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Sooyoung era terribilmente annoiata dalla pesante lezione di fisica che stava facendo finta di ascoltare.
La sua compagna di banco, Kim Jungeun, continuava a giocare con una delle sue lunghe ciocche corvine, ignorando anche lei la povera insegnate, che provava in tutti i modi di attirare l'attenzione di quegli adolescenti spenti.
Kim Jungeun era una delle poche persone che andavano a genio a Sooyoung, era molto matura per la sua età.
Non sapeva molto di lei, ma quelle volte che parlavano, Jungeun se ne usciva sempre con discorsi molto interessanti, che contrastavano l'idee di Sooyoung. Questo faceva impazzire la maggiore, amava trovare qualcuno che la faceva ragionare in modo diverso.

Sooyoung si sentiva così rilassata in quel momento. Dato l'arrivo della primavera, con essa era arrivato anche un caldo piacevole.
Il posto di Sooyoung si trovava vicino alla finestra, e il sole le baciava dolcemente il viso.
La ragazza amava quelle giornate, dove tutto era tranquillo, sereno, come se tutte le persone -dato l'avvicinarsi delle vacanze- si erano lasciate andare, e passeggiavano spensierate.

Se Sooyoung privilegiava queste giornate, Jiwoo le detestava. Le trovava estremamente noiose e altamente lente.
Dato che erano rimasti pochi giorni alla fine della scuola, anche gli insegnanti si erano stancati e ormai spiegavano poco se non niente.
Per una ragazza attiva come Jiwoo questo era un completo strazio, ma sicuramente se avesse aperto parola su qualche argomento ancora non svolto, si sarebbe trovata un intera classe contro, quindi, se ne stava a testa bassa, scarabocchiando qualche cosa sopra il suo taccuino.
[...]

Sooyoung se ne stava zitta, sorseggiando una birra scadente sdraiata sopra il letto, mentre Jiwoo si era dolcemente appisolata sopra il petto della maggiore.
Nella stanza regnava un silenzo calmo, si riusciva ad udire solo il cinguettio di qualche uccello, e il continuo rumore di un rubinetto che perdeva.
Quel pomeriggio le due non avevano organizzato nulla da fare, e non erano neanche impegnate in qualche corso pomeridiano, quindi decisero di rilassarsi, coccolandosi e stando insieme.

La corvina stava stendendo i panni profumati, che erano da poco usciti dalla lavatrice, quando l'adorabile rumore di piedi la fecero girare verso l'interno della camera.
Jiwoo si era appena risvegliata dal suo sonnellino, e data la mancanza di vestiti, si portava con se una coperta lilla, che la tenevano al caldo, nonostante l'afa presente in quella giornata.
«Quanto ho dormito?» chiese la piccina con la voce ancora impastata dal sonno, stropicciandosi gli occhi.
«Due orette» rispose Sooyoung stendendo l'ultimo indumento per poi abbracciare Jiwoo.
La minore si sentiva così protetta quando Sooyoung l'abbracciava.
Era suo solito posare il suo volto paffuto sopra il piccolo petto dell'amica, assaporando il suo sapore di fumo e tristezza, insieme ad un leggero profumo alla fragola che applicava sempre la maggiore.

«Hai voglia di fare qualcosa oggi?» domandò Sooyoung posando la schiena sulla ringhiera del balconcino.
«No, niente di particolare» si avvicinò all'amica per una seconda volta, legando le braccia attorno al collo della maggiore «voglio stare con te» sussurrò poi, facendo toccare entrambi i nasi.
Jiwoo lo faceva apposta, sapeva che Sooyoung impazziva quando la "provocava" in quel modo, e non aveva tutti i torti.
Sooyoung vedeva Jiwoo come una contessa, una regina, una duchessa. Lei le avrebbe potuto chiedere di fare qualsiasi cosa, e la maggiore avrebbe annuito e senza esitazione avrebbe servito la sua Jiwoo.
Quella vicinanza non turbava nessuna delle due.
Sooyoung posò le sue mani sui fianchi nudi della minore, tastando la sua fresca pelle.
Jiwoo sorrise al contatto e facendosi prendere dall'attimo, si avvicinò ancora di più all'amica.
Ed eccola un altra volta, la bellissima sensazione allo stomaco che sentiva ogni volta la piccola, ogni volta che Sooyoung si trovava a pochi centimetri da lei.

«Devo andare a farmi una doccia» disse Jiwoo, facendo tornare entrambe sulla terra ferma.
Sooyoung sbuffò un "va bene" non troppo entusiasta, lasciando andare la ragazza dalle sue braccia.

Quella giornata fu abbastanza noiosa, data la strana mancanza di attività.
La notte calò e entrambe le ragazze si ritrovarono sdraiate sopra il letto, senza neanche stare sotto le coperte.
«Tornerai a casa per  le vacanze?» domandò Jiwoo, accarezzando dolcemente le clavicole di Sooyoung.
«Non penso, forse andrò da qualche parte con Youngho e i suoi amici, forse farò qualche lavoretto per mettere un po' di soldi da parte» rispose Sooyoung, buttando via il fumo che poco prima aveva aspirato.
«Voglio che mi porti al mare» Jiwoo affermò, mettendosi di fianco, per poter vedere meglio il volto della sua amica.
«Oh Jiwoo, ti potrei portare fino in capo al mondo, anche solo per passare un attimo in più con te» disse Sooyoung fissando Jiwoo negli occhi.
Jiwoo aveva degli occhi bellissimi, grandi come quelli di un bambino. La corvina sosteneva che dentro essi si potesse osservare l'intera galassia.
«Sooyoung tu mi vizi troppo» sorrise Jiwoo riposando la testa sul cuscino.

Le due si addormentarono avvinghiate, riuscendo a sentire i cuori di entrambe battere.

Quella stessa notte, Jiwoo sgattaiolò via dalle braccia di Sooyoung per andare a prendere un po' di fresco sopra il piccolo balcone.
Si sentiva così strana ultimamente, come se qualcosa nella sua vita non quadrasse, insomma, dovrebbe essere stato tutto perfetto data la posizione economica famigliare, o anche perché aveva tante persone che le volevano bene e soprattutto, aveva al suo fianco una persona come Sooyoung.
Ma nonostante, c'era sempre qualcosa che non la faceva stare al meglio.

Nel frattempo che il suo cervello si autodistruggeva per i suoi stessi pensieri, i sentimenti non potevano fare a meno di fissare Sooyoung dormire come una bambina.
Era l'unico momento della giornata dove poteva vederla senza preoccupazioni, dove non pensava al suo passato, dove non poteva essere tormentata da ricordi di un infanzia finita troppo presto.
A Sooyoung le era stata strappata via la gioia dell'infanzia e la spensieratezza dell'adolescenza, era stata catapultata nel mondo dei grandi troppo presto, e ciò dava così fastidio alla piccola Jiwoo.
Sopra la sua pelle candida si potevano ancora intravedere ferite, che crescendo, le avevano fatto da corteccia.
Odiava parlare di ciò che aveva subito, quindi anche Jiwoo non sapeva molto, ma non le importava, se ciò faceva state male la sua Sooyoung, preferiva non farle risalire a galla dei ricordi indesiderati.

Quella notte finì con il tormentato sonno di Jiwoo e quello beato di Sooyoung.

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questo capitolo è veramente brutto, scusate ma non sono riuscita a scrivere di meglio.

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