1. La partenza

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All'apparenza Paolo era un ragazzo come tanti, ma nascondeva un segreto: Paolo era gay.
Non sapeva nessuno di questo suo 'aspetto', tranne la sua migliore amica Bethany.
La situazione cambia per Paolo quando, per qualche motivo a lui sconosciuto, scoprì di doversi trasferire in una nuova città, nei pressi di Phoenix, con i suoi genitori.
Nuova città per lui significava nuova scuola, nuove persone e, di conseguenza, nuovi problemi.
Paolo non era un ragazzo molto socievole, anzi era tutt'altro che estroverso.
Alla sua vecchia scuola tutti lo conoscevano con l'appellativo de 'lo scarto' e tutti gli stavano alla larga, e a lui stava bene così.
Nessuno lo calcolava minimamente, se non fosse per qualche stupida battuta da parte dei soliti bulletti, ma a lui non importava e tanto meno non aveva bisogno di nessuno.
Aveva imparato ad ignorarli, anche se a volte questo suo atteggiamento 'menefreghistico' nei loro confronti gli causava ancora più guai di prima.
Era un solitario, ma aveva comunque paura del giudizio altrui e del modo in cui sarebbe peggiorata la sua situazione, già abbastanza sgradevole, se, quel suo piccolo ma grande segreto, sarebbe venuto fuori, alla mercé di tutti.
Aveva paura persino di dirlo ai genitori che, avendo già i loro problemi, l'avrebbero sicuramente mandato via di casa.
I suoi genitori hanno una loro personale opinione riguardo alle differenze sessuali e non accetterebbero mai di avere un figlio gay in famiglia.
Ogni tanto, quando usciva l'argomento a tavola, i genitori esprimevano tutto il loro odio e il loro disprezzo nei confronti di queste 'bestie', come direbbero loro.
'Magari però con lui sarebbe stato diverso e l'avrebbero accettato, anzi ne sarebbero stati anche contenti', questo era ciò di cui Paolo cercava di convincersi, ma non voleva rischiare di perdere tutto.
Per lui la famiglia rappresentava quel tutto e non avrebbe mai rinunciato al loro amore, anche a costo di tenere questo suo segreto per sé.
Anche a costo di doversi nascondere per sempre; anche a costo di non dover mai essere se stesso anche se con i suoi stessi genitori.
Insomma, la situazione di Paolo era abbastanza complicata e ingarbugliata e, a quanto pare, non poteva fare nulla per cambiarla.
Questo suo segreto, però, non gli aveva reso la vita facile e di certo non gliela renderà facile adesso, ma questo lui lo sapeva già.
Il pensare in positivo è però una delle poche cose che sia rimasto davvero di sua proprietà.
Infondo è solo un ragazzo che cerca di trovare la sua strada in un mondo che, apparentemente, sembra non apprezzarlo.
Ma tutto ciò cambierà.
E succederà tutto ad una velocità sbalorditiva.
A volte ci si stupisce di come i propri piani, anche andando totalmente nel verso opposto a quelle che erano le nostre aspettative, ti migliorino la vita.

* * * * *
"Ciao Beth" la strinse Paolo forte a sé, dopotutto era stata la sua migliora amica fin dai tempi dell'asilo.

La loro amicizia nacque in una giornata come tante, nel quale un ragazzino come tanti si ritrova in un aula tutto solo.
Arriva allora una ragazzina: codine bionde strette da due elastici fucsia e occhi azzurro chiaro.
Per il bambino tutto ciò era una cosa inaspettata perché nessuno, prima di quel momento, si era mai avvicinato a lui o voleva mai state con lui, eccetto forse una persona sola.
La bambina si sedette accanto al bambino e di lì nacque un'amicizia di quelle che sembrano durare per una vita intera.

Ecco,questa è la storia di come l'amicizia tra Paolo e Bethany sia nata e di come due ragazzi, all'apparenza molto diversi, siano diventati ottimi amici.
"Ciao Paolo" disse Bethany in lacrime "ricordati che se vuoi scappare, casa mia sarà sempre aperta, in caso contrario, sai già dove si trova la chiave, sot-", fu interrotta da Paolo che prese subito a parlare "sotto la seconda pianta vicino alla porta secondaria, certo certo" presero entrambi a ridere, ormai consapevoli che erano entrambi a conoscenza dei segreti dell'altro meglio di quelli loro.
Mentre Beth abbracciava il suo amico difronte a quella stessa auto che gli avrebbe divisi per migliaia di chilometri, riusciva solo a pensare a cosa ne sarebbe stato della loro amicizia e se si sarebbero dimenticati l'uno dell'altra con il passare del tempo.
I due amici si separarono controvoglia e quel bambino, che 12 anni prima era seduto tutto solo su una sedia di una stanza vuota, ormai era diventato un'uomo e si ritrovò nuovamente solo, seduto sul sedile posteriore di quell'auto.
Partì perciò alla volta di un nuovo viaggio, senza sapere però che gli avrebbe cambiato per sempre la vita; se in meglio o in peggio starà a lui scoprirlo.

Ciao ragazzi.
Da poco ho iniziato a scrivere questa storia e devo dire che mi sta piacendo molto.
So che i primi capitoli non sono un granché, ma vi prometto che migliorano perciò continuate a leggere <3
So che questo primo capitolo è un po' noioso, ma doveva essere un capitolo di presentazione/inizio.
Spero che leggendola vi appassionate alla storia di Paolo e che vi faccia piacere leggerla.
Ho molte idee sulla direzione da dare alla storia e spero che andando avanti possiate apprezzarle anche voi.
Xoxo, sab

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