Pensando

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Stavo seduto sul letto pensando,avevo la mente immersa nelle più vaghe idee ma quella che mi torturava come un martello pneumatico;era il pensiero di non poter più rimediare a tutto quello che era successo,come tale,dovevo solo aspettare che succedesse qualcosa per agire anch'io,ma in quel momento l'energia per farlo non era affatto dalla mia parte.

Le lenzuola bianche e blu si erano intiepidire ed ora non era più piacevole stare lì sdraiato,io adoravo il letto completamente gelido,in modo da poterlo riscaldare io,altrimenti mi sarei infastidito.

Perché quella che mi aveva ammaliato ora torturava i miei pensieri,perché?

Cosa avevo fatto io per essere abbandonato in quel modo,così egoista,ma l'aveva fatto disperatamente,era veramente affranta da un dolore nato dal completo nulla.Eh beh se non potevo consolarla,al meno potevo pensare a lei e questo mi rendeva più calmo,modestamente.

Cercai di affacciarmi alla finestra che si sporgeva sul giardino innevato e completamente deserto,faceva uno strano effetto,ma mi consolava più che altro,quella solitudine,quella in cui c'ero pire io.

Dopo ore trascorse a pensare del più e del meno e a guardare la finestra e il suo panorama,ormai stufo,decisi di andare a cercare Ermione,lei mia crebbe sicuramente aiutato e forse anche consigliato.

La sua compagna di stanza mi avvertì che si trovava in sala gioco,e stranamente aveva deciso di giocare un solitario a scacchi,sembrava a pezzi ma decisi ugualmente di avvicinarmi e fare quel che volevo.

Ciao Ermione!le dissi.

E ci fu silenzio,dopo qualche istante parlò.

Harry cosa hai fatto,cosa ti è passato per la testa,quella maledetta sera?Non sei degno neppure delle mie parole,sono venuta a conoscenza di ciò che hai fatto!E all'inizio stentavo addirittura a crederci ma ho avuto più che una conferma e ne sono stata sicura,a quel punto!Dovresti vergognarti adesso,invece di rinchiuderti in camera a pensare quella sgualdrina di...e non aggiungo altro.

Ti avverto che anche Ron è a conoscenza dell'accaduto e non ne è per niente entusiasta,è stato proprio lui a raccontarmi tutto dopo la sua lettera di Ginny.Ora devo andare,anche se questa mia predica non ti sarà servita,io l'ho fatta in veste di ragazza e soprattutto in quelle di Ginny.Ciao Harry,BUON NATALE!

Ma Herm.. Herm...ero,rimasto a bocca aperta e non avevo niente da aggiungere,in fondo aveva parlato solo lei,come dubitavo e decisi con la coda fra le gambe di ritornare in camera.

CIAO HARRY!Mi disse Sara con tono misterioso,stando sdraiata sul mio letto.

C..Ciao bella.come mai qui? Risposi io.

Beh dovresti aspettarti qualcosa da me?Non ricordi come ci eravamo lasciati?

Si certo,e quindi come vorresti farti perdonare?parlai.

Senza accennare un'altra parola,si tolse la T-shirt che indossava e mi trascinò con lei.

Ma ma,cosa stai facendo,no no.Dissi

Shhh,shh,disse lei poggiando il dito indice sulle mie labbra e dandomi un bacio.

Come già detto,passammo in "quel modo" la serata e vidi e feci delle cose che sicuramente non mi aspettavo di fare.

Non potevo dire di no a quello che mi aspettava,la mia indole da ragazzo e del resto,era stata la prima volta e non poteva essere meglio!Wow.

Dopo che si rivestì,se ne andò mentre io rimasi sdraiato cosparso in viso del rossetto che portava.

Era ormai l'alba ma non avevo minimamente l'intenzione di alzarmi da quel letto,che mi faceva rimuginare sulla sera precedente ma allo stesso tempo mi calmava.

Con grande forza di volontà e sconfiggendo l'inerzia che mi sovrastava,riuscì ad alzarmi e andai a fare colazione.

Ciao Harry!mi disse Neville.

Ciao Neville!risposi.E cambiai direzione,non avevo voglia di guardare in faccia nessuno,neanche lei.

Grazie alle voci che circolavano in corridoio,scoprì che Ginny non era più in infermeria e i dolori alla gamba stavano Man mano scomparendo.

Camminavo guardando solo il pavimento e fu questo il motivo che mi portò ad inciampare facendo cadere anche qualcun altro...

non avevo il coraggio di vedere chi fosse e quando lo presi,fu una tragedia...

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