Domanda da un milione di euro: Cosa fareste se i vostri genitori decidessero di trasferirsi lontano dalla città in cui siete cresciuti? Cosa fareste se fosse il vostro ultimo mese in quella città?
Io? Io ho deciso di essere il più sincera possibile, di confessare tutto ciò che mi è passato per la testa in 21 anni di vita. Dal dire in faccia alla persona che più odio ciò che penso, al confessare alla mia cotta secolare i sentimenti che continua a suscitare nel mio cuore da 5 anni a questa parte.
Ovviamente l'ultimo giorno di prima di partire...
Ho sempre avuto paura delle brutte figure, di offendere le persone dicendo troppo di quello che penso ma l'ultimo giorno non potevo di certo trattenermi, soprattutto perché non ci avrei mai più rimesso piede lì!
Per tutta la mia vita ho vissuto in una piccola città, a causa del lavoro di mio padre, piena più di ettari di campagna che di persone. Ora lui, andato in pensione, ha finalmente deciso di tornare nella nostra città natale: Napoli. Lì dove vivono i miei nonni, i miei cugini... tutta la mia famiglia insomma.
Avevo appoggiato in pieno la decisione dei miei sin dal primo istante dato che non avevo questi grandi legami nella piccola città, in realtà ne avevo solo uno reale e stabile: il mio migliore amico, Daniele.
Ero sempre stata una bambina molto solitaria e molto egoista da piccola, lo ammetto, essendo io cresciuta come figlia unica, ma Daniele era stato l'unico che alle medie aveva avuto il coraggio di sedersi nel banco accanto a me, ed era stato l'unico capace di chiamarmi egoista senza che io gli tirassi un pugno sul naso il secondo dopo. Anzi ci avevo diviso anche la merenda!Non so come ma da sempre era l'unico capace di restare al mio fianco senza avere voglia di strangolarmi ogni 5 minuti. Capite perché è il mio migliore amico?
Qualche fidanzato lo avevo avuto anch'io ma erano tutti troppo diversi da me per creare una storia duratura. Prima differenza tra tutte: loro amavano quella piccola e desolata cittadina, io per niente!
Io amavo Napoli, amavo la vicinanza della mia famiglia, amavo il caos, il mare, i turisti, la gente... era quello il mio posto, non questo. Ecco perché ero felice, ecco perché volevo scappare via. Non prima di essermi tolta qualche sassolino dalla scarpa però...
Motivo per cui, il giorno prima della mia partenza, ero già sveglia e pimpante alle 8 in punto. Dopo una breve doccia e dopo aver sistemato gli ultimi scatoloni accanto alla porta per la ditta di traslochi, uscii di corsa di casa e mi fiondai nella macchina di un Daniele assonnato che mi aspettava.
''Buongiorno!'' urlai schioccandogli un bacio sulla guancia
''Tu sei pazza.'' fu invece il suo saluto ''Invece di goderti l'ultimo giorno di vita qui con il tuo migliore amico, decidi di girare tutta la città per dire in faccia alle persone cosa pensi di loro?''
''Oh, non essere melodrammatico!'' lo ripresi dandogli un piccolo schiaffetto sul braccio
''Esistono gli aerei, i treni, i pullman, le auto! Possiamo vederci anche una volta al mese se vogliamo io e te. A Napoli, qui, a metà strada... dove ti pare! Non ti libererai di me, ma questo... è la cosa migliore che potessi pensare! Il migliore addio a questa brutta e cupo città.''
''Vabbè partiamo va...'' sospirò mettendo in moto ''Beata te che vai via..''
Forse anche questo era uno dei motivi per cui io e Daniele eravamo amici: entrambi odiavamo quel posto, entrambi eravamo stati costretti a viverci!
Con la differenza che io alla prima occasione avevo accettato di andare via, Daniele invece aveva scelto di lavorare in un piccolo negozio e pagarsi un piccolo appartamento lontano dalla casa dei suoi, restando però in città, invece che fuggire via. Una cosa che non avevo mai capito.
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Prima di andar via
Short StoryDomanda da un milione di euro: Cosa fareste se i vostri genitori decidessero di trasferirsi lontano dalla città in cui siete cresciuti? Cosa fareste se fosse il vostro ultimo mese in quella città? Io? Io ho deciso di essere il più sincera possibile...