CAPITOLO 3

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Durante la cena Adam non ha parlato per quasi tutto il tempo eccetto all ora del dolce quando mio padre gli chiese come andassero i campionati di football e lui rispose con molta allegria, quasi come se fosse felice che qualcuno si fosse accorto di lui ( un po come facevo io quando qualcuno si accorgeva che io ero presente ), questa caratteristica mi fece pensare che forse potremmo diventare grandi amici perché questa è una cosa che di solito lega le persone la SOLITUDINE E IL DOLORE .

Era già ora che loro andassero via e prima di uscire dalla porta Morena si girò verso di me 《Mi daresti il tuo numero per favore?》chiese cordialmente porgendomi il suo telefono.

Lo presi e scrissi il mio numero sopra per poi inviarmi un messaggio e così avere anch'io il suo.

Poi con una strana occhiatina Adam mi guardò e Morena sorrise 《forse è meglio che glielo dai anche a lui perché si sente escluso》 lo disse con una voce talmente sarcastica che mi scappo un mezzo sorriso .

Dopo tanti i saluti e le promesse di organizzare un altra cena se ne sono andati tutti sorridenti.

Ero stanca morta e il teatrino della figlia felice mi aveva già stufata abbastanza.

Corsi sulle scale il più che potevo, volevo chiamare Samuel, volevo sentire la sua voce volevo che mi consolasse come solo lui era in grado di fare.

Mi sdraiai sul letto e presi il telefono dal comò.

Avevo 3 messaggi, tutti da Alicia.

Gli aprì e appena vidi la foto che mi aveva inviato le lacrime non si fermarono.

La foto parlava da sola così come le parole.

-Jass perdonami, ma tu dovevi sapere,  questa storia va avanti da tempo, non ho mai avuto il coraggio di dirtelo ma Samuel ti tradisce già da un po , perdonami-

Era come se mi avessero tolto un pezzo di me.

Più che altro mi sentivo umiliata, delusa.

Avevo posto le mie speranze in una persona che non mi amava veramente, era difficile da credere, era più forte di me.

Era l ennesima persona che mi faceva soffrire ed era l ultima volta che credevo nell amore.

Mi prometto che non crederò in esso.

Porta solo dolore.

Mi sento morta dentro e mi sento presa in giro.

Non vorrei mai che nessuno si sentisse così,  è la cosa più brutta che possa capitare.

Solo chi l ha provato lo capisce.

È stupido pensare che quei ti amo erano solo prese in giro.

Spengo il telefono ancora in lacrime mentre come uno zombie indosso il pigiama e mi metto a dormire.

I miei sogni sono riempiti da sue occhi blu che mi salvano dal buio ma mi sembrano così lontani da non potergli raggiungere.

***

La sveglia.

La maledetta sveglia suona troppo presto.

8:00 Am.

Sono troppo sfinita anche solo per spegnerla.

Le lacrime si sono seccate sulle mie guance insieme al nero del mascara.

Ho un aspetto orribile quando mi guardo allo specchio.

I miei capelli sono disordinati e ci metto un po prima di riuscire a sciogliere tutti i nodi.

IL PEGGIOR RAGAZZO D'AMAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora