46. Crazy Girls And Jealousy

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LENA

«Cosa metterete al ballo?» ero in palestra con le ragazze, Luke e Michael. Gabriel e gli altri due uomini ci avrebbero raggiunto una volta finite le ultime lezioni. Io e Luke avevamo il permesso di star fuori la classe per tutto il tempo necessario per sistemare le decorazioni in palestra. Ringraziai mentalmente il preside per questa opportunità e per non dovermi subire le ore con Robert e la sua ricerca disperata nel parlarmi o altro. Lo stavo evitando come la peste per il semplice motivo che non volevo parlare con lui. Non ha fatto niente di male ma le ultime settimane sono state movimentate e non me la sentivo di far uscire tutto fuori. Almeno non con lui.
«Ohm... Next question?» perfetto direi. Sospirai e salii sulla scala per appendere i festoni di natale con le palline colorate.
«Se volete potete prendere qualcosa dal mio armadio. Dovrei iniziare a fare uno svuota tutto» dissi, scendendo dalla scala. La spostai e salii di nuovo sistemando l'ultimo festone al muro. Stavo apprendendo le ultime palline, quando le due pazze urlarono. Persi diciassette anni di vita e di udito.
«I CAN'T BELIEVE IT!» questa era Crystal.
«LENA SOSA CHE DONA I SUOI ABITI FIRMATI!? AAAAAH QUESTO SI CHE È UN REGALO DI NATALE!» e questa Violet. Le guardai dalla scala saltellare felici mentre si tenevano per mano e urlavano istericamente. Mi suonai uno schiaffo in fronte e scossi la testa arresa. Queste due erano completamente fuori controllo.
Da lontano i ragazzi ci guardavano senza parole e io alzai le mani in segno d'arresa. Quando c'erano di mezzo Violet e Crystal era anche inutile cercare di farle calmare: erano due cicloni di rotelle fuori posto.
«Oh, ma aspetta un secondo...se noi prendessimo i tuoi vestiti, tu cosa metteresti?» Crystal fermò la sua pazzia e io scesi dalla scala. Andai verso di loro e misi le braccia sulle loro spalle.
«Si va fare shopping, girls!» e un altro urlo uscì dalle loro bocche mentre mi stritolavano in un abbraccio. Erano pazze sì, ma volevo bene ad entrambe così com'erano.

Finimmo di sistemare le decorazioni, decidendo di posizionare i tavoli e il resto dell'occorrente domani mattina. Raccattammo le nostre cose, lasciando alcuni scatoloni nella palestra ed escimmo da quest'ultima.
«La prossima volta ricordami di mandare Calum in questi scambi culturali, così evito urla di amazzoni e di organizzare balli scolastici» Luke odiava fare queste cose, ma io lo incitavo perché aveva un ottimo potenziale e la sua capacità di capire i numeri aiutava tantissimo quando di trattava di organizzare viaggi fuori il paese.
«Se avessi mandato Calum, chiunque sia, io adesso starei con lui e non ti avrei mai conosciuto Hemmings» lo canzonai, prendendo la giacca dall'armadietto e indossandola.
«Mi avrebbe costretto a venire con lui, ti avrei conosciuta e il resto della storia lo conosci» rispose, abbracciandomi da dietro e dandomi un bacio sulla spalla. La sua altezza mi aveva sempre fatta sentire una formica, ma allo stesso tempo protetta. Sorrisi e camminai con lui attaccato al mio corpo.
«E se fossi stata lesbica?» lo punzecchiai, mentre mi lasciava e prendeva subito la mano. Mi tirò a lui e mise le braccia attorno la mia vita e io le portai al suo collo. Era troppo alto, ma andava bene così.
«Mi saresti piaciuta lo stesso e vederti baciare una ragazza è un sogno proibito che ho nella testa da troppo tempo» morse il labbro e i suoi occhi caddero sulle mie labbra. Arrossii per quello che aveva detto e mi alzai sulle punte.
«Ammetto che anche io ho questo desiderio, ma ora vorrei baciare te, Lucas» soffiai sulle sue labbra e sorrisi vittoriosa. Mi strinse di più a lui e lo baciai lentamente, per passare poi la lingua su quel dannato piercing che lo rendeva eccitante. Era sempre eccitante lui.
«L'hai fatta?»
«Si! Sono teneri, non trovi?» mi staccai da Luke e guardai i ragazzi.
«Che cosa confabulate?» domandai e loro nascosero il cellulare e iniziarono a fischiettare innocenti.
«Nulla nulla! Non dobbiamo a fare shopping noi tre?»
Crystal mi prese a braccetto e mi trascinò via dal mio ragazzo e dai miei amici.
«A DOPO RAGAZZI!» urlò Violet, seguendoci e prendendo l'altro mio braccio. Guardai Luke e se la rideva per le mie disgrazie. Ah, le amiche e i fidanzati!

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