Il sole batteva forte sul corpicino del ragazzo steso sull'erba.
Il ragazzino stava pensando che il meteo non andava affatto d'accordo con i suoi sentimenti, era una giornata soleggiata, il clima era mite e una leggera brezza muoveva i capelli delle persone che, vista la meravigliosa giornata, erano uscite.
Lui, invece, si sentiva morire dentro, riusciva a percepire il suo cuore sgretolarsi man mano che realizzava quel che era successo, che non era solo uno dei suoi soliti incubi.Li aveva visti, erano reali.
In realtà non si poteva aspettare nient'altro, non era in un film, dove se i protagonisti erano tristi magicamente il cielo si rabbuiava e iniziava una tempesta.
Certo, l'avrebbe preferito in modo che facesse scena, insomma, sarebbe stato molto più drammatico con la pioggia, eppure una persona che piangeva con il sole impietosiva di più.Si mise a sedere portando le ginocchia al petto e poggiando la fronte su di esse.
Incominciò a ridere, davvero riusciva a fare sarcasmo anche in quella situazione? Si vedeva proprio che ancora non aveva realizzato la situazione.Visto da fuori poteva sembrare pazzo, rideva a crepapelle ma le sue risate erano tremanti e interrotte dai singhiozzi, il corpo invece tremava e ormai le linee, lasciate dalle lacrime sulle gambe, erano evidenti.
A ributtarlo nella normalità furono due voci che contemporanea lo chiamarono.
Erano le loro.Alzò lo sguardo ritrovandosi davanti Gabi e Riccardo... mano nella mano.
Quella scena, quelle mani intrecciate, gli arrivarono fino alle macerie del suo cuore, disintegrandole, senza nemmeno lasciare le briciole per provare a rimetterlo in sesto.I loro sguardi erano preoccupati e il capitano di chinò mettendogli una mano sulla spalla, la stessa che prima stava toccando quella del suo amato.
《Che succede Aitor?》
E in quel momento si sentì una merda, come poteva odiare una persona del genere?
Come poteva odiare una persona così gentile con lui?
Sapeva benissimo che non avrebbe dovuto farlo, Riccardo non sapeva nemmeno dei suoi sentimenti verso il rosato, quindi non aveva colpe e anche se fosse non aveva alcun diritto su Gabi, non erano fidanzati.
Allora perché aveva una così grande voglia di fargli entrare il pallone da calcio che tanto amava su per il culo? Lentamente e senza preparazione. In modo da farlo soffrire il più possibile.Aitor lanciò uno sguardo a terra, per poi fare la risata più vera che potesse realizzare in quel momento e alzarsi dal terreno, portandosi una mano dietro la testa fingendosi imbarazzato.
《È che ho visto un serpente... Ma prima che potessi realizzare mi ha toccato, mh... stavo pensando a quanto fossi ridicolo, adesso però devo andare uh... I miei... I miei genitori mi hanno chiamato poco fa!》
Ridicolo come, per uscire da una situazione dolorosa, si fosse fatto ancora più male, tirando in ballo la questione genitori, insomma, loro lo avevano abbandonato, ma, per fortuna, questo alla squadra non l'aveva mai raccontato.
Si allontanò dai due ragazzi mentre le lacrime riniziarono a inondargli il viso.
Come poteva biasimare Gabi per non essersi innamorato di lui invece che di Riccardo?
Come, se nemmeno i suoi genitori erano riusciti a sopportarlo.
Il problema doveva essere lui, il suo carattere, il suo aspetto...
Come aveva potuto illudersi di essere ricambiato? Aveva del tutto frainteso i sorrisi del suo amato.
Doveva rassegnarsi, non era degno di essere scelto e mai lo sarebbe stato.
Anche perché, anche se un povero cristo con gusti orribili lo avesse fatto, come avrebbe potuto Aitor innamorarsi di questo? Come, quando si era già innamorato dell'imperfezione che più si avvicinava alla definizione di perfezione?Non aveva più nessuna speranza
di essere felice