Capitolo 17

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Pov's Evie
Lunedì mattina, questo vuol dire che bisogna tornare a scuola.
In questi giorni ho cercato di evitare Carlos, quello che ha fatto mi ha ferita e molto. Io avevo già problemi di fiducia e con questo avvenimento sono totalmente crollata.

Prima ora, lezione di chimica.
Mi siedo in fondo all'aula nonostante questa sia la mia materia preferita ma non ho la forza di seguire la lezione oggi.
La prof comincia a parlare ed io sprofondo nel mare dei miei pensieri.

Intervallo.
Vado nel mio armadietto e prendo i libri per l'ora successiva.
"Evie! Evie..." Esclama Carlos ansimando e appoggiandosi all'armadietto di fianco al mio.
"Non chiamarmi Evie. Hai perso tutta la mia fiducia, da oggi in poi io per te sono semplicemente Evelyn Grhimilde. Però sai che c'è? In mille modi mi hanno già spezzato il cuore ma tu lo hai fatto nel modo più banale che ci possa essere." Dico tutto d'un fiato.
"Quindi ci hai visti...Evelyn non è cone sembra. Audrey mi ha baciato, io non volevo. Credimi!"
"Non cercare scuse. Non ti credo. Se è vero ciò che dici voglio che sia Audrey a confermarlo." Dico delusa.
"Adesso scusami, Carlos Ross, ma devo andare." Concludo.
Chiudo l'armadietto e vado in aula per la lezione di tedesco lasciando Carlos deluso e mortificato appoggiato all'armadietto.

Pov's Mal
Sono tornata a scuola nonostante il polso rotto e adesso mi trovo nello spogliatoio femminile cercando di allacciarmi una scarpa con una mano sola.
"Hey chioma viola! Che hai fatto al polso?" Chiede con un ghigno Brian, uno scagnozzo di Harry.
"Non ti riguarda." Rispondo fredda.
"Calmati tesoro!"
"Che c'è Brian? La signorina ti da fastidio?" Sogghigna l'altro braccio destro di Harry, Willy, entrando nello spogliatoio seguito da altri due ragazzi.
"Tranquilla Souvlaki, adesso ti facciamo raddrizzare quel caratteraccio che hai!" Esclama Brian.
I quattro si avvicinano a me ed io indietreggio fino a ritrovarmi con le spalle contro il muro.
"E che volete fare? Picchiare una ragazzina?" Chiedo.
"No, faremo di meglio. Ti raddrizzeremo con le buone maniere ma se opporrai resistenza..." Willy si avvicina e mi guarda negli occhi.
Mi sento come quella notte d'estate al riformatorio, quando alcuni ragazzi me le hanno suonate senza motivo.
Inizio a tremare e mi abbasso fino a ritrovarmi accovacciata per terra.
D'un tratto qualcuno entra nello spogliatoio.
"Bene! Vedo che non avete imparato l'educazione. Non si trattano così le signorine." Esordisce Ben.
"Brian, Willy. Da voi non me lo aspettavo. Vi avrò detto un miliardo di volte di non dar fastidio alla gente che conosco." Prosegue Harry.
Ben si avvicina a me e mi porge una mano.
Sono sollevata, stavo quasi per piangere.
Seguo Ben ed Harry fuori dallo spogliatoio...mi hanno salvata.

Pov's Evie
Mentre vado nell'aula di scienze Audrey mi blocca ed esclama:
"Evie mi dispiace! C'era un ragazzo che ha una cotta per me ed io per evitarlo ho fatto quel che ho fatto. Sono stata una stupida, scusami...tu e Carlos non lo meritate."
Non so se crederle ma voglio meno guai possibili.
"Ti credo..." Dico stufa.
"Adesso fammi andare in classe...con Carlos me la vedo io."
La saluto e affretto il passo per non essere in ritardo.

Pov's Mal
Finita questa brutta giornata di scuola rientro in casa.
"Sono tornata! Ho preso lo scuolabus, avevo due ore buche..."
"Mal! Entra!"
Ad accogliermi non è la solita voce amorevole di Margaret ma la voce più calda e profonda del signor Dixon.
"Margaret è fuori per lavoro ed io oggi avevo la giornata libera."
"Capisco..." Salgo al piano di sopra e poso le mie cose.

Dopo qualche minuto William bussa alla porta della mia camera.
"Avanti."
"Mal, Margaret mi ha mandato un messaggio. Mi ha chiesto di dirti che oggi pomeriggio resterà fuori e che se hai bisogno di qualcosa puoi chiedere a me."
"D'accordo."
"Com'è andata a scuola?" Chiede poggiando una mano sulla mia spalla.
D'istinto mi alzo e mi tocco il punto dove prima c'era la sua mano.
"Mal, tutto apposto?" Chiede alzandosi e avvicinandosi a me.
Io mi allontano ma lui si avvicina sempre di più.
Paro le mani davanti alla faccia:
"La prego, non mi tocchi." Dico spaventata fra le lacrime.
Sto avendo un attacco di panico.
Non mi succedeva da tanto.
"Mal...scusami. Non ti farò del male, tranquilla. Vieni." Dice lui in tono rassicurante e mi invita a sedere sul letto.
Mi avvicino esitante singhiozzando e mi siedo accanto a lui sul letto di Evie.
"Mi scusi..." Scoppio in lacrime.
Poi succede una cosa che non era mai successa.
Di mia spontanea volontà lo abbraccio.
Lui ricambia l'abbraccio e mi accarezza la schiena.
"Va tutto bene, Mal. Tranquilla. Non ti farò nulla."
"Me lo promette? Sono stanca di soffrire..." Singhiozzo.
Continuo a piangere nel suo abbraccio.
Fa bene piangere, aiuta a sfogarsi.
Per la prima volta non ho paura tra le braccia di un uomo.

Spazio autrice
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Ciao!

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