Tornare in classe come se nulla fosse era una speranza utopica che Jimin aveva brevemente contemplato, prima di mettere piede a lezione e trovarsi una trentina di paia di occhi puntati addosso come se fosse appena uscito da un'astronave aliena, e rassegnarsi ad abbandonare ogni straccio d'ottimismo. Era dannatamente consapevole della sua mascella livida e della crosta sul suo labbro inferiore, ma cercò di apparire il più indisturbato e disinvolto possibile mentre prendeva posto al solito banco.
Poteva immaginare cosa stessero pensando gli altri studenti: perché era ancora lì? Perché non era stato espulso? Cos'era successo tra lui e Yoongi?
Non aveva tempo di preoccuparsi di qualche stupido pettegolezzo, quando aveva già ben altre questioni a turbarlo.
Avrebbe semplicemente ignorato quelle occhiate perforanti, quei bisbigli alle sue spalle e tutte quelle teste girate nella sua direzione in cerca di chissà quale rivelazione la sua faccia martoriata sarebbe stata in grado di lasciar trapelare.
Per potersi distrarre, tirò fuori un libro e iniziò a leggerlo con ritrovato interesse.
Jimin si era accuratamente costruito quella facciata da bravo studente, serioso al punto giusto, disponibile quando c'era bisogno d'aiuto, amichevole entro i limiti di una conversazione disimpegnata tra compagni di corso e sempre educato di fronte ai professori. In quel momento, si stava forse un po' pentendo di non aver mai mostrato neppure una sbavatura della sua personalità tutt'altro che perfetta, perché le aspettative che aveva creato nei suoi confronti erano molto al di fuori della propria portata. Seguendo gli standard che aveva mantenuto fino al giorno prima, il massimo che poteva permettersi in quanto a margine d'errore era una risposta sbagliata a qualche quesito. Eppure, con la scenata dell'Assegnazione, aveva sforato alla grande. Il pensiero di non avere più tutto sotto controllo lo mandava in tilt, come se perdere la sicurezza idilliaca che il personaggio da lui elaborato gli concedeva avesse provocato un cortocircuito nel suo cervello, che adesso dava i numeri per cercare in ogni modo di rattoppare i miseri lembi rimasti del velo dietro cui si celava.
Jimin poteva definirsi un maniaco del controllo. Lo era diventato da quando aveva toccato il fondo per la prima volta nella sua vita e si era reso conto cosa volesse realmente dire sentirsi totalmente smarrito, alienato, disintegrato. E così aveva imparato a manipolare i propri sentimenti, le proprie espressioni, a volte addirittura i propri pensieri; se la sua mente aveva strettamente bisogno di credere che qualcosa fosse vero, la potenza delle illusioni con cui si auto-convinceva era tale da indurlo a divincolare il reale flusso della sua mente e condurlo ad uno stato alterato in cui esisteva una dimensione tutta sua, inattaccabile dagli agenti esterni.
La cosa ancor più assurda, era che Jimin fosse totalmente cosciente di questi giochi d'illusioni che si creava per vivere meglio, e gli andava bene così. Era conveniente, no?
Solo in pochi momenti sentiva il peso di tutto ciò che ometteva dalla sua dimensione perfetta tornare a schiacciarlo, e Yoongi sembrava aver trovato un metodo infallibile per riuscire a toccare proprio quei tasti dolenti che lo facevano esplodere.
A volte, addirittura, sentiva l'impulso irrefrenabile di isolarsi per qualche momento, di restare completamente solo, lui e se stesso, per poter respirare lontano dagli occhi della gente un po' d'aria fresca. Se c'era un problema con le maschere, era il fatto che fossero fottutamente soffocanti.
Essersi mostrato senza freni, violento, eccessivo e volgare come ieri era qualcosa che non poteva perdonarsi, che gli picchiettava nel retro della testa per ricordargli dell'immensa figura di merda che aveva commesso.
"Dovresti passare meno tempo sui libri e cercare di farti qualche amico."
Quella voce irritante e inconfondibile gli fece correre un brivido indesiderato lungo la spina dorsale. Riluttante, alzò la testa dalle pagine che stava sfogliando e puntò i suoi occhi castani in quelli scurissimi di Yoongi.
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Resonance
FanfictionIn un mondo in cui i demoni minacciano l'umanità, la Souls Selection Academy addestra ragazzi di ogni età per sterminarli e mantenere la pace. Solo due di loro potranno però diventare la nuova Falce della Morte, ossia individui potentissimi in grado...