2. Un nuovo inizio

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È passata quasi una settimana da quando Paolo è arrivato nella nuova città e la sua vita ha ripreso il suo normale percorso.
La sua giornata è ormai diventata quella monotona di una volta, anzi anche più se possibile.
A scuola passa tutta la giornata da solo, isolato dal resto del mondo con le cuffie sempre sulle orecchie.
Ad alcuni può sembrare abbastanza menefreghista come comportamento, ma a Paolo non importava perché ormai per lui la musica era l'unica ancora e lo aveva salvato in molte situazioni.
Uscito da scuola, come suo solito, torna a casa e si chiude in camera sua per l'intera serata, a guardare qualche vecchio film o ad ascoltare un po' di musica.
Insomma, la giornata di Paolo si presentava come la solita giornata di uno dei tanti adolescenti che, proprio come lui, preferivano stare per conto loro, come dei veri lupi solitari.

* * * * *
Un giorno, diretto verso l'aula d'informatica, si ritrovò a passare davanti alla mensa e, seduta sulle scale del retro-mensa, la vide.
Era una ragazza in lacrime seduta su delle sporche scale che a quanto pare non voleva essere disturbata.
Essendosi ripromesso tempo prima di non mostrarsi mai più indifferente a certe scene, si avvicinò alla tanto misteriosa ragazza.
Per Paolo fu inevitabile chiederle come stesse:
"Ei" disse Paolo sedendosi accanto alla ragazza
"Cosa vuoi?" disse lei asciugandosi le lacrime e il trucco sbavato sotto gli occhi

JJ era una ragazza bellissima e soprattutto una delle vip della scuola. Era off-limits per ogni ragazzo perché era fidanzata con Jason, giocatore della squadra di football, nonché capitano.

"Ti ho visto piangere, così mi sono avvicinato" parlò Paolo senza distogliere lo sguardo dai capelli della ragazza.
Qualcosa in lei le sembrava familiare, ma non sapeva dire esattamente cosa gli provocasse questa sensazione..
"Bene e cosa vuoi? Prendermi in giro?" disse lei cercando di aggiustare, come meglio poteva, il trucco
"No. Volevo solo assicurarmi tu stessi bene" disse Paolo guardando questa volta la ragazza negli occhi
"Umh grazie allora" rispose lei alzandosi e iniziando a camminare verso l'entrata secondaria della mensa

Il suo modo di camminare a Paolo pareva conoscerlo molto bene, tanto quanto quei capelli biondo platino.

"Sei Jenny Scott, vero?" chiese d'un tratto il ragazzo
"Si, Sanchez" rispose lei voltandosi e sorridendo al ragazzo.
Sembrava quasi come fosse contenta che lui l'avesse ricordata in qualche modo.

* * * * *
I giorni passavano e Paolo e Jenny trascorrevano sempre più tempo insieme.
Inizialmente si scambiavano solo gli appunti, ma da lì iniziarono a diventare più uniti.
Ovviamente non mancarono le critiche nei confronti di J e sul perché passasse tutto il suo tempo con uno sfigato e non con i soliti bamboccioni tutti pompati della squadra di football.
Si arrivò persino a pensare che fossero diventati ormai una coppia.
Infondo JJ aveva rotto con Jason il giorno stesso in cui parlò con Paolo, e lui si sentiva forse un po' colpevole in qualche modo, anche non conoscendone il motivo.
Passavano i pomeriggi insieme ed a scuola erano sempre a chiacchierare.
Era un continuo parlare, anche delle cose più stupide, come il parrucchino del prof di fisica o di come la professoressa di storia sembrasse incita, anche non essendolo.
Infondo avevano molto da dirsi e molte cose da recuperare.
"Ricordi come ci siamo conosciuti P?" chiese un pomeriggio JJ mentre era a casa di Paolo
"Certo" rispose sorridendo lui
"Mi versasti tutto quel gelato sul mio vestitino nuovo. Ricordo di non essere uscita dalla camera per 2 giorni dopo quell'episodio" scoppiò a ridere JJ
"Ricordo bene" rise Paolo "dopo quel giorno diventammo amici e ci promettemmo di rimanerlo a vita, ma poi un giorno non ti vidi più entrare dalla porta della classe e sederti accanto a me" rispose spostando lo sguardo sui quaderni Paolo
"I miei genitori avevano problemi all'epoca e fummo costretti a partire da un pomeriggio all'altro. Non mi avvisarono nemmeno" disse smettendo di sorridere anche lei
"Ora siamo qui, però!" continuò lei
"Certo", sorrisero entrambi.
Quello fu uno dei tanti sorrisi che si rivolgono due persone nei momenti di imbarazzo.
Probabilmente quel genere di sorriso che si rivolgono due persone quando non sanno più cosa dire.

'Quella fu una giornata abbastanza noiosa', pensò Paolo steso sul letto in procinto di addormentarsi.
Non sapendo però che il giorno successivo avrebbe segnato una svolta nella sua vita fino ad allora tanto monotona e noiosa.


Buonasera ragazzuole.
Come va questa quarantena? Ditemi che non sono l'unica che si annoia a morte anche avendo tremila compiti da fare. Comunque volevo avvisarmi che so benissimo che questo non è un capitolo lunghissimo, ma serve come collegamento per il prossimo capitolo. Continuate a leggere la mia storia e fatemi sapere cosa ne pensate.
Detto ciò, ricordate sempre: tpwk che, per chi non sapesse o non conoscesse Harry Styles, significa 'treat people with kindness'.
So bene che in questo momento la situazione è abbastanza difficile, ma dobbiamo cercare di essere sempre positivi e mantenere la calma soprattutto.
Adesso però la smetto perché mi sembro troppo mia madre, e mi fa abbastanza paura ahah.
Xoxo, sab :))

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