Capitolo 4

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Il giorno dopo arrivai preso in ufficio.                   Quando ero uscita di casa Erin ancora dormiva.
Salii le scale del distretto e arrivai alla mia scrivania, ero convinta di essere sola in tutto il piano finche non sentii dei rumori provenire dalla stanza coffee, entrai e trovai Jay disteso sul divano si stava agitando molto probabilmente stava sognando, decisi di svegliarlo ma non troppo bruscamente, cosi mi avvicinai piano

"ei Jay svegliati... Jay" dissi toccandogli la spalla

"Jay è solo un sogno" dissi inginocchiandomi accanto al divano.

Mi tirò una leggera spinta opponendosi al mio tentativo di svegliarlo

"scusa bea non so cosa mi sia successo" disse appena aprii gli occhi

"tranquillo stavi solo sognando" gli risposi, era sconvolto aveva il terrore negli occhi e mi faceva male vederlo in quello stato

"Jay tutto bene" chiesi

"si si tranquilla" disse lui alzandosi

"puoi parlare con me lo sai"

"Beatrice per favore adesso non fare quella che ci tiene"

"ma di che stai parlando, io ci tengo a te da sempre, sei il mio partner non è che adesso siccome non voglio uscire con te dovei smettere di preoccuparmi"

"si almeno si coerente con quello che dici, non puoi comportarti in un determinato modo ma dire la cosa opposta"

"stai veramente esagerando" dissi ma lui non rispose

"vedi proprio per questo motivo non voglio mischiare sentimenti e lavoro" dissi uscendo dalla stanza.

Tornai alla scrivania che per mia sfortuna era situata proprio davanti a quella di Jay.

Le ore passavano e ancora avevamo poche informazioni sul caso, in oltre la discussione che avevo avuto con Jay quella mattina aveva innescato in me una serie di emozioni e pensieri che non riuscivo a reprimere.

"ragazzi ho una pista sul soprannome, un mio informatore ha detto che ce un certo skull che recluta ragazzine per vari giri" disse Antonio

"non sa il suo vero nome ma ogni giorno pranza da pizza'sAntony ha un tatuaggio con scritto SKULL  sopra il sopracciglio" aggiunse

"okay Kim richiedi un mandato voglio quel bastardo in manette entro oggi pomeriggio" disse Hank

Era quasi mezzogiorno ci serviva quel mandato e molto velocemente.

Eravamo tutti pronti in posizione, io e Erin appostate in macchina nel  parcheggio fuori dalla pizzeria

Antonio  e Atwater all'interno e tutti gli altri appostati nei pressi della pizzeria.

"capo ci hanno negato il mandato non abbiamo abbastanza prove secondo il giudice" disse Kim alla radio

"ma dai stiamo scherzando" commentai

"cambio di programma seguiamo il Skull" disse Hank

Saranno state più dell'una quando finalmente Skull entro nel locale, poco dopo una donna giovane si sedette al tavolo con lui, non riuscivamo a vedere bene ma dopo pochi secondi capii chi era

"Hank la donna al tavolo è l' allenatrice delle ragazze" dissi alla radio 

"cosa cavolo ci fa lei li" chiese Erin

"lo sapevo, non me la raccontava giusta lei" risposi

I due sembravano discutere, avevamo poco audio  ma riuscivamo a sentire.

Skull: cosa vuoi?

Price: sei stato tu?

S: non so di cosa parli

P: lo sai, di cosa sto parlando

S: Leila non ti immischiare in cose che non ti riguardano 

P: Paul mi riguardano e come

S: stammi a sentire non è il momento di parlare, torna ad allenare le tue ragazzine e lascia stare, ti chiamerò io quando ne avrò bisogno.

A quelle parole la ragazza si alzò e se ne andò.

"Beatrice Erin  appena esce seguite lei appena arriva a scuola portatela al distretto, Alvin e Ruzek seguite Skull non perdertelo di vista"

Non solo colleghi                                                   CHICAGO PD❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora