Torno a casa piuttosto tardi, e mentre passo per il corridoio per andare in camera mia, sento dei singhiozzi provenire dalla stanza di mia sorella.
Non ci penso due volte prima di entrare per cercare di capire che sta succedendo.
Ho un rapporto molto stretto con Rebecca, tra di noi c'è un legame speciale, quasi unico.
È la maggiore, la mia sorellona, quella su cui puoi sempre contare. Se per sbaglio rombi una lampada giocando, ti rivolgi a Rebecca, se rovesci l'intera confezione di zucchero sul pavimento appena lavato, ti rivolgi a Rebecca, se hai bisogno di qualcuno che ti aiuti a nascondere un cadavere, beh ti direi che dovresti rivolgerti alla polizia perché uccidere non è molto legale, ma se proprio non ti va, puoi rivolgerti a Rebecca.
È forte, sicura di se, ed è davvero stupenda, ma tutti abbiamo bisogno di sfogarci qualche volta. Fin da quando eravamo piccole tra di noi c'è una specie di tradizione, non importa cosa, se una delle due sta piangendo l'altra le deve stare vicino in silenzio, finché la sorella triste non inizia a parlare.
Entro nella stanza e mi siedo vicino a Reby sul pavimento.
Rimango per un istante sorpresa quando Rebecca mi abbraccia, non che non lo volessi, ma per averlo fatto così spontaneamente deve stare veramente male.
«Giovanni...» sussurra distrutta dalle lacrime. Solo per darmi il permesso di parlare.
«che ha fatto Gio? Vuoi che andiamo a picchiarlo insieme? O se preferisci gli righiamo la macchina nuova, chissene della manicure, te le rifaccio io le unghie» dico io con un tono preoccupato e scherzoso allo stesso tempo.
Giovanni e Rebecca sono la coppia più sdolcinata che io conosca, non c'è secondo in cui non stiano appiccicati, letteralmente.
Stanno insieme da 3 anni, e per i primi 11 mesi non c'è stata mattina in cui lui non venisse a fare colazione a casa nostra, ero arrivata persino al punto di non vergognarmi dei miei pigiami strani.
«crrr-eso mi abbb-ia lasciata» balbetta lei per via dei singhiozzi, non riuscendo a dire le parole correttamente.
«cazzo dici reby, ti pare? È completamente cotto di te, ma lo vedi come ti guarda? Dai raccontami cosa è successo» continuo a sorridere sicura che mia sorella stia dicendo una cazzata.
Gio guarda Rebecca come se da lei dipendesse la sua vita. Mette quasi paura quel ragazzo, è così accondiscende. Se avessi un fidanzato così probabilmente finirei in galera per omicidio.
«mi ha detto che a volte sono troppo gelosa, solo perché ho fatto una scenata quando la cameriera gli ha lasciato il numero di telefono, e lui invece di gettarlo mi ha sorriso, TI RENDI CONTO?» singhiozza arrabbiata.
«e riecco la nostra tanto discussa gelosia, che scenata hai fatto Reby? Sicura di non aver esagerato? Il numero mica glielo ha chiesto lui» dico calma.
Come credevo fin dall'inizio Reby è solo esagerata e Gio non la lascerebbe mai.
«okay okay ho iniziato ad urlare e sono scappata dalla sua macchina senza salutarlo quando mi ha riaccompagnata, ma lui non mi è corso dietro, capisci?» mi spiega continuando a piangere, ma meno di prima.
«Reby magari Gio ha sbagliato a non seguirti, ma mica ti vuole lasciare per una cazzata del genere, sta tranquilla sono sicura che vi sposerete e avrete i vostri 10 figli, 3 cani, 4 criceti e tutto quello che volete, ora basta piangere dai» dico io guardandola sorridendo.
«ma che dovrei fare secondo te?» mi chiede lasciandosi scappare gli ultimi singhiozzi.
Devo dire che sono brava a consolare le persone, i'm proud of myself.
