♧2♧

1.2K 80 0
                                    

"ChimChim si sposa" continuava a ripetere Jenni girando vorticosamente intono alla madre in preda a uno stato di euforia.

"Jennie siediti" ordinò la madre , sistemandosi gli occhiali sul naso "Mi stai facendo venire mal di testa. E Smettila di scocciare tuo fratello! Porta sfortuna parlare di matirmonio prima del fidanzamento!" gli rispose indicandogli il divano del salone principale.

La signora Park era la più superstiziosa della famiglia e aveva una regola per qualsiasi cosa.

Non bisognava intrecciare le mani dietro la nuca.

Quando ti toglievi le scarpe dovevano essere rivolte dalla stessa parte.

Se ti dimenticavi qualche cosa quando uscivi di casa bisognava sedersi prima uscire nuovamente.

Tutti e tre i figli avevano provato a a farla ragionare ma alla fine avevano rinunciato e facevano tutto ciò per risparmiarsi le lamentele e la sfortuna.

Jennie si lasciò cadere sgraziatamente sul divano alle spalle del fratello che invece se ne stava seduto a gambe incrociate sul tappeto immerso nei suoi pensieri.

Jimin faceva credere a sua madre che per preparare la lezione ai ragazzi della scuola nella quale lavorava e che avesse bisogno della calma e della tranquillità di quella stanza che solitamente era vietata a tutti loro.

Ma anziché lavorare effettivamente, come da programma, stava tranquillamente scrivendo storie in rima sui gatti.

Per la signora Park la scrittura era un vera e prorpia perdita di tempo.

Non avrebbe mai capito che quelle storie aiutavano Jimin a far passare i mesi e gli anni mentre aspettava inutilmente che i genitori si rassegnassero al fatto che fosse conclamatamente gay e che non era intenzionato a sposarsi.

Tutti quelli che si erano avvicinati a lui lo avevano fatto per i soldi della famiglia Park e per la della futura posizione come Presidente della Park's.

La società di famiglia era quotata in borsa come la migliore nel settore delle assistenza legale e finanziaria delle grandi imprese e dei privati.

Jimin aveva studiato Giurisprudenza nel settore finanziario economico.

Jennie fece una smorfia e tirò fuori la lingua senza farsi vedere dalla madre.

Jimin sorrise e scompigliò i capelli della sorellina.

Adorava Jenny, la figlia inattesa che aveva cambiato la vita di tutti.

Quella bimba che dieci anni prima aveva entusiasmato lui e imbarazzato profondamente Rose.

L'idea che Appa e Eomma lo "facessero ancora" mentre suo fratello Jimin, che ai quei tempi aveva 22 anni, non avesse ancora trovato l'anima gemella, l'aveva mandata in crisi.

Jimin invece adorava la cosa e si prendeva cura di Jennie e Rose come una mamma.

Gli insegnava a cucinare, vestirsi come si confaceva agli eredi della Park's, prendersi cura del loro corpo e le aiutava nella loro vita sociale.

Jennie si allontanò dal fratello con una contorsione.

"Chim, fa caldo!" si lamentò "lasciami stare i capelli"

L'afa estiva, appiccicosa e inflessibile si era instaurata in tutta la città.

Grazie a Dio l'aria condizionata li aiutava a sopravvivere a quell'arte da estate Coreana.

La signora Park aveva dato ordine ai domestici di preparare il cibo già alle sette di mattina e visto il menù richiesto dalla padrona di casa l'intera cucina era entrata in azione già da subito.

THE GROOM  [_JIK○○K_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora