Presentazioni

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Nel momento in cui la conobbi capii che mi avrebbe distrutta. Capì anche che l'avrei amata più di quanto sarei mai riuscita a fare con chiunque altro. Io che ero sempre stata la ragazza razionale, quella che prima di prendere una decisione l'analizzava per capire come sarebbe potuta andare. Non mi sono mai fidata dei miei sentimenti, sapevo che se mai l'avessi fatto mi avrebbero portato solo dolore, e così è stato. La mia vita è sempre stata piena, soddisfacente e felice. Avevo degli amici che mi volevano veramente molto bene, una famiglia unita e un cane adorabile. L'unica cosa che, a detta dei miei amici, mi mancava era un fidanzato, io non ero della stessa idea. Sono sempre stata bene da sola, ovvio, come tutti mi ero presa delle cotte, mi erano interessati dei ragazzi ma cose superficiali e a me stava bene. Avevo sempre sognato di incontrare una persona che si sarebbe innamorata di me per tutto quello che sono, una contraddizione ambulante. Mi piaceva molto una citazione di Frida Kahlo :" Ti meriti un amore che ti ascolti quando canti, che ti appoggi quando fai la ridicola, che rispetti il tuo essere libera, che ti accompagni nel tuo volo, che non abbia paura di cadere" ora, il fatto che io mi meritassi una cosa così era molto discutibile. Cioè sono una brava persona ma questo tipo di amore è riservato a pochi e non credevo di essere una dei fortunati. Volevo quindi una persona che si innamorasse prima di tutte le sfumature del mio essere e dopo del mio corpo e non accettavo nulla di meno.

" Bianca, ti vuoi muovere?" mi sentì chiamare dalla mia amica Sara, senza rendermi conto mi ero addormentata durante la lezione di Diritto costituzionale. Odiavo quel corso, il docente era più vecchio della mummia infatti alleggiavano varie leggende su di lui, ovviamente tutto false ma per lo meno erano divertenti. " Arrivo, mi sono addormentata, di cosa avete parlato?" " della legge di delega e il decreto legislativo" mi rispose sorridendo Sofia che si trovata ancora seduta sulle "comodissime" sedie che se non tornavi a casa con la colonna vertebrale scomposta era già un bel traguardo nella vita. " Grazie Sofi" dissi io strofinando leggermente l'indice sull'occhio destro per tentare di destarmi totalmente dal letargo in cui ero crollata. La sera prima avevo finito di studiare tardi ed ero andata a dormire ancora più tardi quindi avevo accumulato poche ore di sonno. Io non sono mia stata una di quelle persone a cui bastano cinque ore per riuscire a riposarsi completamente, a me ne servivano circa 356 per riuscire a far lavorare i miei sistemi cognitivi. In più il fatto che io rendevo meglio quando studiavo di sera peggiorava le cose. " Dai dormigliona andiamo a prenderci un caffè" mi disse Rebecca, un'altra delle mie amiche " più che volentieri, carissima" le risposi e tutte e quattro ci dirigemmo fuori dall'edificio enorme. Mi piaceva molto la mia università, se non teniamo in conto le sedie.

Avevo scelto di studiare Giurisprudenza perché, fin da piccola mi interessava l'ambito della legge; ho sempre saputo che sarei finita per diventare un avvocato. Era bello sapere che da come tu avresti esposto la tua accusa o, altrimenti, la difesa, dipendeva la sorte di una persona. In un certo senso era come se io potessi avere il destino dell'imputato nelle mie mani e non era cosa da poco. I miei genitori erano molto orgogliosi di me e mi sostenevano molto, cosa fondamentale.

