Capitolo 1

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"Non posso credere che lo sto facendo." Fantastico, sono così in ansia che le mie unghie sono ridotte ancora una volta al minimo, scheggiate e rovinate...

"Perchè no? É comunque la tua famiglia."

"Oh ma andiamo James,mi hanno mandata all'Accademia Militare in America a 14 anni." Continuo a non capire perché li difenda. Oddio, da un lato ha ragione, sono pur sempre i miei genitori. Poi James tiene troppo alla famiglia in generale, quindi un comportamento così da lui me lo sarei aspettato.

Bene, eccomi qui appena atterrata in Inghilterra dopo 4 anni. I miei genitori mi dicevano che ero troppo arrabbiata e scontrosa per aver solo 14 anni e mi hanno spedita lì perchè dicevano che avrei scaricato la rabbia.

"A che pensi?"

"A quando avevo 14 anni e sono venuta lì ma poi secondo te perchè lì?"

"Perchè eri bassa, paffutella e arrabbiata."

"Era colpa loro se ero constantemente arrabbiata ma loro non lo capivano e lo sai e poi ora sono una diciotenne sexy,alta e con un bel fisico. Si sentiranno in colpa per non aver potuto vedere come un cesso diventa un fiorellino" parlo ironicamente facendo finta di fare l'altezzosa. James per un momento mi guarda, alza gli occhi al cielo e poi scoppiamo a ridere.

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"Harmony dai svegliati su,muiviti Harmony." sento qualcuno scuotermi delicatamente la spalla, per poi aprire gli occhi e trovare il bell'imbusto davanti a me.

"James lasciami stare,ho sonno." mi giro dall'altro lato del sedile, dandogli le spalle. All'inizio lo sento sbuffare, poi ricomincia a parlare.

"Harmomy Tomlinson fuori da questa macchina,ORA."

James McCourtey,il mio migliore amico. L'ho incontrato il mio primo giorno all'Accademia. É un anno più grande di me ma mi ha fatta sentire a mio agio appena arrivata in quel posto e ora è qui, anzi siamo qui a Doncaster, la mia cittá Natale.

"Arrivo arrivo." mi stiracchio mentre il ragazzo rimuove le chiavi dall'auto e apre il suo sportello, per poi richiederlo e aprire il mio.

"Oh che gentleman!" faccio finta di rimanere sorpresa, sapendo che James è abituato ad essere gentile con le persone a cui tiene.

"Muoviti, testa di minchia".
Okay come non detto, mostra affetto anche quando ti insulta.

Scendo dalla macchina e vedo la mia vecchia casa,tanti bei ricordi,tanti bei litigi, tante belle cadute. Chi si dimenticherà mai quando alla vigilia di Natale, non solo sono caduta dalle scale, ma quel testone di mio fratello mi aveva fatto anche uno sgambetto. Dov'é andata a finire la mia testa?  Nel pudding, ovvio. A parte questi momenti, non ero pronta per rivedere la mia famiglia, non dopo quello che mi hanno fatto, anche se in un certo senso mi ha migliorata.

"Non arrenderti ora okay? Sei qui e io sono con te".
Mi abbraccia. Adoro quando James lo fa, assorbe tutte le emozioni che non vorresti provare in un momento, ti dà la forza di andare avanti e calmarti.

"Grazie J, sei il migliore".
Delicatamente sciolgo l'abbraccio per poi sorridergli. Questo è uno dei pochi momenti in cui ci dimostriamo l'un l'altro che ci siamo sempre stati, ci siamo e ci saremo entrambi per qualsiasi cosa.
Prima di informare la mia famiglia del mio ritorno mi guardo intorno, non è cambiato nulla, il giardino anteriore era proprio come l'avevo lasciato: il vialetto lastricato di mattonelle ruggine si allungava dal cancelletto nero fino alla porta color ebano. Sulla sinistra c'erano le piante di mia madre, segno che la passione per fiori e piante era sempre presente in lei. Sulla destra invece, una grande quercia s'innalza, nascondendo l'altalena ormai trasandata dove mio fratello amava spingermi. E a volte anche mandarmi al pronto soccorso, ma sono dettagli...

Mi avvicino alla porta e busso. Sulla soglia c'è una donna che avrei potuto riconoscere lontano un chilometro.

"Ciao mamma".

Military Academy (Z.M)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora