Realtà e verità

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Le settimane ad Hogwarts sembravano correre una maratona. Non c'era il tempo di finirne una, che gia iniziava la successiva. La situazione non era migliorata dal punto di vista Voldemort: la gente continuava a credere alla versione della Gazzetta del Profeta, tutti i ragazzi continuavano a guardare Harry come fosse un folle. La Umbridge, il suo metodo di studio, i decreti didattici e le sue punizioni rendevano la vita di Hogwarts abbastanza pesante. Eppure c'era qualcosa che rendeva Hermione abbastanza soddisfatta e contenta: per prima cosa, le lezioni abusive dell'Esercito di Silente procedevano alla grande e mettevano di buon umore tutti, soprattutto Harry. Ron stava stranamente iniziando a mostrare dei miglioramenti sul fronte Quidditch, stando ai racconti di Ginny (la nuova cercatrice). E poi.. con Fred le cose non potevano andare meglio. Entrambi avevano molto da studiare e orari di lezioni non concilianti. Hermione passava quasi tutto il suo tempo in biblioteca a studiare mentre Fred sperimentava nuove Merendine Marinare con il gemello. In tutto ciò, nessuno sapeva di loro due, e Fred e Hermione avevano pattuito di aspettare ancora un po' di tempo prima di vuotare il sacco con amici e famiglia. Famiglia... questa era la cosa che preoccupava di più Hermione. Cosa avrebbe pensato Ron? La causa della loro rottura l'anno prima era stato proprio lui. Da un lato, aveva smesso di cercare Hermione in quel modo...dall'altro nè la ragazza nè Fred riuscivano a capire se fosse ancora il suo amore platonico segretamente. Comunque, nonostante tutti questi impedimenti, quasi tutte le giornate di Hermione erano segnate da un meraviglioso e fugace momento in cui, di nascosto, lei e Fred si incontravano, ogni volta in posti diversi del castello, all'insaputa di tutti, per passare del tempo insieme. Capitava che all'orario della fine delle lezioni e quando non pioveva, si rifugiavano ai limiti della foresta nera a guardare il tramonto distesi sul prato. Molto spesso si rannicchiavano in angoli nascosti del castello, dietro arazzi o armature o tra le scale a chiocciola delle aree più remote e deserte. Ogni giovedì mattina avevano un'ora buca in comune. Spesso Fred veniva trascinato da George e Lee a provare nuovi scherzi, ma alcune volte era riuscito a fingere una febbre o un mal di stomaco, per rimanere nel dormitorio dove astutamente faceva intrufolare Hermione. 
Ormai dicembre era alle porte: mancavano poche settimane alle vacanze di Natale. Fred e Hermione non vedevano l'ora di passarle insieme senza dover stare nascosti nei corridoi: i genitori di lei le avevano dato il permesso di passare le vacanze alla Tana. Tuttavia non avevano messo in conto una cosa: Ron sarebbe stato lì, con loro, tutto il tempo. Ed era proprio durante uno dei loro fuggiaschi incontri che realizzarono il problema. 
Erano seduti nel cortile della scuola. Seduta a gambe incrociate sul prato, appoggiata a una colonna, Hermione accarezzava i capelli di Fred che era steso con la testa in grembo alla ragazza. 
"Sai" iniziò Fred "non vedo proprio l'ora di poter stare in tranquillità alla Tana, senza dover scappare o guardare l'orologio ogni minuto. Te lo immagini? Potremmo stare insieme quanto ci pare. Certo, forse all'inizio sarà un po' imbarazzante, con mamma, papà... e credo che anche Sirius ci sarà! Beh, con tutte quelle che ne ha combinate lui, figurati se ci dice qualcosa... conoscendo mia madre, ci sarà sicuramente altra gente: Tonks ci scommetto! E a questo punto, sono sicuro che vedremo anche Remus. Spero che ci risparmi Malocchio, non fraintendermi eh... lo adoro! Ma quel suo occhio magico mi inquieta parecchio". Il rosso era completamente assorto da quelle che si prospettavano essere le migliori vacanze natalizie degli ultimi anni. Tuttavia Hermione lentamente si bloccò: smise di accarezzargli i capelli e assunse un'espressione perplessa.
