente, di nuovo arrabbiato nel rendersi conto che, in cinque anni di relazione con il figlio di quell'uomo, Rashid non si era mai degnato di mettere piede in casa sua e non comprendeva il perché avesse deciso di farlo proprio in quel momento.

-Salve- borbottò il giovane e Rashid annuì piano, riprendendo posto.
-Abbiamo un ospite a pranzo- annunciò sua madre, rivolgendogli un'occhiataccia che fu in grado di stroncare tutte le proteste di suo figlio sul nascere.
Matteo prese posto al fianco dell'uomo, mentre sua madre riprendeva a prestare attenzione alle pentole in ebollizione sui fornelli.

UNSETTLED ~ Storia di amori e gelosieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora