1-Non voglio essere cattivo

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Qua, dove vivo io, è tutto rosso. Le nuvole sono rosse, il cielo, tutto!
Per dirla breve, vivo all'inferno. E non lo dico per dirla in un altro senso, dico seriamente!
Sono una creatura che è sempre stata odiata. E indovinate un po'?
Sono un diavolo, o meglio dire, un diavoletto.
La mia famiglia è una delle famiglie più cattive e malefiche di tutto l'inferno. La famiglia Ender.
Praticamente, la mia generazione, vive nell'inferno, sin dalla creazione del mondo. Quindi, non sono morto. Per un semplice motivo, la mia famiglia, è la prescelta.
Comunque, io odio, il modo di essere di questa gente, della mia famiglia,...e odio persino il mio nome: Evil! Che guarda caso significa, cattivo! E in oltre, ho 13
anni. Tutti "diavoletti" che ho conosciuto, nel corso degli anni, non mi hanno mai accettato, per quello che sono realmente, però, tranne uno, Satì. Lui si che mi capisce! È come un fratello.
Siccome, non mi è mai, ma proprio, MAI, piaciuto il mio nome, Satì, mi chiama sempre Revil, almeno così mi tolto di dosso il mio nome orrendo.
Il nostro sogno, è stato da sempre, essere buono, come un'angelo. Chissà, se un giorno potremo incontrarli...
Mentre io sto tra i miei pensieri, ritorno alla realtà grazie alla squillante voce di Satì.
- Revil, immaginati noi due con le ali da angelo. Non sarebbe bello?-
-Saremo carini,...ma non è il mio stile.-dico con tono importante.
-E perché?-
Sospirando rispondo: -Dai, ora basta parlare, dobbiamo farci delle idee.-
Così, dal salotto (distrutto) di casa mia, senza dire niente, Satì, corre, fino in camera.
-Revil, posiamo giocare?- facendomi una delle sue facce da cane bastonato.
-Certo!-
Allora, inizia a girare per la camera, cercando un giocattolo,o roba del genere, ma poi, trova delle macchinine, mal ridotte, sotto il mio letto.
Perché è andato, proprio sotto il mio letto?? Cosa pensava di fare??
Comunque, lui le guarda stupefatto, come se avesse visto la cosa più bella del mondo, mentre io, metto gli occhi al cielo.
-MA DOVE CAVOLO LE HAI PRESE?!?!?, SONO MAGNIFICHE!!!-
-Shhhh!!!, è possibile che devi sempre urlare, per ogni cosa che ti piace??-
-scusa...-
-Questa volta,sei stato tanto fortunato, che nessuno è in casa!- gli dico.
Allora lui, con tono più basso, mi chiede:
-Almeno, mi puoi dire dove le hai trovate, pleaseee?-
-Le ho trovate in un angolo, nel giardino sul retro, ok?-gli dico.
Mi vergogno a dirlo, ma durante la mia infanzia, non ho mai avuto un giocattolo. Stessa cosa, Satì.
-Ok, capito :)-
Dopo questa brevissima, discussione, io e Satì, ci siamo messi a giocare con quelle macchinine, cercando di non romperle, per circa un'ora. Ci siamo divertiti, è a dir poco.

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