«mandagli un messaggio, senza alludere alla discussione e vedi come reagisce» le consiglio accarezzandole la guancia.
E proprio mentre Reby prende il telefono per scrivere a Gio, qualcuno bussa alla porta, e come i buoni romanzi rosa vogliono: è Gio.
«posso entrare?» fa capolino dalla porta grattandosi il capo imbarazzato, probabilmente non si aspettava di trovarmi dentro.
«certo, ciao Gio» rispondo alzandomi per lasciargli il mio posto, ma non prima di aver fatto un ultima carezza a Reby, ed di aver controllato con gli occhi che per lei vada bene che lui sia qua.
lui si siede vicino a lei e la guarda negli occhi.
«mi dispiace piccola, perdoni il tuo orsacchiotto coccoloso?» Le dice dolcemente, accarezzandole una guancia con una mano.Se una persona mi dicesse una frase del genere penso che gli scoppierei a ridere in faccia, non riuscirei a fermarmi per anni. Infatti anche in questo momento così delicato non trattengo una risata, e mi guadagno un'occhiataccia dagli innamorati, Ops.
«me ne vado me ne vado ho capito» dico sorridendo e uscendo, quando noto che gli sguardi dei due non si spostino dalla mia direzione.
Vado in camera mia e mentre sto per entrare in doccia il mio telefono inizia a squillare: numero sconosciuto.
«pronto? Chi è?» Chiedo curiosa.
«salve, parlo con Roxy? Vorrei ordinare una pizza grande con salame piccante e cetrioli» dice la voce al telefono.
«è uno scherzo?» Rispondo divertita.
«scherzo? Quale scherzo, cos'ha contro la pizza salame piccante e cetrioli?» esclama alterata la persona dall'altra parte.
«dai chi sei? smettila di giocare ti ho beccato» rido.
«ho forse sbagliato numero?» la voce comincia a sembrarmi più conosciuta, ma proprio non capisco a chi appartenga.
E poi boom in un secondo l'illuminazione, la pizza, il nome Roxy, il tono serio, È SCROTO.
«wow, non mi aspettavo una tua chiamata, non riesci a stare nemmeno due ore senza di me?» scherzo.
«indovino, sei Lili vero?» risponde lui conteggiato dalle mie risate, cosa che mi lascia non poco sorpresa.
Da quando ha tutto questo senso dell'umorismo?
«oh yes baby, sapevo che ti saresti innamorato di me, è inevitabile» faccio finta di tirarmela, sorridendo leggermente al pensiero di questo ragazzo che per qualche motivo inizia ad interessarmi.
«io innamorato di te? Ma fammi il piacere, sono troppo superiore» ribatte lui usando il mio stesso tono.
«superiore tu? Bitch please, sono una Dea» faccio io continuando questo gioco.
«una dea tu? Ma per favore» ride contagiandomi.
«comunque che gusti di merda che hai, che razza di gusto è salame piccante e cetrioli?» cambio discorso io.
«ehi! Come ti permetti, magari saranno i tuoi i gusti di merda, quella pizza è buonissima!» torna serio, ma non riesco a capire se lo è veramente o se sta continuando sul tono di prima.
«non credo proprio, ma magari un giorno avrò l'onore di assaggiarla con te» rispondo io facendo la mezza flirtante.
Mi diverte questo ragazzo.
«Mh no non penso, ma solo il futuro ce lo dirà cara Lili» dice con un tono scherzoso e sexy allo stesso momento.
«a presto Benny-poo, devo andare a cena» lo saluto allegra quando sento mia madre chiamarmi per mangiare.
Forse in fin dei conti non è stata una giornata così schifosa.
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Lollypops #wattys202
Roman pour AdolescentsUn gioco stupido, Un gelataio scorbutico, Una leccalecca invitante, Ed una ragazza pazza, Esiste qualcosa di più scoppiettante? Se l'incoscienza adolescenziale avesse un nome, probabilmente sarebbe quello di Lili Caputo. Scema al punto giusto...