10

1.2K 91 10
                                    


Chiara's pov

'Posso?' dice il ragazzo di fronte a me.
'Devi proprio?Eh va bene' dico alzando gli occhi al cielo.

Fa una specie di risatina e si siede.

'Come ti chiami?' mi chiede.
'Perchè vuoi saperlo?' aggrotto le sopracciglia.

'Perchè?Bella domanda.È dal primo giorno di scuola che ti ho notata e mi piacerebbe molto sapere il tuo nome' dice con un sorriso.

'Quindi sei una specie di stalker maniaco e io sono la tua prossima vittima?' dico seria ma sto trattenendo una risata.

Voglio vedere la sua reazione.

La sua reazione non è quella che mi aspettavo.

Pensavo che mi avrebbe guardata storta e non mi avrebbe più rivolto la parola ma scoppia in una risata.

Il suono della sua risata è molto buffo e coinvolgente quindi mi aggiungo anche io.

'Mi piace il tuo carattere' placa le risate.
'Buon per te' dico e lui ridacchia.

'Quindi mi dirai il tuo nome?'
Sembra non arrendersi così lo accontento.

'Mi chiamo Chiara'.
'Io sono Quinton'.

'Bene Quinton adesso che ti ho detto il mio nome mi fai seguire la lezione in pace?'
Annuisce e prende il libro.

La lezione passa in fretta e io nel frattempo ho scritto degli appunti che mi serviranno per il compito che la professoressa ha programmato,mentre il mio vicino di banco non ha fatto altro che stare al cellulare.

Raccolgo il mio libro ed esco dalla classe dirigendomi al mio armadietto per posare il libro.

'Hey' mi sento chiamare da dietro.
Mi giro ed è Quinton.

Mi raggiunge e io continuo a camminare con lui al mio fianco.

'Dimmi'
'So che è una mossa poco coerente dato che mi sono fatto i cazzi miei per tutta la lezione ma ho davvero bisogno dei tuoi appunti ora che so che la la professoressa deve fare il compito' dice pregandomi.

'Va bene però la prossima volta scriviteli da solo'

Arrivata al mio armadietto apro lo zaino e tiro fuori il mio quaderno di arte.

'Tieni, appena li copii sul tuo quaderno me lo ridai'

'Non so come ringraziarti,davvero grazie ci vediamo'

Mi saluta e se ne va.
È un ragazzo molto bello e abbastanza alto.
Ha gli occhi chiari che combaciano con la sua carnagione chiara.

Metto il libro nell'armadietto e vado verso l'aula di letteratura.
Nel corridoio vedo Mattia.

Oggi a mensa non abbiamo parlato molto quindi voglio sapere come sta.

Vado verso di lui e lo saluto.

'Hey,che materia hai adesso?'
'Letteratura e dopo ho finito'

'Anche io' gli sorrido.
Ricambia il sorriso e ci dirigiamo nell'aula di letteratura.

Entriamo e ci sediamo insieme.

Dopo le continue lamentele di Mattia la lezione finisce.

'Adesso devi andare a casa?' cammina affianco a me nel corridoio.

'Si,mio padre e anche tuo padre sono tornati sta mattina quindi vado a salutarlo'

'Va bene,ti accompagno' dice

'No, ho i piedi proprio per questo' dico sorpassandolo.

Odio camminare a piedi ma non voglio dargli questa soddisfazione.

Resta qui con me.//Mattia PolibioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora