Capitolo 11

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Pov Cristina, qualche ora prima.

"Cosa intendi dire con questa è la tua unica scelta?"
Dico mentre guardo Seokjin che si prende cura della mia ferita al collo.

Il  rumore della sicura che viene tolta dalla pistola di Yoongi raggiunge le mie orecchie facendomi venire un brivido alla schiena.

"Vedi, se non vuoi collaborare... Purtroppo dovrai morire..." Continua il truffatore.

Il mio cuore sembra smettere di funzionare e rimango quasi paralizzata da quella risposta: non riesco più a muovermi, persino respirare mi par difficile e tremo impaurita come una foglia al vento.

L'agitazione prende il largo in me tanto da imperdirmi di fare un ragionamento sensato; mi sento solo tremendamente impotente, e questo mi fa incazzare.

Nonostante tutti quei corsi di autodifesa, nessuno mi aveva mai preparato a rimanere calma in una situazione del genere: sento le goccioline di sudore scorrermi sulla fronte e sulla schiena e senza accorgemene le mie mani si spostano da sole e cingono i polsi di Seokjin allontanandoli dalla mia testa, ma subito dopo qualcosa di freddo e piccolo viene puntato alla mia tempia.

"Decidi saggiamente" mi dice iracondo Yoongi che mira con la sua pistola dritto alla mia testa, grondante di sudore.

Una lacrima scorre solitaria sulla guancia destra e l'unica cosa che riesco a fare è quella di abbandonarmi completamente e accasciarmi quasi al pavimento.

Stravolta e col cuore offuscato dal terrore, dopo qualche momento riesco a tirare fuori un poco di coraggio e rispondo ai due facendo anche fatica a riconoscere la mia stessa voce che esce flebile dalle mie labbra:

"...O-okay... ci... ci sto".

Subito Yoongi rimette la sicura e ripone l'arma nella sua cintura con un'aria odiosamente fiera mentre l'altro si rimette in piedi e mi porge la mano. La stessa sudicia e sporca mano che ha utilizzato per truffare migliaia di altre persone.

Da miei truffatori e sequestratori ora loro sono diventati le persone per cui avrei lavorato.
Sembra così ridicola tutta questa situazione eppure è la nera e cruda verità e nonostante rimpiangerò a vita la scelta che ho appena compito, sento che per me sia inesorabilmente l'unico modo per sopravvivere.

Quindi prendo la mano del ragazzo e mi alzo con loro.

"Ottima scelta" mi sussurra una volta che sono di fronte a lui.

Non riesco nemmeno a guardarli in faccia dalla paura che sto provando  e non riesco neppure ad oppormi o a rispondere a qualsiasi cosa loro facciano o dicano, stravolta da tutto, privata dall'adrenalina che mi ha fatto credere per qualche breve iatante di essere un'eroina.

"Ora ti mostreremo la casa e gli altri membri" continua  Seokjin. Questo stanzino è dunque parte di una casa e a quanto pare ci sono pure altre persone oltre a loro.

Mi faccio trascinare ovunque loro mi vogliano portare senza dire nulla, scoprendo di non essere nella casa appena citata bensì in un bosco: alberi sempreverdi dominano grandi e robusti il terreno circostante, come dei giganti.

Saliamo in macchina e, guardando dal finestrino, non riesco ad intravedere nemmeno una singola traccia della città.
Sono in un posto isolato da tutto e da tutti: un ottimo luogo per nascondere il corpo di una ragazza.

Il solo pensiero mi fa tremare ancora una volta e non riesco a trattenere le lacrime. Dopo un breve, anche se mi pare interminabile, e silenzioso viaggio in macchina, ci ritroviamo davanti ad una casa enorme. Ne rimango sbalordita ed una volta entrati, vediamo altre due persone: un ragazzo ed una ragazza. Non ho la più pallida idea di chi siano, ma probabilmente sono gli altri elementi della banda di cui mi avevano parlato.

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