Capitolo 6 .Words

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Il giorno seguente il risveglio fu devastante, il mal di testa mi pervade scombussolandomi ogni cosa, metto il piede fuori dal letto cercando di mettere il sangue in circolazione ed affrontare una lunga giornata.
Mi butto velocemente in doccia per poi vestirmi velocemente, in casa non c'è nessuno, papà ha lasciato un semplice biglietto sul tavolo con scritto "Ragazzi sono partito, torno tra 2 settimane, il lavoro mi attende, fate i bravi, un bacio", sbuffo portando lo sguardo sul frigorifero, sicuramente James sta dormendo beatamente quindi cerco di non far casino, bevo un goccio di succo all'arancia ed esco,ho bisogno di camminare per rilassarmi un po quindi evito di chiamare il mio Autista.
Ogni passo mi porta sempre più vicina al parco, ogni passo mi fa ripensare alla serata precedente, dopo aver mangiato insieme e bevuto il cappuccino riesco a sfogarmi, anzi mi sono lanciata a capofitto con le parole senza nemmeno trattenermi, lo sfogo non fu di disperazione ma di necessità.
Lui mi ascoltò davvero, lui mi gardò e mi sussurrò che "Andrà tutto bene" e li, in quel parco, in quell'istante mi sono sentita bene e solo grazia a lui, verso le 3 del mattino mi accompagnò a casa per poi sparire nella notte.
Metto le mani per cercare il mio Ipod, infilo le cuffie nelle orecchie e addio mondo.
Ci siamo solo io e la musica, tutto il resto non esiste, non è più reale, Ogni cosa sembra più bella, le piante sembrano cosi verdi, Il cielo più azzurro del solito, i visi delle persona sembrano emanare una luce propria, il sole con i suoi raggi culla ogni mio passo ma appena arrivo e stacco gli auricolari tutto diventa grigio, i visi delle persone cosi monotoni, il paesaggio sempre triste nonostante il sole che illumina ogni angolo della città, La musica trasforma tutto in qualcosa di bello e appena torni nella vita "Normale" siamo in grado di spaventarci per ciò che abbiamo attorno.
Mi dirigo all'armadietto, giro i numerini per inserire il codice, Mentre sistemo i miei libri l'autoparlante dice che le ore di Sceneggiatura saranno rimandate alle 17 di pomeriggio, appena apro l'agenda mi accorgo che le prime due ore dovevano essere proprio quelle.
"Buongiorno, stai meglio?" domanda Qualcuno vicino a me.
"si, e grazie per ieri" rispondo chiudendo l'armadietto e fissando Nathaniel negli occhi.
Nate: "che lezione hai?"
Io: " due ore buche purtroppo...e tu" domando sistemando i libri nella borsa.
Nate "Io ho le lezioni solo oggi pomeriggio"
Io: "e cosa ci fai qui? "
Nate: "perchè volevo sapere come stavi e poi non avendo nulla da fare a casa sono venuto qui"
Non riesco a non sorridere, ogni cosa che dice esprime sincerità e determinazione, non so come e perchè ma quando lui mi parla mi lancia una sicurezza che non ho mai trovato prima.
Il mio corpo non ha più la gestione di se stesso, da un momento all'altro, senza che me ne accorgessi, uscì dalla mia bocca ciò che avrei voluto dire ma non avevo il coraggio di esprimere. "ti va di fare un giro o andare nel cortile per far due chiacchiere?"
Nate: "Avevo detto ai miei amici che sarei andato con loro a studiare"
Con una lieve malinconia e tristezza dico "Ah ok, niente allora"
Nate: "ma posso sempre inviargli un messaggio e dirgli che non vado" sorride leggermente alla fine della frase "Anzi lo faccio subito" esclama tirando fuori il telefono dalla tasca dei Jeans e digitando.
Nate" fatto"
Ci dirigiamo verso l'atrio, la maggior parte delle panchine sono occupate, quindi ci sediamo sotto un grosso Salice piangente, verde, vecchio, forte, ha il tronco cosi grosso che possiamo appoggiarci entrambi.
Gli racconto un po della mia vita, della storia di James, di mia madre e mio padre, gli racconto di com'era l'italia quando ci vivevo io e di quanto mi sarebbe piaciuto tornarci.
" l'italia è bellissima" dice interrompendomi.
"Ci sei stato?" Domando curiosa.
Nate: "In questi di 2 anni ci sono stato varie volte, ho visitato Venezia, Roma, Firenze, Assisi, Verona, è meravigliosa"
Io: " Ci andresti a vivere?"
Nate: " Si perchè No, la gente è davvero calorosa e diciamocelo Roma è qualcosa di spettacolare, tu perchè vorresti tornarci? non ti piace star qui?"
Io: "No, amo questo posto però mi mancano molte cose, Mi manca Milano, vedere il Duomo di sera, Mi mancano le 4 stagioni, sentire il Freddo sulla pelle e vedere cader la neve, mi manca Vedere i ciliegi fiorire o vedere le foglie degli alberi a terra in Autunno, mi manca la mia Lingua, mi manca quasi tutto.... sono dell'idea che non riesci a capire l'importanza della tua terra fino a quando non la lasci definitivamente".

If we cease to believe in love, why would we want to live?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora