"Tesoro, lo sai che per noi sarai sempre la benvenuta. Anzi, a me e a papà farà più che piacere vederti dopo così tanto tempo. Quando hai intenzione di partire?" Mi chiese mia madre cercando di consolarmi in qualche modo.
"Non lo so, mamma. Spero il prima possibile... prenderò il primo aereo per l'Italia. Non passerò un minuto in più qui." Dissi mentre tiravo su con il naso.
Non era facile la vita a Los Angeles, non era facile una vita in un posto che sentivo non appartenermi più.
Eppure fui io a cercare di convincere i miei a farmi andare lì.
Sin da piccola mi è sempre stato detto di avere un talento naturale per la recitazione ed io frequentai la maggior parte dei corsi della mia città per essere sempre più brava, per cercare di fare del mio meglio.
Così, appena finii il liceo, mi fu proposta una borsa di studio per un'Accademia di recitazione molto rinomata a Los Angeles e, dopo qualche centinaia di ore passate a supplicarli di farmici andare, riuscii a convincerli.
E andava anche tutto bene: mi ero ambientata subito e avevo fatto amicizia con un po' di persone e, a detta dei professori, ero una delle migliori alunne di tutto l'istituto... se non fosse stato per lui.
"Va bene, allora fammi sapere il prima possibile."
"Sì, ti avviso appena prenoto il biglietto... adesso vado, 'notte." Le dissi accennando un sorriso, anche se sapevo che non potesse vedermi.
"Buonanotte amore mio, ti voglio bene." E dopo questo chiusi la chiamata.
Mi buttai sul mio letto sul quale ero seduta pochi secondi prima e chiusi gli occhi, ne avevo abbastanza per oggi.
Poi però mi tornarono in mente tutti i brutti pensieri, così decisi che fosse quello il momento per andare a dormire.
'Almeno così non ci penso più' dissi tra me e me.
Beh, Luna del passato, ti sei sbagliata di grosso.
