Stavo guardando l'entrata della pasticceria, continuando a chiedermi se facevo bene ad entrare o se sarebbe stato meglio fare dietrofront e andare da un'altra parte.
Coraggiosa varcai la soglia del piccolo negozio e sorrisi a Greg, il proprietario, qualche volta mi faceva fare un bagno caldo e mi dava qualcosa da mangiare, ma mi sentivo sempre in imbarazzo nei suoi confronti e quindi erano rare le volte che entravo nella sua bottega.
Mi avvicinai cauta e gli mostrai un sorriso sincero. Guardai tutti i dolci che si stanziavano davanti a me e sospirai, avrei voluto comprarli tutti.
"Ciao, io...oggi ho qualche moneta e posso comprarmi da mangiare, sai il mio compleanno avviene nello stesso giorno di quello dei due monarchi e così, si, potresti darmi uno di quei piccoli dolcetti?"
"Certo tesoro, tieni - mi disse porgendomi un bignè alla crema - mangialo tutto e i soldi tieniteli da parte."
Mi sorrise e ritornò a fare il suo lavoro, mentre io continuavo a guardare il mio pasticcino sul bancone. Greg mi risvegliò dai miei pensieri dicendomi che sarebbe andato in bagno.
Mentre lo vidi sparire dietro la porta sul retro, mi misi il dolce raggomitolato nei tovaglioli, in tasca. L'avrei mangiato dopo. Sentii subito la porta sbattere così mi girai e trovai due guardie reali che mi osservavano con disgusto.
"Tu! - ringhiò una - Mani in alto! Sui in arresto!"
Cosa? Cos'ho fatto?
"Perché? Io non ho fatto niente!" Borbottai agitata.
"Hai rubato! Ti abbiamo vista, svuota le tasche e ridai quello che hai preso!" Mi aggredì l'altra guardia.
Per evitare che mi dessero della ladra bugiarda, tirai fuori il bignè e i pochi spiccioli che la signora gentile mi aveva dato in prevenzione di questo.
"Beh, se stai dicendo il vero dov'è lo scontrino?" Ghignarono.
Ero completamente spaesata, non sapevo di cosa parlassero e non riuscivo a capire cosa volevano."Bingo! Ora ragazzina ci segui, ti portiamo dai principi."
Cercai di opporre resistenza e di chiamare Greg, urlavo e scalciavo, tutti quelli che passavano di lì mi guardavano impietositi. Vidi il piccolo ometto ritornare dietro al bancone, così cominciai a strillare ancora più forte.
"Ci scusi per il disturbo signore, ma questa piccola bastarda ha cercato di rubare nel suo negozio, le abbiamo trovato quel dolce in tasca. Probabilmente le conviene buttarlo, ci scusi ancora per il disturbo, ma noi abbiamo finito qui."
Il pasticcere cercò di ribattere, ma quei mostri non lo lasciarono parlare. Arresa mi lasciai trascinare fino alla macchina della polizia.
"Voglio proprio vedere se avrai ancora tutta questa voglia di combattere davanti a sua maestà, stupida mocciosa." Mi getto come un vecchio straccio in macchina e partimmo.
***
Arrivati al palazzo venni fatta scendere e a quel punto cercai di scappare, ma quelle bestie mi ripresero e mi dettero un ceffone con tutta la loro forza al viso.
"Spera che i signori Kaulitz ti risparmino e ti facciano morire. Non so quanto dureresti in vita." Mi sputò addosso.
Ero preoccupata, i due monarchi erano famosi per la loro servitù tutta al femminile, composta per la maggior parte di donne beccate a rubare o a prostituirsi, che poi dovettero scontare la loro pena alla corte tedesca. Probabilmente usavano anche quelle donne per i piaceri delle carne, dato che, da quello che sapevo, i due non erano mai stati visti accompagnati da spocchiosi signorine altolocate.
Mi strattonarono fino all'ingresso del sontuoso palazzo che si ergeva a pochi passi da me. Era enorme, aveva uno stile moderno, ma aveva un non so che, di cupo. Tremavo all'idea di dovervi entrare dentro, ma mi feci forza e cercai di mostrarmi il più forte possibile.
Superato l'ingresso ci ritrovammo in un lungo e buio corridoio, illuminato a tratti solo da piccole lanterne elettriche. I pavimenti erano in marmo, mentre le pareti erano pieni di affreschi e quadri. Mi sentivo inadatta e fuori posto, era tutto così lussuoso. Inoltre se ero qui, era solo per errore, io non avevo rubato niente, non sono una ladra.
Davanti a me ora c'era una lucente porta dorata, uno dei due poliziotti, che mi stava portando, bussò e davanti a me si aprì un varco.
In un momento di terrore cercai di sottrarmi alla presa di questi stolti, ma fu inutile. Mi presero per i capelli e mi condussero a quella che penso, sia la sala del trono, finché non mi ritrovai inginocchiata al centro della sala.
Tom e Bill Kaulitz si ergevano in tutta la loro potenza e bellezza davanti a me. Vidi i due polli fare una reverenza e quello situato alla mia destra portarsi una mano al petto e prendere parola.
"Mi spiace immensamente disturbarvi, ma abbiamo beccato questa sudicia mocciosa rubare in una pasticceria."
Sentivo gli occhi dei gemelli su di me, ogni parte del corpo sfiorata dai loro sguardi bruciava. Vidi quello che penso sia il futuro consigliere, Bill, alzarsi in piedi e raggiungermi.
Mi girava attorno e mi guardava come i leoni guardano le gazzelle prima di azzannarle."Dimmi, perché stavi rubando proprio in quel posto? Volevi qualche dolciumi e non potevi permettertelo?"
Sospirai e valutai: cosa mi conveniva dire? Non ho rubato, ma le tue guardie non mi credono e probabilmente neanche tu? No, tanto valeva dirgli una mezza verità e se proprio vedevo che le cose si mettevano male mi sarei presa ingiustamente la colpa e farla finita.
"Fra qualche giorno è il mio compleanno e volevo un pasticcino per festeggiarlo, i soldi però li avevo, è stato il proprietario a non volerli accettare." Cercai di essere convincente, ma vedevo i loro occhi e avevo capito che non mi credevano, così continuai.
"Se poi non mi credete, mi spiace. Le cose sono andate in questo modo. Comunque, sono disposta a prendermi la colpa delle mie azioni."
Vidi il principe fare un piccolo ghigno e avvicinarsi al fratello mormorando neanche tanto piano: "Tom, lei mi piace, teniamola."
Il futuro re a quel punto si alzò e mi venne vicino. Ormai per quella vicinanza e per le parole che avevo udito.
"Sono arrivato alla conclusione che tu mi puoi risultare utile. Sarai il regalo di compleanno di Bill, sarai la sua piccola schiava." Ghignò malefico.
"Portatela via e - prima che i suoi scagnozzi riuscissero a portarmi via, lo sentii mormorare in mia direzione- Benvenuta all'inferno stupida puttana!"
***
Ribadisco che la storia non è mia ma di macky_love483, io, con il suo permesso, sto apportando alcune modiche e la sto continuando.
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La schiava del principe
ChickLitAnno 2186, Berlino. La monarchia domina il mondo. Ogni nazione monarca ha un proprio re, una regina devota ed un degno erede al trono. Ogni monarchia ha un suo nobile desideroso di governare il suo Stato. Ogni regno degno di essere chiamato "Monarch...