Chapter 6.

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Pov. Elena
Guardai la capanna erano presenti diverse statue di Ade. Era sui toni del nero e del rosso. Il letto era circondato da una specie di corona di fiamme sulle quali erano intagliate le anime dei dannati. Notai dell'acqua fuoriuscire da una fontana in ossidiana nera.
"Quella è acqua dello Stige. In qualche modo ti sarà utile, credo." Affermò Oberon. Mentre prima mi trascinavano da una parte all'altra del campo, ora stavano distanti ed evitavano il mio sguardo.
"Avete paura, non è vero?"
"Non abbiamo paura, ma non conosciamo i tuoi poteri e nemmeno tu. Se dovessi perdere il controllo potresti uccidere qualcuno. Sei figlia di uno dei tre pezzi grossi, ciò ti rende più potente e quindi più pericolosa se non riesci a gestirti." Continuò lui. Tyron era diventato silenzioso tutto d'un tratto.
"Allora statemi lontano. Non voglio creare problemi né averne. E ora voglio dormire." Capirono e mi lasciarono sola con i miei pensieri.
Quella notte feci un sogno strano: ero in una specie di sala reale buia e illuminata da fuochi neri e rossi, mentre parlavo con un uomo.
"Vieni da me bambina. Ho bisogno di te. Ti spiegherò tutto quando ci incontreremo di persona. Al solstizio di primavera dovrai essere qui da me." Il fuoco mi investì divampando ovunque. Volevo urlare, ma la mia voce era come se fosse sparita, così come la mia capacità di respirare. Mi sentivo soffocare.
"Svegliati cazzo, Elena!" Sentii qualcuno scuotermi, poi un calore atroce mi bruciò il polso. Urlai sedendomi sul letto e spalancando gli occhi. Avevo il fiato corto e la fronte imperlata di sudore. Misi a fuoco i volti sconvolti del gruppetto del giorno prima e di altri ragazzi e ragazze che non conoscevo. Mi guardai il polso e notai una bruciatura su di esso.
"Mi dispiace, ma è stato l'unico modo per svegliarti." Ammise Anne dispiaciuta.
"Non importa." Mi frullavano nella testa le immagini che avevo sognato.
"Faresti meglio a parlare con Chirone del tuo sogno. A volte noi semidei veniamo contattati dai nostri genitori divini durante il sonno, oppure facciamo sogni premonitori." Disse una ragazza. Era di media statura, con i capelli lisci e neri, in contrasto con gli occhi color grigio ghiaccio.
"Che stupida, non mi sono presentata. Sono Chanel, figlia di Atena."
"Elena... figlia di Ade."
"Si, ora tutti al campo ti conoscono e la maggior parte ti temono."
"Non dargli retta. Sono Quentin, figlio di Efesto. Lui è Ryan, uno dei gemelli figli di Nemesi."
"E io sono Jordan, l'altro gemello." Mi faceva male la testa, ma provai comunque ad alzarmi. Il risultato fu cadere per metà addosso a Jack e per metà appoggiarmi al letto.
"Sei congelata. Stai bene?" Chiese lui. Annullai immediatamente il contatto fisico con lui, sedendomi sul letto.
"Ho solo mal di testa." Ammisi.
"Direi che chiamare Chirone non sarebbe una brutta idea." Affermò Chanel. Qualcuno di loro corse ad avvisarlo e in pochissimo fu nella mia tenda. Fece sloggiare tutti gli altri e restammo soli.
"Bene Elena, raccontami un po' del sogno e dell'incontro con il Minotauro al museo."
"Sembra che mio padre voglia vedermi: nel sogno sentivo una voce che diceva che all'equinozio di primavera mi vuole da lui. Anche il Minotauro ha cercato di portarmi lì. Diceva che il signore delle anime ha bisogno di me." Ero confusa.
"Perfetto. Dobbiamo prepararti a dovere, devi saper controllare tutti i tuoi poteri. Sfortunatamente abbiamo pochissimo tempo: la data prestabilita è tra due settimane. Confido in te."
"Ma per cosa potrei servire ad un immortale?"
"Potresti solo soddisfare un suo capriccio oppure salvare il mondo o, perché no, trovare qualcosa che gli serve disperatamente. Le cause sono svariate, ma di sicuro devi fare ciò che ti viene detto, anche se non è proprio un tuo forte, se non sbaglio." Si alzò e mi aiutò a fare lo stesso.
"Ti consiglio di bere d'una goccia di acqua dello Stige. Ti aiuterà a riprenderti completamente. Non berne di più o ti incenerirai. Per te è come l'ambrosia. Gli altri semidei non possono usarla, mi raccomando. Ora, credo che tu sia pronta per iniziare con la prima lezione con la spada. Seguimi."

L'ultima figlia di AdeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora