Capitolo 1. lo stoicheio

10 0 0
                                    

Salve a tutti ragazzi! Sono Erica e ho 17 anni, sono abbastanza alta, magra, ho i capelli rossi e molti pearcyng: tre al naso, due alla bocca e uno sotto all'occhio, sul sopracciglio e poi all'orecchio. Sì, mi piacciono molto i pearcyng; poi mi vesto in modo un po' particolare: indosso sempre calze a righe bianche e nere con maglia a righe bianca e nera con sopra un cappuccio nero; alcuni dicono che sono strana ma a me non importa perché é il mio stile.
Oggi mi trovo in un posto strano, sono alla "APSPDS", "associazione per soggetti particolari di Stoicheio"; non ne ho la più pallida idea di come ci sia arrivata, mi sono svegliata qui come penso tutti gli altri.
Davanti a me vedo una specie di pedana con un simbolo particolare é una "s" intersecata con una "t" e accanto un infinito. Ora ci sono salita sopra e mi è apparso sul polso lo stesso simbolo; mi guardo intorno per vedere se é accaduta la stessa cosa anche a loro ma non riesco a vedere niente, ora mi è apparsa una schermata davanti a me ci sono vari simboli che si muovono velocemente, a turno, e poi vedo proprio un infinito! Non capisco che significhi, vuol dire che sono di questa associazione? Poi sento una risatina alle mie spalle mi giro e vedo un ragazzo come me pieno di pearcyng , mi guarda con uno sguardo intenso, e mi sta mettendo ansia; mi giro di nuovo e vado avanti: c'è una stanza, ci entro e trovo un lupo nero con gli occhi rossi, proprio davanti a me. A primo impatto mi viene da proteggermi, ma vedo che l'animale non vuole farmi del male, così provo ad avvicinarmi e lui si fa accarezzare; poi guardo meglio è una lupa! Dato che è femmina ed è nera, così la chiamo "Nera".
Esco dalla stanza insieme a Nera e c'è di nuovo lui che mi fissa con quello sguardo così intenso e provocatorio, con quel sorrisetto sulla faccia, mi piacerebbe sapere perché ride...mi incammino verso la prossima fase e trovo un uomo grosso e spaventoso con la barba, che mi dice: "Scegli pure un'arma, cara": questa frase mi ha fatto sentire strana, la frase non si addiceva per niente al suo aspetto. Tra pistole, spade, sciabole e molte altre cose scelsi i coltelli, li presi e li legai alla gamba e andai avanti. Trovai un'altra stanza dove mi aspettava un enorme drago! Era nero, un'altra femmina: ho deciso di chiamarla Cinerea. Quando esco alcuni ragazzi e ragazze, suppongo più esperti, mi applaudono e così a tutti gli altri.

Stoicheio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora