Elle est débout, juste derrière moi.
Elle me sourit, et tourne les yeux.
Je crois comprendre son drôle de jeu.Lei è in piedi, giusto dietro di me.
Mi sorride e distoglie lo sguardo.
Credo di capire il suo gioco."Ben fatto, micetto!" esclamò Ladybug, tendendo il pugno al suo partner, che, sfrontatamente ed inaspettatamente, le prese la mano guantata baciandola delicatamente.
"Non ce l'avrei mai fatta senza di te, Milady", mormorò fissandola, gli occhi color smeraldo carichi d'amore e la voce profonda vibrante di dolcezza.
Ladybug, piuttosto confusa, arrossì leggermente, per poi ritrarre la mano e regalare un timido sorriso a Chat Noir. Ormai si era abituata alle sue avances,
non le davano più fastidio. Anzi, doveva ammettere che a volte il suo gattino era proprio dolce, sensibile e pieno di premure. Un po' come Adrien.
Adrien.
Basta, non doveva più pensarci.
"Lo sai che con me non funziona, gattino!" disse sorniona, cercando di smorzare l'atmosfera, roteando gli occhi e lanciando in aria il suo yo-yo. "A presto, Chat Noir!" urlò al vento.
"A presto, Ladybug" sussurrò Adrien, il vento che gli scompigliava leggermente i capelli, lo sguardo fisso sulla figura di lei che si andava mano a mano allontanando.
Sotto di lui, una Parigi piena di vita, luci e colori.Quand je le vois, je ne suis plus moi.
Je deviens rouge et parle tout bas.
Le souffle court, j'ai le cœur qui bat.Quando lo vedo, non sono più in me. Divento rossa e parlo a bassa voce. Sono senza fiato, ho il cuore che batte.
"Buongiorno, Marinette".
La perfezione personificata le aveva appena rivolto la parola.
"B-buongiorno, Adrien" rispose lei, balbettando e arrossendo come una carota.
Si trovavano sulla scalinata che conduceva al loro liceo, proprio nel punto in cui Marinette si era follemente innamorata di lui.
Lei, come sempre, era arrivata a scuola in ritardo. Lui, per la prima volta, l'aveva aspettata per entrare insieme.
O forse doveva dirle qualcosa. Marinette non capiva. Forse perché, ormai, il cervello le era andato completamente in tilt.
Rimasero per un attimo a fissarsi come due ebeti, e, proprio quando Adrien fece per parlare, la campanella che segnalava l'inizio delle lezioni risuonò imperterrita.
"Forse dovremmo entrare" fu tutto quello che il ragazzo riuscì a dire.
Marinette, invece, non ebbe il coraggio di fare neanche quello. Per cui si limitò ad annuire, ad arrossire, e a seguirlo silenziosamente, dandosi della deficiente per tutto il tragitto che li separava dalla loro classe. E anche dopo.M'eloigner, c'est la seule chose à faire.
J'ai le cœur à l'envers, je sens comme un pouvoir qui me tire au delà du mur qui nous sépare.Allontanarmi, è l'unica cosa da fare.
Ho il cuore in subbuglio, sento come un potere che mi tira al di là del muro che ci separa."A-a-adrien, senti". Marinette raccolse tutto il fiato che aveva nei polmoni e tutto il coraggio che non aveva per chiedergli finalmente di andare al cinema insieme. L'unica volta che ci erano andati lei indossava un asciugamano in testa e degli occhialini da piscina. Doveva assolutamente rimediare.
D'altronde, Adrien non era affatto il tipo da declinare un invito da parte di un'amica, no? Era solamente un'innocente uscita al cinema. Da amici.
"Sì, Marinette?" chiese lui, piuttosto confuso. Si era ritrovato la sua amica di fronte, mezza tremolante e tutta rossa in viso, che non riusciva a dire il suo nome senza balbettare e incespicarsi mentre parlava. La trovava così adorabile. Quasi da venirgli voglia di abbracciarla. Di tranquillizzarla.
Ma cosa stava dicendo? Lui amava Ladybug, non poteva mica farsi trascinare da certi istinti!
"Ti andrebbe di andare al cinema insieme, uno di questi giorni?"
Oddio, ce l'aveva fatta, gliel'aveva chies...
"Mi dispiace, Marinette, ma non credo che mio padre mi darà il permesso."
La voce di Adrien era ferma e sicura, ma lo sguardo attento di Marinette riuscì a carpire dispiacere e rimorso.
E così, senza neanche darle il tempo di metabolizzare il suo rifiuto, Adrien si gira e se ne va, lasciando una tremolante Marinette sull'orlo del pianto lì ferma in mezzo alla strada.
'Mi dispiace, Marinette. Spero tu possa perdonarmi, ma io amo Ladybug. Non posso permettermi di fare un passo falso, se voglio davvero conquistare il suo cuore.'
Questi erano i pensieri che gremivano la mente di Adrien, mentre i suoi piedi mettevamo tanta più distanza possibile tra lui e Marinette.