Uscite dalla costruzione ci dirigemmo alla caffetteria, avevo proprio bisogno di un caffè, dovevo assolutamente svegliarmi visto che fino alle 18:00 avrei avuto lezione. "Bianca hai gli occhi chiarissimi, il sole te li risalta molto" mi disse Rebecca, "è vero, sono di un grigio chiaro" intervenne nel discorso Sara " come vorrei avere gli occhi chiari come i tuoi, invece no, mi tocca questo colore banale e scontato" disse Sofia. Io la guardai e con gentilezza e dolcezza le dissi " ma Sofi, i tuoi occhi marroni sono stupendi, ti risaltano il viso, non ti immaginerei con occhi diversi, loro ti rendono te, e noi ti vogliamo un bene dell'anima per come sei" lei mi guardò con gratitudine. Sofia tendeva ad essere una ragazza molto insicura, non che ne avesse motivo perché è davvero bella ma per via della sua situazione famigliare disastrosa. Mi misi a guardare le mie amiche, tutte avevano dei tratti distintivi: Rebecca aveva questi bellissimi capelli castani lunghi e mossi, che a detta sua non pettinava mai perché altrimenti ne avrebbe persi troppi, nonostante noi cercavamo di farla desistere da questa decisione, lei si era incaponita e non voleva sentir ragioni. I suoi capelli incorniciavano un viso ovale sul quale risaltavano molto le sue labbra carnose e i suoi occhi marroni,che lasciavano spazio a un nasino picco e perfetto, insomma una tipica bellezza mediterranea, incluso il colore olivastro della pelle. Io la trovavo bellissima, mi ricordava molto Manuela Arcuri da giovane, con la differenza che lei era poco più bassina, circa un metro e sessantadue. Sara era la più alta di tutte, un metro e settantatre, i suoi capelli erano biondi e lisci con qualche mesh chiara che aveva fatto da poco, come anche il taglio a caschetto, che, sinceramente a me non piaceva molto, le altre adoravano quel suo nuovo taglio ma io la preferivo con i capelli lunghi. Il suo viso era tondo e quello che più vi spiccava erano i suoi occhi verdi, un verde oliva che tutte noi le invidiavamo, aveva un naso a patata che le donava un aria molto tenera e innocente, le sue labbra erano medie, ne troppo carnose ne troppo sottili. Come me aveva una pelle chiarissima cosa che entrambe adoravamo. La più bassina di noi era Sofia, un metro e cinquantasei, odiava questa sua peculiarità ma vi aveva trovato rimedio nelle scarpe alte che tanto andavano di moda in quel periodo. Lei aveva i capelli neri, lunghi poco più delle spalle, ed erano tra il riccio fitto i il liscio, ormai era diventato un nostro gioco scommettere su come ogni giorno sarebbe venuta all'università, se liscia, riccia oppure una via di mezzo. Come già detto Sofia aveva gli occhi marroni e grandi, un naso piccolino a patata simile a quello di Sara e delle labbra carnose. Guardandole sorrisi, stavano parlando tra di loro e facevano delle facce buffe, mi meravigliò di come io sia riuscita fare amicizia così in fretta nonostante la mia timidezza e riservatezza e mi meravigliò ancora di più il fatto che io abbia trovato delle persone che sono così simile a me e che vedono la vita come la vedevo io. " Bianca oggi sei particolarmente distratta, tutto bene? Mi stai facendo preoccupare" mi disse Sara e al suo lamento si unirono anche le altre due " è vero, anche io ho notato che c'è qualcosa che non va" disse Sofia per poi essere seguita da Rebecca che ripeté più o meno quello che fin ora anche le altre due mie amiche mi dissero. " ragazze sto bene, mi sono solo fermata a pensare a quanto io sia stata fortunata a incontrarvi, tutto qui" " Bianca sei sicura che non hai la febbre? Non sei una persona da smancerie, forse dovremmo portarti all'ospedale" disse in tono burlone Sara io risi e feci una faccia offesa " mi sorprende che tu mi ritenga una persona anaffettiva, ho anche io un cuore, sai?" ci mettemmo a ridere tutte insieme, " ragazze Francesca Giulia hanno scritto sul gruppo che stanno arrivando" ci disse Sofia.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 02, 2020 ⏰

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