Voce.
Una voce meravigliosa si era insinuata nella sua testa da quando aveva messo piede in quel bar.
Cercava di ignorare la folla che rumoreggiava intorno a lui per concentrarsi sul cantante che continuava a cantare sul piccolo palco con un sorriso smagliante stampato in volto.
Le gocce di sudore che gli imperlavano il viso erano un segno della passione che metteva nel canto. Era attratto da quel ragazzo, soprattutto dalla sua voce. Gli passò per la mente uno strano pensiero: immaginò di ascoltare quella voce dire cose molto più spinte, fare versi molto più selvaggi.
Aspettò che finisse il concerto, poi avvicinò il ragazzo. Non gli fu affatto difficile: gli bastò ordinare due drink e aspettare che i fan che erano andati a congratularsi con lui se ne andassero. La band del ragazzo non era famosa, probabilmente erano dilettanti, seppur molto bravi.
Offrì uno dei drink al ragazzo con un sorriso. Questi lo squadrò un attimo con gli occhi, poi si sedette accanto a lui con un'espressione che non riusciva a decifrare. Cos'è che lo attraeva tanto di quel ragazzo?
«Grazie per il drink. Mi chiamo Mark», disse il cantante, accennando un sorriso.
«Io sono Miky», rispose.
Poi iniziarono a parlare del più e del meno.
Dopo un paio di drink, non ricordò bene come o perchè, uscirono insieme dal bar. Camminarono per un po'. Seguì il cantante senza conoscere la loro meta.
Quando si fermarono, si trovarono davanti ad un modesto edificio e, prima che potesse dire qualcosa, il cantante poggiò le braccia sul suo collo.
«Io abito qui, Miky», mormorò vicinissimo alle sue labbra. «Ti va di salire?» aggiunse Mark con un filo di voce. Forse perchè era brillo o forse per via della timidezza. Quel suo moromorio era decisamente sexy.
Micky fece un cenno breve ma deciso. Improvvisamente sentì il cuore in gola. Stava per fare sesso con un altro uomo.
Salirono velocemente le scale, in un silenzio che sapeva di complicità. Mark tirò fuori le chiavi ed aprì velocemente la porta, poi prese per il braccio Miky e lo guidò attraverso la casa. Entrarono in una piccola camera molto graziosa. Dentro c'era un odore molto virile, ma allo stesso tempo piacevole. Quando Miky iniziò a respirare quell'aria, perse ogni inibizione.
Poggiò una mano sul petto di Mark e gli diede una leggera spinta per farlo sedere sul letto, dietro di loro. Si avvicinò e finalmente baciò quelle labbra che lo tentavano dall'inizio della serata, da quando aveva sentito quella voce celestiale.
La sua lingua si intrecciò con la sua, in uno scontro di volontà. Tra un bacio e l'altro, Mark riprendeva fiato, con un verso che eccitava Miky tanto quanto il suo canto poche ore prima. Iniziarono ad accarezzarsi l'un l'altro. Ad ogni movimento Miky sentiva una scarica di eccitazione che si riversava nelle sue parti basse. Sentiva il cazzo, durissimo, che premeva contro la stoffa dei pantaloni.
Mark posò la mano su quell'erezione e iniziò a massaggiarlo con i pantaloni ancora addosso. Miky decise di tirargli la magletta. Mark era sexy, e lui molto eccitato. Il cantante aveva quel carattere che gli piaceva. Aveva sul viso un'espressione imbarazzata, ma sfregava la mano più veloce di lui. Quindi lo afferrò per le spalle, per invitarlo a voltarsi. Non si curò neanche della sua erezione, sapeva benissimo che Mark era un uomo fatto e finito. Tirò giù i pantaloni, poi le mutande. Il suo cazzo era ancora duro come il marmo.
Sfilò le mutande di Mark e iniziò a sfregare il suo cazzo tra le sue gambe. Mark voltò il capo verso di lui, mormorando: «Miky, aspetta...» ma non gli prestò attenzione. Doveva soddisfare i suoi istinti animaleschi. Gli accarezzò il torso, poi iniziò a pizzicargli con le dita uno dei capezzoli, finchè non si inturgidì.
«Mi dispiace, non posso aspettare!» gli mormorò all'orecchio.
Mark gli fece un cenno con la testa, poi si morse leggermente il labbro. Si tolse la maglietta e sfilò completamente i boxer. Quel ragazzo riuscì a sorprenderlo ancora una volta. Mark si sdraiò sul letto e aprì le gambe in una posa provocante e che lo invitava a farlo suo.
E così fece. Miky iniziò a premere il membro contro i suoi fianchi. Lo penetrò lentamente.
«A-aahh...!!!» da quel verso capì che Mark provava dolore, ma allo stesso tempo Miky non riusciva a controllarsi. La pressione che strangolava il suo membro era troppo piacevole per fermarsi.
Con una nuova spinta, più forte, penetrò completamente il ragzzo. La sua espressione era adorabile, un misto di dolore e piacere. Ma quello che a Miky fece impazzire fu la voce dell'altro. I suoi gemiti di piacere lo eccitavano più di ogni cosa.
Iniziò a muoversi sempre più forte, sempre più veloce. Voleva godere il più possibile! Mark iniziò a masturbarsi per non sentire il dolore. Miky non disse nulla e si limitò a fissarlo intensamente. Il cantante, dal canto suo, preferì chiudere gli occhi.
Miky aumentò la velocità e sentì i muscoli di Mark stringersi attorno al suo cazzo sempre di più. Ansimava per il piacere.
«Mmm...» i gemiti di Mark, che cominciava ad apprezzare la cosa, erano musica per le sue orecchie. «M-Miky... Sto per venire...!» disse Mark. Miky chiuse gli occhi e si concentrò sul suo orgasmo, che stava per arrivare.
«I versi che fai... i tuoi gemiti... li voglio sentire ancora...» gli confessò il suo desiderio. Non voleva dimenticare la voce celestiale di quel ragazzo.
Con un ultimo, rumoroso gemito, entrambi raggiunsero l'orgasmo. Lo sperma ricoprì i loro corpi sudati.
Cercando di riprendere fiato, Mark gli sussurrò all'orecchio una frase inaspettata.
Voce.
Una voce meravigliosa si era insinuata nella sua testa.
Una voce che non lo abbandono più dopo quella sera.
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Voce
Short StoryUna piccola one shot su due ragazzi che si conoscono ad un evento e scoccherà la scintilla della passione.