<< Tesoro, possiamo aspettare ancora qualche altro giorno, hai sentito i medici, se non te la senti è meglio stare a riposo. Puoi sempre tornare a scuola la settimana prossima. >> La mamma pronunciò quelle parole quasi con fare compassionevole, non sapevo quanto di quel che era successo lei sapesse, ma senza ombra di dubbio stava esagerando, almeno per me.
<< Mi passa a prendere Sky, e oggi ci sono gli allenamenti. >> Borbottai sorseggiando un pò di camomilla, i rientri erano sempre stressati, dopo le vacanze, dopo i viaggi, ma sopratutto se tutti erano convinti che fossi stata praticamente stuprata alla festa di qualche cretino.
<< Ma i medici hanno detto che- >>
<< Mamma, io ti voglio bene, ma ho intenzione di andare agli allenamenti, che la cosa ti piaccia o no. Ho bisogno di riprendere a vivere normalmente. >> Affermai, chiudendomi il cappotto e mettendomi la borsa a tracolla sulla spalla.
<< Non aspettarmi a pranzo. >> E con questo ero fuori dalla porta. La mia immobilità era durata poco meno di un mese, passavo le giornate con Sky e a volte anche con Niall, quando la mamma era fuori facevamo dei grandi pigiama party, con tanto di fim dell'orrore e maschere di bellezza...si, parlo anche sel biondino.
Harry?
Ah, Harry. Sospirai pensando a quel nome, mentre l'aria fresca mi svegliava definitivamente, delle ferite rimaneva solo qualche piccolo segno che sarebbe scomparso nel giro di qualche altra settimana, intanto i due raggi di sole si avvicinavano con la solita vecchia decapottabile, guardare quel sedile posteriore mi toglieva il fiato, mi ricordava del panico di quella notte, della confusione, e di come il ragazzo dagli occhi smeraldo mi aveva stretta tra le braccia.
<< Salta su Scarlett! >> Urlò la mia pazza amica, dal sedile del guidatore, Niall da vero geniluomo vedendo la mia espressione vuota scese dall'auto e mi aprì la portina per lasciarmi sedere dietro, non mi ero accorta fino a quel momento di quanto mi sentissi disconnessa.
<< Cazzo, sei proprio rincoglionita. >> Sentii Sky ridere mentre faceva partire la macchina, mi unì al coretto allegro, forse erano i farmaci, o forse era il fatto che avessi vissuto da reclusa per ben diverse settimane, ma mi accorgevo mano a mano di essere completamente fuori di me, e la cosa era esilarante.
-----At School------
Avete presente quando da bambini sognavamo di essere delle pop star? Di avere tutti i riflettori puntati su di noi, volevamo attenzioni, volevamo essere conosciuti e ricordati.
Entrare a scuola quella mattina mi fece lo stesso strano effetto, tralasciando il fatto che quando le persone mi guardavano non pensavano a quanto fossi strepitosa, al contrario, mi guardavano come si guarda "quella pazza della festa", quella che è uscita di testa ed è dovuta passare a gli anti psicotici.
Evviva.
<< Sembra che tu stia per vomitare. >> Sky mi prese la mano dopo aver mormorato una delle sue tante perle, Niall mi aveva augurato un buon rientro ed era sparito in mezzo al traffico.
<< Vuoi qualcosa per lo stress? Magari tè con vodka? >> Suggerì, ed io sorrisi mentre però cercavo con lo sguardo una chioma riccia familiare.
<< Non l'ho visto oggi. Sono giorni che non c'è. >> Quell'affermazione mi riportò con i piedi per terra, non potei fare a meno di allontanarmi infastidita dalla ragazza per poi raggiungere il mio armadietto.
---FlashBack---
<< Harry, sei sveglio? >> Sky chiamava assonnata dalla poltrona accanto al mio letto d'ospedale, in dormiveglia sentivo tutto, forse ero sveglia e stavo solo facendo riposare le palpebre, o forse no.
<< Mh? Cos Si >> I miei piccoli amichetti assonati.
<< Mi dispiace. >>
<< Incredibile, ti sei appena scusata con me? E a cosa devo questo piacere? >>
<< Avrei dovuto tenere sotto controllo Scarlett. >>
<< E invece sei andata ad ubriacarti con qualche birra di bassa qualità. Hai sempre avuto questo problema. >>
<< Mi stai dando dell'alcolizzata? >> Sky chiese con fare apparentemente sbigottito.
<< Quante volte ti ho dovuta raccogliere da terra dopo qualche festa? Quante volte eh? Anche quando stavamo insieme. >>
Aspetta.
Aspetta.
Aspetta.
QUELLA PUTTANA.
---FineFlashBack---
<< Scar? Ma dove vai? >> Mi richiamò la bionda correndo nella mia direzione, facendo tap tap con i tacchi per tutto il corridoio.
<< A lezione, siamo a scuola. Ricordi? >> Risposi sarcastica senza fermarmi dopo aver preso i libri dall'armadietto.
<< Che ti prende? >> Chiese palesemente infastidita.
<< Quando pensavi di dirmi che il motivo per il quale sapevi che sarebbe stata una cattiva idea avvicinarmi ad Harry, era che stavate insieme? >> Chiesi voltandomi improvvisamente verso di lei, con fare brusco.
<< Cosa? Te lo ha detto Niall? Perchè giuro su dio che se è stato lui lo riduco alla dimensione di un autentico folletto. >>
<< Ho sentito tutto in ospedale, comunque il tuo ex -lo chiamai così appositamente per enfatizzare la mia ira- ha ragione, se vuoi posso cercarti qualche gruppo di alcolisti anonimi. >> A quel punto un forte colpo seguito da uno schiocco mi fece girare la testa, e mi tolse il fiato, di fronte a me la piccola Londinese imprecava a bassa voce lamentando dolore alla mano destra, mentre io mi toccai ripetutamente la guancia, incredula, ma quel che i miei occhi videro poco dopo fu ancora più sconvolgente: Harry.
Harry aveva visto l'intera scena, ed era fermo li senza dire nulla, tutti gli studenti intorno a noi si erano come congelati sul posto, Sky impettita, con il suo orgoglio di ferro, fece una di quelle mosse da film con i capelli e si voltò per poi incamminarsi nella direzione opposta alla mia, lasciandomi con i miei libri e con la mia sorpresa.
Harry mi stava fissando, pensai che si stesse per avvicinare quindi feci un passo nella sua direzione, a quel punto lui si girò e scomparve tra la folla lasciandomi completamente sola.
Quella cretina svampita e quello stornzo narcisista si meritavano.
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Bad boys don't die ( Harry Styles fanfic. ita)
DragosteUn nome è sempre una certezza, Harry Styles, poche lettere e fin troppi guai, questo almeno è quel che Scarlett Edwards pensò non appena l'ebbe conosciuto, una ragazza dai lunghi capelli e dai silenzi infiniti, caratterizzati da sguardi indecifrabil...