"E pensa se ci troviamo fra i piedi perfino quel sudicio di Mundung... Hermione, tutto bene?"
Lei lo guardò con un sorrise incerto e piano piano aggiunse: "credo tu abbia sottovalutato la presenza di qualcuno". Fred inarcò le sopracciglia e si alzò di scatto. Guardo la ragazza e fece due più due. Chiuse gli occhi e si portò una mano sul viso. 
"Quanto sono idiota" affermò, sconfitto. Hermione rise e gli carezzò la guancia con tenerezza.
"Come diamine ho potuto non pensarci!"
"Fred, credo che dovremmo trovare una soluzione a questo problema"
"Già, lo penso anche io.."
"Tu...tu non ne hai parlato con nessuno alla fine? Neanche George?"
"No zero... e tu? Harry? Ginny?"
"Nessuno dei due.. però pensavo, forse sarebbe una buona idea iniziare col dirlo a loro"
"Già... concordo con te. Magari scopriamo che a Ron è passata la cotta per te e che ha un'altra donna!" concluse Fred con un sorriso incoraggiante. Hermione rise con tono amaro.
Il ragazzo notò la sua rassegnazione. Le si avvicinò e la abbracciò forte a sè. 
"Su, sistemeremo tutto. Vedrai, andrà tutto bene e non permetteremo a niente e nessuno di rovinarci queste vacanze che stiamo aspettando da un mese!"
Lei alzò gli occhi verso di lui e lo guardò rassicurata: sapeva che qualunque cosa sarebbe successa avrebbe avuto lui al suo fianco, ed era la cosa più importante. Fece uno di quei sorrisi spontanei che solo lui riusciva a darle. Lui la baciò sulla bocca con passione, stringendola tra le sue braccia. Hermione incrociò le braccia dietro la sua nuca mentre lui ora le cingeva i fianchi con le mani. Il sole era appena tramontato e non c'era più luce. Una folata di vento freddo li riportò alla realtà. Si avviarono verso la Sala d'Ingresso e li presero due direzioni diverse per recarsi alla Stanza delle Necessità, dove gli altri li aspettavano per la riunione dell'ES.

"Va bene ragazzi per oggi è tutto" disse Harry concludendo la loro lezione e congedando tutti gli altri che, a gruppetti di tre o quattro persone, si avviavano prendendo vie scrupolosamente differenti verso la Sala Grande per la cena. 
Come al solito, Harry, Hermione e i Weasley erano gli ultimi a rimanere nella Stanza delle Necessità. E come al solito dovevano attestare che tutti gli altri fossero effettivamente entrati nella Sala Grande prima di muoversi, controllando con la Mappa del Malandrino.
"Che nervi! Non potrebbero camminare un po' più rapidamente?" sbottò Ron osservando i puntini che indicavano Dean e Neville ancora al terzo piano.
"Rilassati Ron" rispose Hermione infastidita "hai sempre qualcosa di cui lamentarti!"
"MUOIO DI FAME" ribattè il rosso con vigore.
"E' un'istinto naturale e potresti semplicemente cercare di passarci sopra dato che tra meno di dieci minuti sarai seduto a tavola!" lo rimbeccò lei, alterandosi come sempre durante i loro battibecchi.
"Facile per te parlare, non hai dovuto fare giusto TRE ORE, dico TRE ore di allenamento di Quidditch per poi scapicollarsi qui senza poter neanche addentare un cracker!" fece Ron alzando il tono della voce e scandendo ogni parola, sbattendo sotto gli occhi di Hermione le sue dita che formavano un tre. Hermione lo guardò con sguardo irritato e prima di poter controbattere fu preceduta da Fred: "io fossi in te mi starei un bel po' calmino e modererei i toni".
