"Basta, non ce la faccio più. Ci rinuncio." il tono affranto, le lacrime agli occhi e quel solito nodo in gola che le si formava ogni volta che era sul punto di piangere: aveva le mani che tremavano e la mandibola serrata per non sentire il ticchettio dei denti che sbattevano. Nervosismo o rassegnazione? Dipende dai punti di vista.
Qualsiasi speranza di realizzare il sogno di Marta di lavorare in un agenzia di eventi si infranse dopo che l'ultima le aveva proposto l'ennesimo lavoro da segretaria lasciandole intendere che non ci sarebbe stata alcuna possibilità di carriera. Tra tutte le cose, ciò che più la infastidiva era che lo chiamassero 'lavoro da centralinista' come se dovesse ricevere chissà quali chiamate intercontinentali. Infatti durante tutti i periodi di prova dei lavori precedenti, la chiamata più internazionale fu un'azienda bulgara che aveva sbagliato numero... il resto erano fornitori rozzi e superficiali che chiedevano del capo oppure chiedevano chiarimenti su un preciso dato di un preventivo di cui ovviamente Marta non sapeva nulla e avrebbe dovuto, come sempre, passare la chiamata al capo. Le sue mansioni principali riguardavano la diversa tipologia di caffè richiesta, la quantità di zucchero e calorie presenti in un cibo perché ovviamente il capo 'non poteva permettersi di mettere su nemmeno un etto'. Marta avrebbe voluto spiegare loro (a volte in modo molto sgarbato) che non possono mangiare sano e poi bere quantità industriali di bevande gassate, farcite con panna, cioccolato, sciroppi e (seguendo il suo umorismo) cocktail estivi con il tipico l'ombrellino stile hawaiano. Per questo motivo decise che avrebbe accantonato quel sogno per concentrarsi su qualcosa di più reale che le avrebbe potuto garantire una stabilità economica e un lavoro quanto meno gradevole: "Mi spiace che non sia andata bene nemmeno questa volta..." rispose la madre al telefono, ma Marta non stava già più ascoltando pensando all'unica soluzione che le rimaneva: "Si, già, anche a me. Penso proprio che accetterò il lavoro da De Vinci... anzi, ora lo chiamo e glielo dico.". Non le dispiaceva più di tanto accettare la promozione che le avevano proposto in quell'officina meccanica. Infondo doveva sempre fare la segretaria, ma lo stipendio era migliore e di tanto in tanto si trovava a dover tradurre dei manuali interi dall'inglese all'italiano. Sì, sembra più una tortura che un lato positivo, ma a lei piaceva quindi non la si può biasimare.
Azionò l'indicatore destro della macchina per accostarsi alla prima piazzola di sosta che incontrò: "Va bene... vai piano."
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Prendiamoci Cura;
Diversos"Due vite opposte, due cuori attratti." Una giovane ragazza in carriera si trasferisce per motivi lavorativi in un piccola cittadina sul mare dove ha intenzione di stare per qualche mese. Lì scoprirà la vita di strada, si confronterà con una realtà...