PROLOGO

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LAILA, 27 anni prima

Laila non si sentiva cosí felice da molto tempo. Lei è la sua amica, Bonnie, nelle ultime due settimane non si vedevano molto, dato che in città sparivano molti bambini, e lei non aveva il permesso di uscire di "casa". Ma quel giorno era diverso. Bonnie doveva festeggiare il suo decimo compleanno. E insieme avevano deciso di andare nel bosco che si trovava vicino al confine della città, non era molto lontano da casa sua, e cosí i suoi genitori le avevano dato il permesso di andarci. A patto che lei si prendesse cura della sua amica. Il bosco era pieno di animali, soprattutto di cervi. Appena entrati all'interno Laila e Bonni erano rimaste meravigliate dal panorama. Era bellissimo quel POSTO. Laila quando aveva otto anni, ci era venuta per la prima volta, era rimasta meravigliata, e non aveva mai piú smesso di pensare a quel posto, continuava a chiedere a sua madre quand'é che sarebbe tornata in quel posto ma in risposta otteneva sempre un "no" oppure niente. Non se lo ricordava cosí, era molto cambiato quel posto. La prima volta che lo aveva visto le era sembrato cosí vivo, ma in quel momento sembrava che incominciava a perdere la sua magnificenza.
Avevano giocato a moltissimi giochi, ma dopo un pò si erano stufati di tutti, cosí hanno deciso di giocare a nascondino. Bonnie si era offerta di contare per prima. Laila intanto si stava nascondendo. Avevano trovato un posto comodo dove giocare. Era un piccolo posto, dove in mezzo c'era una roccia gigantesca, sembrava una sedia, la parte di sopra era dritta e subito sotto incominciava a curarsi. E intorno era pieno di alberi, disposti in cerchio. Laila si era arrampicata sul l'albero piú lontano dalla radura. Era rimasta ad aspettare qualche minuto e poi ha intravisto una figura snella che si avvicinava, avveva allungato la testa per vedere meglio e la vista che stava arrivando. Si era nascosta meglio dietro a un ramo e si é messa a ridachiare, non riusciva piú a trattenersi. Appena l'amica aveva superato l'albero in cui Leila si era nascosta, quest'ultima aveva smesso di ridere ed era scesa lentamente dal albero. Senza fare nessun rumore si era messa all'insegnamento dell'amica. Arrivata ha metà strada Bonnie si era fermata é Laila si era immediatamente nascosta dietro all'albero alla sua sinistra, non era molto grande, ma lei ci stava visto che era magrissima. L'amica intanto si era girata a guardarsi in torno. Aveva sentiti un fruscio provenire alla sua destra e pensando che fosse Laila si era messa a ridere e tra una risata e l'altra era riuscita a dire:

-Laila vieni fuori-.

Laila che era ancora nascosta dietro lalbero, si era chiesta se Bonnie si era solamente immaginata quel rumore prestabilito che lei non era stata. Ma dopo un pò la sentito anche lei, un ramo che si spezzava. Il suo cuore aveva incominciato a battere forte, aveva paura. Molta paura.

I suoi genitori quando i bambini erano incominciati a sparire le avevano detto:

"Fai attenzione, tesoro, e non fidarti mai di nessuno, neanche delle persone che ti stanno a cuore e quelle che credi di conoscere. NON FIDARTI MAI DI NESSUNO. Hai capito? "

Si era anche ricordata che prima di venire nel bosco con Bonnie i suoi genitori l'avevano presa da parte e le hanno detto:

"Prenditi cura di Bonnie, ti prego. Non vogliamo che gli succeda qualcosa di brutto. E se é in pericolo protegila, e fai in modo che non ti accada niente di male. Ti vogliamo bene. Non dimenticarlo mai. Divertiti".

Aveva sentito un altro scricchiolio, questa volta molto piú vicino. Era uscita in fretta dal suo nascondiglio, una volta dietro la sua amica la presa per il braccio e le ha sussurrato:

-Andiamo-.

E insieme si erano messe a correre. Da lontano era riuscita a vedere un albero molto grande, era un perfetto nascondiglio. Una volta raggiunto, Laila, ha aiutato Bonnie ad arrampicarsi. Una volta visto che la sua amica era al sicuro, si é allontanata. Si era voltata a destra e a sinistra. Non c'era nessuno. Si allontanò da quel albero e ne ragunse un altro e si isso sopra. Da lí sopra riusciva a intravedere una figura. Era un bambino. Aveva i capelli di colore nero con un pò di polvere bianca sopra e gli occhi erano azzurri. Zoppicava sulla gamba sinistra e aveva la faccia tutta sporca, l'occhio destro era cerchiato di nero come se qualcuno gli avesse dato un pugno, aveva una ferita che partiva dalla guancia sinistra, passava appena sotto il naso, e finiva sul labro inferiore, ed era molto profonda. Portava abiti molto piú grandi di lui. Il bambino si fermò sotto il suo albero per riprendere fiato, e come intuendo che ci fosse qualcuno che lo stava osservando, si guardò affannosamente intorno e la bambina vide chiaramente il suo viso, lo conosceva: era Matthew, un bambino che sedeva all'ultimo banco e stava sempre solo, a volte lo osservava e le sembrava un bambino troppo triste per la sua età ma non sapeva niente di lui, come tutti. Sentí delle voci provenire dagli alberi. Matthew riprese a correre, come spaventato. La bambina capí che era in pericolo e scese dal albero. Appena toccò terra spuntarono tre uomini, che appena la videro le rivolsero uno sguardo crudele.

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BACI.

VENDETTA E AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora