"Louder than bombs I break,
Protective walls collapse"La risposta prese piede nella mente di Yoongi il venerdì sera successivo quando rivide Hoseok al locale, quello in cui il cameriere lavorava, quello dove condussero nuovamente i suoi passi per non rischiare di impazzire nella casa di Namjoon. Il ragazzo avrebbe fatto di tutto per evitare di conoscere il nuovo fidanzato del suo ex. E avrebbe fatto di tutto per scacciare quella risposta dai suoi pensieri fino a notte inoltrata.
Hoseok stava portando alcuni cocktails ad un tavolo poco distante da quello che al bancone era divenuto ormai il posto fisso di Yoongi, dove quattro donne stavano iniziando la serata parlando delle loro relazioni confuse, da quanto si poteva capire dal loro chiacchierio.
Hoseok sembrava stanco, per quanto avesse indossato il suo solito sorriso, ma qualcosa nel suo sguardo era velato di una malinconia di cui ancora Yoongi non ne conoscevo la causa eppure, quando vide il nuovo cliente, si avvicinò senza nemmeno posare il vassoio e senza dare il tempo di "difendersi" portò le sue braccia al collo del ragazzo corvino.
- Sono contento di vederti qui - esclamò entusiasta Hoseok, stringendo il ragazzo in un abbraccio sentito.
E Yoongi non seppe articolar parola tanto era in imbarazzo. Guardava il cameriere, con la solita aria interrogativa radicata nella mancanza di fiducia per gli slanci che le persone gli dimostravano senza nulla volere in cambio. Lo atterrivano queste manifestazioni di affetto dettate da un cuore impavido e puro.
- Non dirmi che hai perso la memoria a distanza di tempo o che sei stato colpito come un birillo ancora una volta! - aggiunse Hoseok, piegando la testa da un lato.
-No! -disse Yoongi, scoprendosi incredulo mentre sorrideva. - In realtà sono qui perché mi chiedevo che fine avessi potuto fare e poi... volevo scusarmi per i toni bruschi della nostra ultima e prima conversazione - ammise il ragazzo tutto d'un fiato.
Hoseok spalancò gli occhi e per un attimo parve sorpreso. Non di certo quanto lo era Yoongi, dal momento che quest'ultimo si era congedato con una battuta tagliente. Eppure il cameriere aveva l'aria di chi si fosse già dimenticato del torto subito.
I secondi che seguirono furono interminabili, confusi da un silenzio imbarazzante e dalle evidenti gote rosse di Yoongi, particolare che lui stesso odiava perché, a dir suo, capace di mostrare il vero stato d'animo celato da gesti nervosi che volevano far emergere un menefreghismo inesistente.
All'improvviso un cliente di un tavolo lì vicino richiamò il cameriere e quella strana atmosfera che si era creata svanì di colpo mentre Hoseok si allontanava per riprendere la sua attività lavorativa.
Yoongi rimase così per lungo tempo seduto sullo sgabello a scrivere, su tovaglioli di carta che trovava sparsi per il bancone, frasi che non trovavano un senso logico e che si perdevano sul legno scuro su cui erano poggiati i suoi polsi.
A fine serata aveva una decina di tovaglioli riempiti di parole tra una tazza e l'altra di caffè nero bollente a cui era stata aggiunta qualche goccia di Baileys. Yoongi non amava particolarmente i liquori, anzi faceva fatica a digerirli, ma trovava che il gusto dolce della crema al Whisky si sposasse bene con l'amaro del caffé, creando un giusto equilibrio, un'unione in cui entrambi mantenevano il loro sapore autentico apportando quel "qualcosa in più". Era un valore aggiunto alle loro unicità.
Yoongi si ritrovò così a pensare al passato, ai ricordi sepolti nel suo cuore, ai sentimenti d'amore che l'avevano travolto durante la relazione con Namjoon: l'unione di due giovani che, apportando le proprie differenze, avevano creato una loro terza realtà in cui fondersi senza confondersi, unirsi senza disperdersi, trasformando le imperfezioni in ritratti di ineguagliabile bellezza.
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Fiori di Biancospino • Yoonseok
FanfictionCi coso tante cose di cui Yoongi parla sempre. Ce ne sono altre, invece, di cui non parla mai. Una di queste è..