Questa reazione destò non poche occhiate insolite: ad Hermione si spalancò la bocca , e non appena se ne accorse, la richiuse rapidamente cercando di passare inosservata e biascicando un 'Grazie' in tono forzatamente anonimo. George inarcò le sopracciglia e sembrò formulare qualche pensiero che, tuttavia, con una scrollata di testa decise di allontanare, scettico. Harry e Ginny rimasero in silenzio, perplessi: spostarono i loro sguardi da Hermione a Fred per poi intercettarseli a vicenda, capendo di aver pensato la stessa cosa. Fortunatamente Ron parve non cogliere questi dettagli, guardò accigliato il fratello puntandogli contro un dito per continuare il suo sproloquio. Ginny rapidamente pose fine a quella patetica scena: "Invece di litigare come due imbecilli avviatevi verso la Sala Grande, Dean e Neville sono arrivati." Ron esultò e si avviò verso l'uscita. Per un attimo gli altri si guardarono tutti, chi con fare colpevole chi di rimprovero. 
"Andiamo, George..." disse Fred girandosi verso l'uscita. George rimase impassibile per un attimo, osservando con disapprovazione il gemello che scompariva verso la porta. Prima di seguirlo rivolse uno sguardo ad Hermione che per quanto breve, disse molto. 
La porta si chiuse con un rumore sordo. Ci fu un secondo di intenso silenzio.
"C'è qualcosa che dovresti dirci?" iniziò Harry. 
E così Hermione raccontò agli amici quello che era successo, e che lei e Fred avevano una relazione clandestina da quasi un mese ormai, che entrambi avrebbero passato le vacanze di Natale alla Tana e che dovevano trovare un modo di sistemare le cose con Ron. 
I due ragazzi la ascoltarono, apprensivi. Finito il resoconto, i due ragazzi restarono per qualche secondo in silenzio, abbastanza sconvolti da quello che avevano sentito. Hermione guardò Harry: lui era forse l'unico che poteva darle le risposte che cercava. 
Lui ricambiò lo sguardo, ma serrò le labbra e scosse il capo.
"So che probabilmente mi stai chiedendo di dirti se Ron ha ancora...beh, una cotta per te. Però purtroppo io non posso dirti niente con certezza. Sai, io e lui non ne abbiamo mai realmente parlato, finchè l'anno scorso non è successo quello che è successo, e si, lui si è sfogato con me. In quel momento io l'ho sostenuto, perchè benchè non ci fosse effettivamente qualcosa di sbagliato nei tuoi comportamenti- insomma, lui aveva avuto innumerevoli occasioni- era comunque innamorato di te, e soffriva nel vederti con il fratello che ha tanto charme più di lui. Da quando la questione era stata chiusa poi non ha più proferito parole a riguardo a ha riassunto i suoi stessi atteggiamenti, senza cambiare. Io, non vedendone motivi per cui farlo, non gliene ho mai parlato..." disse Harry.
"Maschi! Come fate a non confidarvi tra di voi? E perchè non volete affrontare queste cose!?" 
Sia Harry che Hermione risero.
"Cosa pensate di questa cosa?" chiese la ragazza con timidezza.
"Io continuo a pensarla come l'anno scorso: Ron non ha colto le sue occasioni e dato che c'è qualcosa tra te e Fred deve farsi da parte. Quindi dovete parlarci e lui deve mettersi l'animo in pace" rispose schietta Ginny.
Harry aggiunse: "io credo che Ginny abbia ragione, ma dovete cercare di chiarire nel modo giusto, al momento giusto. Io vi darò una mano, parlerò con Ron e vedrò come reagirà, ma il grosso devi farlo tu, Hermione"
"Io?" chiese lei.
"Si, tu. Perchè devi fargli capire che non è colpa di Fred (come lui ha sostenuto l'anno scorso) e devi una volta per tutte chiarire con lui la vostra situazione."
Mentre Hermione sospirava profondamente, capendo quanto l'amico avesse ragione, Ginny indicò i puntini dei fratelli nella Sala Grande. Si alzarono e si diressero a cena, ma Hermione aveva già un elefante nello stomaco.

Il Ballo del Ceppo 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora