In nessun altro posto

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Circa un anno dopo

È arrivato il tanto atteso giorno del concerto.
Non ci credo ancora.
Come mio solito, prima di ogni occasione importante, ricontrollo per la decima volta di avere tutto: biglietti ben ordinati nella loro busta originale, cover ricaricabile e powerbank, cavetto di ricarica per il telefono, bottigliette d'acqua e tappi di riserva in caso mi facessero buttare quelli originali.
Ormai sono diventata esperta di concerti dopo tutte le disavventure che ho affrontato.

Abbiamo deciso alla fine di andare a metà mattinata, dato che siamo in parterre e non vogliamo essere troppo lontani dal palco, nei luoghi troppi affollati io tendo ad avere cali di pressione. Ma i ragazzi non potevano saperlo quando me lo hanno regalato per il compleanno, e mi va benissimo così. Farei di tutto pur di vedere Ed dal vivo.
Spero bene, mi sono portata una quantità indefinita di bustine di zucchero e di barrette energetiche da sgranocchiare.

Sento suonare il clacson, segno che il mio compagno per quest'avventura è arrivato a prendermi.

Scendo con l'ansia che cresce nello stomaco, finalmente questo giorno è iniziato. Spero di non rimanermene delusa.

Indossa i suoi inconfondibili Rayban neri, mi accoglie con un sorriso smagliante.

"Buongiorno Saretta." esclama con tono euforico.
"Buongiorno a te, Dariello." sorrido in risposta.
"Emozionata?" domanda sorridendo ancora di più.
"Da morire. Non sto nella pelle." rispondo altrettanto contenta.

Mi stringe la mano e mi rivolge un ultima occhiata, prima di ingranare la marcia e partire per destinazione Casalecchio di Reno.

Apriamo i finestrini e la leggera brezza estiva mi solletica il viso e mi fa svolazzare i capelli.
Cantiamo qualche canzone che passa per la radio, tanto per darci un po' di carica.

Sono contenta di aver coinvolto lui alla fine, in questo anno siamo diventati abbastanza uniti. Mi ha confessato che molte cose che, a suo dire, sanno solo le persone più significative per lui. E ne sono onorata.
Ormai si sono rassegnati tutti al fatto che siamo solo buoni amici, anche se io ho avuto dubbi fino alla scorsa estate.. Ma adesso mi è passato, sono in pace con me stessa.
Voglio un mondo di bene a Dario, ma non in quel senso.

Troviamo parcheggio in un posto abbastanza strategico, e ci rendiamo conto che in fila per il parterre c'è già più gente del previsto.
Ci mettiamo a sedere sul marciapiede insieme tanti altri ragazzi e ragazze, di cui molte coppie di fidanzati.

Scherziamo e ci prendiamo in giro tutto il tempo, come sempre. Verso le 13 mangiamo i panini che Dario ha portato per pranzo, in attesa dell'apertura dei cancelli.
Ad un certo punto sbircio dal suo cellulare una foto che gli è apparsa come ricordo sulla pagina Instagram di Space Valley in cui ha il ciuffo completamente biondo, o forse dovrei dire giallo.

"Oddio, ma quel colore è illegale in almeno 50 stati!"
Scoppio a ridere così forte che mi viene male al diaframma e a tratti mi manca il fiato.

"Molto divertente, ma non è colpa mia. Ha sbagliato il parrucchiere."
"E non lo hai denunciato?" continuo asciugandomi le lacrime che mi sono uscite a forza di ridere a crepapelle.
"Forse avrei dovuto.." dice per poi scoppiare a ridere a ruota.

"Dario, scusa, possiamo farci una foto con te?" chiedono timidamente delle ragazze.

C'era da aspettarsi che qualcuno lo riconoscesse, però spero che questo non vada a rovinare la giornata.
In realtà, oggi Dario sarebbe dovuto essere in studio con gli altri della Valle Spaziale a registrare, ma ha tirato loro il pacco per venire con me.
Ha insistito nonostante io gli abbia detto che potevo trovare qualcun'altro, anche se sinceramente mi sarebbe dispiaciuto.
Infondo è il suo lavoro e dovrebbe venire prima di tutto. I ragazzi però gli hanno dato il via libera e registreranno senza di lui, per una volta non succede nulla, a quello che hanno detto.

Dario decide di tirarsi su il cappuccio della felpa e di essere un po' più discreto, dopo che un altro gruppo di ragazzine decisamente più antipatiche e maleducate delle prime ci hanno letteralmente assalito.
Hanno voluto persino avuto la sfacciataggine di chiedere se fossi la sua ragazza, che impertinenti.

Dopo un po' tornano delle ragazze a chiedere se avessimo un accendino. Sono contenta che Dario dica di no con tranquillità.
Lo fulmino con lo sguardo per indagare se sia vero o meno.

"Davvero non ce l'hai?" gli chiedo con tono fermo.
Tira su le mani in segno di resa "Giuro su tutto quello che vuoi."
"E allora cos'hai nella tasca dei jeans?" domando indicando un leggero rigonfiamento di forma rettangolare nei suoi pantaloni.
Con estrema nonchalance estrae un pacchetto di sigarette, lo incenerisco con lo sguardo, ma poi lo apre ed è completamente vuoto.

"Perché ti porti dietro un pacchetto di sigarette vuoto?" lo incalzo, stupita.
"Per ricordarmi di non ricominciare, é un po' simbolico."
"E chi sei Augustus Waters?" lo sbeffeggio, ridendo tra me e me.
"Non lo conosci? Non diceva proprio la stessa cosa. Lui teneva sempre una sigaretta in bocca senza mai accenderla e diceva «È una metafora: ti metti la cosa che uccide fra i denti, ma non le dai il potere di farlo.»" recito questa frase.
Lui non sembra cogliere la citazione, perché inclina la testa su un lato con fare perplesso.
"Colpa delle stelle? Conosci?" Provo a spiegare.
"Ah, sì. Mai letto, non è il mio genere." replica.
"Penso che sia uno dei libri che hanno contraddistinto la mia adolescenza, il primo approccio all'amore e al dolore. L'ho adorato. Ogni tanto lo rileggo in italiano o in inglese, dipende da quanto sono ispirata."
"Che donna." commenta con un sorriso beffardo stampato in faccia.
"Stronzo!" esclamo tirandogli un buffetto sulla guancia e facendogli la linguaccia.

- - - -

Alle 18 i cancelli si aprono ed è una corsa contro il tempo, tutti iniziano a muoversi concitatamente e a correre verso le entrate e poi verso il palco.
La figura alta di Dario si staglia tra quelle di tutti gli altri, però lui ha le gambe molto più lunghe delle mie es io rimango indietro.

"Dario!" grido trafelata, preoccupata di perderlo tra la folla, con il mio zaino indossato sulla pancia anziché sulla schiena, quasi a mo' di marsupio.

Si gira verso di me, ha la faccia concentrata, e mi tende la mano. L'afferro velocemente e mi tira verso di sé, facendomi uscire dalla mischia, iniziamo ad andare più veloce anche noi.

Arriviamo a circa due metri dalle transenne che separano il parterre dal palco, siamo abbastanza soddisfatti.

"Io sono già morta." dico mettendomi a sedere in terra a gambe incrociate, come stanno già facendo quasi tutti quelli intorno a noi.

"Risparmia le forze, Saretta, il meglio deve ancora venire!"  Esclama con tono entusiasta.

Sorrido nel vederlo emozionato quasi quanto me. Mi pizzica le guance con due dita, come si fa ai bambini. Ha preso questo vizio un po' di tempo fa, e ora è diventato un gesto abituale, dice che ho le guance morbide e si diverte a strizzarle.

Un odore acre e pungente mi giunge alle narici.

"Qui si inizia già a sentire la puzza di ascella però." dico sventolandomi una mano sotto al naso per allontanare la puzza.
"Mi stai per caso accusando?" chiede con tono offeso, aggrottando le sopracciglia e storcendo la bocca.

"Mmmh" dico perplessa, mi accosto al suo petto e inspiro il suo solito profumo. No, è profumo di buono. Profumo di Dario.

"No dai, tu no. Almeno per 'sta volta!" lo schernisco.

"Ah sì? Allora smetterò di mettermi il profumo ogni volta che esco con te, per farti sentire il vero odore di maschio." ribatte con tono di superiorità.

"Ahh, deodorante: questo sconosciuto!" dico a voce alta sospirando, cercando di farmi sentire appositamente dalla gente fetente che ci circonda.
Iniziamo a ridere insieme un'altra volta , ho già perso il conto dall'inizio della giornata.
Ma va bene così, perché non potrei stare meglio in nessun posto e con nessun altro, molto probabilmente.







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Salve e Buona Pasquetta a tutt*!
Ho deciso di inserire questo salto temporale perché sarà utile ai fini della storia, spero di non avervi sconvolto troppo 😅 ahahah
È anche un pochino più lungo del solito questo capitolo, spero non vi dispiaccia.
Forse avete notato che ho cambiato la copertina, che ne pensate? Per me è molto importante la vostra opinione, sentivo di dover fare questo passo per renderla più "bella" anche per voi che la vedete sempre, e mi date tanto supporto, ve lo meritate!
Un bacio grande. ❤️

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